Leptina tiroide e alimentazione

Ci manca l’energia per fare qualsiasi cosa e nulla suscita il nostro interesse: tantomeno curarci.

Lavorare sull’equilibrio

La leptina, secreta dal tessuto adiposo, è in grado di stimolare l’ipotalamo a governare in modo unitario i nostri maggiori assi metabolici: 

tiroide, surrene, gonadi, sistema immunitario, apparato muscolo scheletrico.

Questa molecola regolatoria invia il suo potente segnale all’ipotalamo solo se sono soddisfatti in modo completo i fabbisogni energetici dell’organismo.

In assenza di questo segnale non solo si ha predisposizione all’accumulo di grasso, ma soprattutto si ha un rallentamento di tutti gli assi metabolici sopra citati con effetti importanti e diretti sulla depressione.

La conoscenza di come questi segnali possano essere guidati nella direzione voluta da opportune modificazioni nello stile di vita ha rappresentato uno dei più prolifici ambiti di studio e ricerca degli ultimi anni nella Medicina di Segnale.

In questa sede interessa focalizzare il discorso su surreni e tiroide perché questi due organi endocrini sono strettamente correlati con la patologia depressiva. L’esaurimento delle scorte di cortisolo surrenale ci sprofonda in un’inedia apparentemente priva di uscita.  

Ci manca l’energia per fare qualsiasi cosa e nulla suscita il nostro interesse: tantomeno curarci. L’ormone tiroideo ha il compito di stimolare una serie di funzioni fisiologiche, mantenendo elevati consumi energetici.

Un’insufficiente produzione di questi ormoni, oltre a generare stanchezza, rallentamento psicomotorio, ingrassamento, perdita dei capelli, genera anche, se prolungata, stati depressivi.

Si stima in un 15-20% dei pazienti depressi la quota che deve i suoi sintomi a un’insufficienza tiroidea, che molto spesso non viene diagnosticata per semplice disattenzione nei confronti del problema.

Come già lungamente discusso nel capitolo “Per un’Endocrinologia di Segnale: ipo e ipertiroidismi”, anche una volta diagnosticata la carenza occorre andare alla radice e riequilibrare la funzionalità tiroidea attraverso il ripristino di una corretta alimentazione e di un consono stile di vita.

Somministrare farmaci può solo temporaneamente tamponare una grave situazione, ma non può considerarsi una soluzione. 

Se la tiroide è lenta perché il corpo non riceve cibo a sufficienza (e induce uno stato depressivo come difesa da un’iperattività non giustificata dalle scarse disponibilità) è illusorio pensare di guarire la disfunzione (anche con una valida psicoterapia) senza prima aver affrontato quel nodo.

Una corretta alimentazione può riattivare, per il tramite della leptina, sia le risposte surrenali sia quelle tiroidee. Intervento psicoterapico e ripristino delle funzionalità endocrine dovranno affiancarsi se avremo documentazione del fatto che vi sia effettivamente carenza “biochimica” a livello di questi due organi.

Nella consapevolezza di una forte reciprocità di effetti tra risposte fisiche e psichiche.

Un grave ipotiroidismo può indurre i pensieri negativi responsabili dello stato depressivo, così come forti shock psicologici possono bloccare o rallentare l’attività tiroidea.

E l’intreccio si fa sempre più interessante e complesso. Perché è grazie anche al nostro perseguire a volte così deleterio, che le persone possano guardarsi dentro. 

Riconoscere ogni aspetto di separazione interiore e manifesta a livello organico. (Francesco Ciani).

Bibliografia: Medicina di Segnale

Simona Culatti
Simona Culatti
Varese
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Francesco è davvero una persona speciale ❤️ Sempre disponibile in ogni momento 🤗 Da quando mi segue, sto decisamente meglio😍 Grazie di ❤️

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