L’intolleranza al glutine, che è diversa dalla diagnosi di celiachia, è una delle tante intolleranze alimentari, casualmente identificata nel glutine, o meglio nella gliadina, proteina del glutine.
Le gliadine sono una famiglia di proteine, alcune più infiammanti, altre meno. I ruminanti proteggono il loro intestino demolendola nel rumine, stomaco che noi non abbiamo.

Sandro Santolin fa avvenire queste demolizioni durante la lavorazione del primus. Questi ricercatori vanno invece a modificare la proteina della gliadina. Per capire occorre analizzare meglio in che cosa consiste una intolleranza:
l’intestino, quando “vede” (ha papille gustative) una proteina, la ferma nello stomaco per farla demolire, in quanto, altrimenti, sarebbe infiammante. Una proteina di un alimento A, es: “AAA”, viene così demolita ad un piccolo peptide AAA, che entrando nel sangue NON attiva il sistema immunitario, in quanto questo riconosce SOLO le dimensioni della molecola.

Se l’intestino è troppo permeabile un frammento “AAA” riesce ad entrare prima di essere ancora demolito, contro questo peptide, non contro la proteina originale, si attiva la risposta immunitaria.
Se continuiamo a mangiarla, produciamo anche anticorpi con memoria, evitare di mangiarla, non fornisce alcun risultato utile, in quanto l’intestino continua ad essere infiammato/permeabile, altri grossi peptidi, esempio BBB, CCC, entreranno nel sangue, attivando anticorpi, che non abbiamo trovato, solo perchè non li abbiamo cercati, l’infiammazione intestinale non si riduce, ed è questa la VERA causa delle diverse patologie.

La storia della Alessandra Castellani mette bene in evidenza l’inutilità di perseguire diete a privazione, dopo il suo caso che mi sembrava già da record, con 10 alimenti sopravvissuti, mi è capitato un caso dove gli alimenti rimasti erano 5, il giorno dopo ho visto un caso dove erano 3!!!!!
L’unico rimedio è chiudere la porta di ingresso, per impedire che frazioni AAA, BBB, CCC, XXX, riescano ad entrare. Così anche se abbiamo anticorpi dedicati a questi “peptoni”, il sistema immunitario non si attiverà più, ed uscendo dalla infiammazione cronica, ripresteremo i preziosi processi endogeni con cui il Microbioma continuamente, quando siamo sani, ci ripara.

Così la Castellani, dopo 40 anni di tribolazioni, in soli 2 mesi è riuscita a mangiare alimenti contenenti Ni, quando prima non poteva nemmeno toccarli, così altri ex celiaci, nati con i villi atrofizzati, riescono, dopo soli pochi mesi, a mangiare tutto il glutine che vogliono, anche quello del grano così astutamente modificato dall’uomo per aumentarne la resa per ettaro.
Abbiamo modificato la carne dei vitelli, il grano, le banane, così che il cibo costa meno, ma spendiamo molto di più nei farmaci.
Prof. Paolo Mainardi
