Emicrania

. Tra i vari tipi di mal di testa, dovuti a varie cause, come sinusite, tensione muscolare e cefalee a grappolo, l’emicrania tende ad essere più dolorosa e si accompagna a ipersensibilità alla luce, nausea e vomito

Relazione tra sintomo e causa

Si tratta di una cefalea ricorrente che provoca un dolore moderato o grave.

Tra i vari tipi di mal di testa, dovuti a varie cause, come sinusite, tensione muscolare e cefalee a grappolo, l’emicrania tende ad essere più dolorosa e si accompagna a ipersensibilità alla luce, nausea e vomito.

Nei casi cronici è molto difficile individuare una causa e i farmaci non risolvono. Perciò, è necessario applicare una terapia multidisciplinare, che preveda, ad esempio:

un approccio dietetico, la correzione della funzione digestiva e della disbiosi intestinale; l’impegno a rispettare i ritmi circadiani; la terapia cognitivo comportamentale può ridurre lievemente i sintomi e migliorare l’effetto di altri interventi[590];

una integrazione funzionale di sostegno al metabolismo della serotonina, della S-adenosil metionina, nel’aiuto al fegato, come Betaina, Istidina, Glutammina, ed enzimi e rimedi per la disbiosi, Alfalattoalbumina, si è dimostrato efficace nel lungo periodo[591],

oppure come prevenzione dell’emicrania con aura e del mal di testa durante il ciclo mestruale [592]; discipline che favoriscono il rilassamento profondo.

L’emicrania è un disturbo dalle molte facce: piuttosto che una malattia, si può considerare un sintomo. I fattori scatenanti spesso sono molteplici e dall’effetto cumulativo.

Alcol, fumo e stress sono solo una parte del problema, così come potrebbe non essere sufficiente evitare cioccolato, arance e latticini. Per questa ragione, nel 1978, presso il Dipartimento di Neurologia del Charing Cross Hospital di Londra, si decise di indagare sulle allergie alimentari latenti.

Si monitorarono 60 pazienti emicranici durante una dieta di eliminazione. 

Ciò consentì di rilevare gli alimenti più critici e su quanti pazienti il disturbo peggiorava: il grano (nel 78%), l’arancia (nel 65%), le uova (nel 45%), tè e caffè (entrambe nel 40% dei partecipanti), cioccolato (nel 37%), latte (nel 37%), carne di manzo (nel 35%), mais, zucchero di canna e lievito (entrambe nel 33%).

Eliminando dalla dieta una media di dieci alimenti, tra quelli individuati, si registrò un drastico calo della frequenza mensile di mal di testa, mentre l’85% dei pazienti non ebbe alcun attacco. Inoltre, il 25% degli ipertesi diventò normoteso.

Di recente, è stato studiato il ruolo dell’infiammazione cronica dovuta a grasso viscerale, sensibilità al glutine, malattia infiammatoria intestinale e insulina elevata.

Emicrania e Infiammazione cronica

 Negli individui sovrappeso e obesi, il rischio di soffrire di emicrania aumenta rispettivamente del 40 e del 70%[593]. Mal di testa cronici sono stati  rilevati[594]:

nel 30% di coloro che soffrono di morbo celiaco, nel 56% dei casi di sensibilità al glutine, negativi al test per la celiachia (vedi capitolo cereali), nel 23% di coloro che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali.

Una dieta priva di glutine ha dimostrato di ridurre la frequenza e l’intensità delle manifestazioni, negli adulti[595] e nei bambini[596]. Una dieta chetogenica, dove l’apporto di carboidrati è minimo, ha ridotto la frequenza e l’intensità dell’emicrania già dopo 1 mese[597]. Tra i fattori che favoriscono e aggravano l’emicrania, troviamo:

bassi livelli di triptofano[598] e quindi di serotonina[599], insufficiente apporto di magnesio[600], sovrappeso, livelli elevati di insulina, ipoglicemia indotta da eccesso di carboidrati[601], cioccolato, formaggi stagionati, alcol, caffeina e glutammato monosodico (o MSG)

– utilizzato nei cibi in scatola, mix di spezie, cibi surgelati, minestre pronte, alimenti liofilizzati, snack salati, conserve di pesce, carne e verdura, insaccati, e nel cibo cinese[602], uso di farmaci a base di metoclopramide per ridurre gli effetti del reflusso gastroesofageo (ad esempio, Plasil, Malox)[603].

La maggior parte delle emicranie si manifesta al mattino, perciò i ritmi del giorno influenzano la fisiopatologia dell’emicrania[604].

 In esperimenti animali e umani, le modifiche dei geni legati ai ritmi circadiani possono avere effetti negativi sui processi metabolici, fisiologici e neurologici.

La mutazione nel gene per la proteina Caseina chinasi 1 delta (CK1D), che genera il ritmo circadiano nei mammiferi, sposta il ciclo del sonno e peggiora le emicranie[605].

L’aminoacido essenziale ISTIDINA regola gli anticorpi (rapporto linfociti helper/suppressor) impedendo loro di reagire esageratamente a sostanze innocue come il polline, la polvere, o il pelo del gatto. Una persona su cinque nasce già con un eccesso di helper e perciò con un sovraccarico immunitario, cioè una risposta immunitaria ipersensibile. Uno dei metodi più efficaci per dare sollievo alle allergie è l’ISTIDINA.

Bibliografia: Stress, Alimentazione, Infiammazioni nascoste

modificato Francesco Ciani

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