Asse intestino – cervello : lipidi e pH – antiacidi
A questo provvedono i sali biliari che li emulsiona, disperdendoli nella fase acquosa
Spesso ricevo domande sull’intolleranze alimentari:
Le intolleranze non sono dovute alle proteine degli alimenti, queste non possono passare la membrana intestinale e entrare nel sangue, ma a loro FRAZIONI (peptidi).
Quando i recettori del gusto (dislocati in tutto il digerente, non solo sulla lingua) “vedono” entrare molecole aggressive, ne comandano la loro demolizione (digestione). le proteine vengono chiuse nello stomaco, dove precipitano e gli enzimi staccano principalmente solo i singoli ammino acidi che le compongono.
Gli stessi ammino acidi compongono tutte le proteine, come le lettere dell’alfabeto, sia quelle facili che sono nella frutta, nella carne del pesce, sia quelle più difficili, della carne rossa.
Se le capacità digestive dello stomaco sono ridotte, parte delle proteine entrerà nel tenue come frazione peptidica, la demolizione continua fino a piccoli peptidi, che entrano nel sangue, ma non attivano il sistema immunitario.
Sistema che riconosce solo le dimensioni di ciò che entra
Ma nel caso di infiammazione intestinale (permeabilità) queste frazioni peptidiche possono passare prima di essere ulteriormente demolite.
Contro di esse si attiva una produzione anticorpale, continuando a mangiare quell’alimento si arriverà a produrre anticorpi specifici contro….non la proteina iniziale, che non è mai stata vista entrare nel sangue, ma contro le frazioni peptidiche.
Così le viene diagnosticata un’intolleranza al cibo A, ma se lei lo sostituisce con un B, senza risolvere l’incapacità digestiva e l’infiammazione intestinale, dopo poco tempo lei produrrà anticorpi specifici contro B, poi verso C, D, E, F ecc.
Infatti sono sempre riportate intolleranze verso proteine di alimenti consumati
Se lei aumenta la capacità digestiva e soprattutto chiude la permeabilità, questi peptidi non saranno formati, o non potranno entrare nel sangue. Anche se ha memorizzato anticorpi specifici, se il nemico non entra, il sistema immunitario non si attiva.
Eliminare il cibo non risolve il problema delle intolleranze, a meno di non eliminare tutti i cibi, ma…
Più cibi elimina, ovviamente i più difficili, più indebolisce il microbiota (riduce le biodiversità dei ceppi), che diventa più debole non solo nella produzione di enzimi (capacità digestive), ma anche nelle funzioni di controllo del funzionamento degli organi, e sui parametri vitali come pressione sanguigna e colesterolo.
E’ meglio sfiammare in primis, rieducare e rinforzarlo/potenziarlo, il cibo sano è il suo allenatore. Concetti da noi pubblicati su International Journal of Nutrition