Separazione interiore
Le malattie sono provocate da uno stato di squilibrio.
e lo squilibrio è dovuto al fatto che la persona dimentica chi è. Dimenticando chi siamo finiamo per pensare e per agire in un modo che conduce a uno stile di vita poco sano e infine alla malattia.
La malattia, quindi, è un segnale dello squilibrio prodotto dal nostro dimenticare chi e cosa siamo; è un messaggio diretto che non soltanto ci dice in che cosa consiste lo squilibrio, ma ci indica anche i passi da compiere per tornare alla nostra vera essenza e riacquistare la salute.
Si tratta di informazioni molto precise, se soltanto impariamo ad accedervi, ricercando dentro e non fuori di noi stessi.
La malattia può dunque essere vista come una lezione che impartiamo a noi stessi affinché ricordiamo chi siamo.
Una forzatura necessaria, perché non desideriamo vedere quella cosa dentro di noi, e l’inconscio c’è la produce a forza nel corpo o nell’ambiente dove abbiamo scelto di fare l’esperienza.
Al lettore verrà subito in mente tutta una serie di eccezioni che smentiscono tale affermazione, ma per lo più si tratterà di casi che limitano la percezione della realtà alla vita presente e al corpo fisico.
Il mio intento, invece, è di sconfinare nel trascendente, cioè oltre la forma mentis del corpo data proprio dal nostro modo di vedere e creare esperienze esterne “duali”.
Sono concetti che possono essere intesi soltanto come amore, dal momento che presentano l’individuo quale parte integrante del tutto, e cioè come il tutto.
Essi si basano sull’idea che l’individualizzazione di sé, e l’interazione con il tutto esterno a noi, siano la stessa cosa.
In altri termini, l’intero è costituito da singole parti e ogni parte è, per ciò stesso, non soltanto una parte del tutto, ma il tutto, alla maniera dell’ologramma.
Raggiunge e acquisire Consapevolezza del Sé, raggiunge tutte le dimensioni della mente, dello spirito dell’anima e del corpo, e va ben al di là della terapia fisica o psicologica.
Il lavoro divenne chiaro: comprendendo la separazione tra il sé mentale e il sè Coscienza guarivo l’anima o servivo da canale aiutando l’anima a ricordare chi era e dov’era diretta nei momenti in cui lo dimenticava e deviava dalla sua strada attraverso la malattia.
Questo lavoro è diventato per me fonte di grande soddisfazione e di completa realizzazione; mi offre momenti di estasi e mi mette in contatto con le energie superiori che sono dentro l’uomo, e con una Consapevolezza sempre più espansa.
L’umanità porta in sé un immane dolore, una grande solitudine e un fortissimo desiderio di libertà. L’opera del terapeuta è un’opera di amore; egli penetra in queste regioni dolorose dell’anima e pian piano torna a suscitare la speranza e la consapevolezza di chi siamo all’origine. Con tecniche non invasive come quella del neuroscienziato Calligaris.
Lentamente risveglia nel paziente il ricordo di chi è, l’antico ricordo dell’anima circa la propria essenziale identità. Tocca la scintilla divina che è in ogni cellula del corpo e gradualmente le ricorda che essa è già Dio e pertanto si trova immessa in un flusso inesorabile, che è la Volontà Universale di attuare la salute e l’integrità.
(Ann Barbara Brennan modificato by Francesco Ciani Naturopata in Medicina di Segnale)