Fenichel (1945) lo affermò chiaramente: “L’origine dell’Io e l’origine del senso della realtà non sono che due aspetti di uno stesso momento di sviluppo. Ciò è implicito nella definizione dell’Io quale parte della mente che tratta la realtà.”
Il principio della realtà, nell’aspetto in cui si contrappone al principio del piacere, richiede l’accettazione di uno stato di tensione e il differimento del piacere secondo le esigenze di una situazione esterna.
In cambio, il principio della realtà promette che tale azione comporterà un piacere maggiore o consentirà di evitare un dolore maggiore in futuro. immediata.
L’esperienza clinica ha dimostrato che quando il controllo dello sfintere si acquisisce in troppo tenera età si sviluppano tratti nevrotici che conseguentemente danneggiano la funzione della realtà. lo sfintere anale non va mai sollecitato.
Lo stesso si può dire della deambulazione. Nel bambino che impara a reggersi in piedi e a camminare troppo presto si può determinare una mancanza di sicurezza negli organi di supporto e di locomozione.
L’analisi ha spesso mostrato che individui con spiccati tratti orali di dipendenza e d’immaturità hanno una storia di crescita intellettuale ed emozionale precoce.
Il bambino precoce è tipico di questo problema. Il bambino che troppo presto si adatta alla realtà dell’adulto, nel corso della vita si smarrisce.
Un’infanzia e un’adolescenza complete e piacevoli sono la migliore garanzia di un Io forte e di una buona funzione della realtà.
Rischiamo costantemente di perdere di vista il fatto che il principio della realtà è funzionalmente identico al principio del piacere, anche se ad esso antitetico nel suo aspetto superficiale.
Dobbiamo quindi sapere come il principio della realtà si sviluppa dal principio del piacere su una base Bioenergetica e Consapevole.