Colpo della strega
A causa della pressione le cartilagini che si trovano tra le vertebre
specialmente nella zona lombare, vengono spostate lateralmente e premono sui nervi, fatto che provoca vari dolori tra cui la sciatica, la lombaggine, ecc. Il problema di questo sintomo è il sovraccarico.
Chi si carica sulle spalle pesi troppo grandi e non se ne rende conto, avverte questa pressione nel corpo sotto forma di dolori ai dischi intervertebrali. Il dolore costringe la persona a stare più tranquilla, perché ogni movimento, ogni attività provoca dolore.
Questa regolamentazione utile e necessaria viene da molti sostituita da tranquillanti, per poter continuare a svolgere la propria abituale attività.
Invece bisognerebbe approfittare dell’occasione per meditare una buona volta in pace sul perché ci si è tanto sovraccaricati, al punto che la pressione è diventata troppo grande.
Caricarsi troppo serve soltanto al tentativo di apparire esteriormente grandi e bravi e per compensare con le azioni un senso interiore di inferiorità.
Dietro alle attività frenetiche si cela sempre insicurezza e senso di inferiorità.
La persona che ha veramente trovato se stessa, non corre più: semplicemente è.
Ma dietro a tutte le piccole e grandi azioni e prestazioni della storia mondiale stanno sempre uomini spinti a compiere gesta esteriormente grandi dal loro interiore senso di inferiorità.
Attraverso le loro azioni vogliono dimostrare al mondo qualcosa, sebbene in realtà nessuno pretenda o si aspetti niente del genere – escluso l’interessato stesso.
Lui vuole sempre dimostrare qualcosa, ma la domanda è: che cosa?
Chi fa molto, dovrebbe chiedersi perché lo fa, in modo da evitare un giorno delusioni troppo grandi. Chi è sincero con se stesso, troverà facilmente la risposta:
fa tutto questo per essere riconosciuto, apprezzato e amato. In effetti la ricerca di amore è l’unica motivazione nota per l’azione, però questo tentativo finisce sempre in maniera insoddisfacente, in quanto la meta non è raggiungibile con questo mezzo.
L’amore infatti non ha scopi, l’amore non ce lo possiamo guadagnare.
” Io ti amo se mi dai 10 milioni “, oppure: ” Io ti amo se diventi il miglior campione di calcio “, sono discorsi e pretese assurdi. Il segreto dell’amore lo troviamo quindi nell’ amore materno.
Dal punto di vista oggettivo, un bambino regala alla mamma soltanto fatiche e scomodità.
La mamma però non lo avverte, perché ama il suo bambino. Perché? Per questo non ci sono risposte. Se ce ne fossero, non sarebbe amore.
Ognuno ha nostalgia – a livello conscio o inconscio – di un amore puro, senza condizioni, che vale soltanto per me ed è indipendente da ogni altra cosa.
Il senso di inferiorità è quella sensazione per cui si ritiene che la propria persona non possa essere degna di attenzione e di amore come invece sarebbe.
Di conseguenza chi soffre di questo complesso comincia a cercare di rendersi piacevole diventando sempre più bravo, intelligente, ricco, famoso, ecc. In questo modo cerca di piacere; tuttavia, se a questo punto qualcuno lo ama gli resta sempre il dubbio di essere amato ” solo ” per la sua bravura, la sua attività, la sua ricchezza o la sua fama.
Ha sbarrato dentro di sé la via del vero amore
Il riconoscimento della propria attività non soddisfa la nostalgia che ha indotto la persona a svolgere quell’attività stessa.
Per questo è necessario confrontarsi in tempo coi propri complessi di inferiorità; chi non vuole vederli e si sovraccarica di compiti e doveri, diventa veramente più piccolo fisicamente.
In un certo senso si insacca per lo schiacciamento dei dischi intervertebrali e i dolori gli fanno assumere un portamento curvo. Il corpo mostra sempre la verità.
Il compito dei dischi intervertebrali è quello di rendere possibile il movimento e l’elasticità. Se sopravviene un blocco dei dischi, il nostro portamento diviene rigido e statico e spesso assumiamo posizioni strane. Gli stessi rapporti valgono sul piano psicologico.
Se una persona è ” bloccata “, gli manca ogni apertura e ogni movimento – diviene rigida e fissa nella propria posizione interiore.
La chiropratica può far molto a livello di dischi spostati: con una torsione decisa e veloce riassesta la posizione e dà ai dischi la possibilità di ritrovare un contatto naturale (“solve et coagula “).
Anche le anime bloccate possono essere rimesse a posto nel modo migliore allo stesso modo degli arti e della spina dorsale: bisogna distoglierle con un colpo deciso e improvviso dalla loro posizione per dar loro la possibilità di orientarsi nuovamente e di ritrovarsi.
Di questo colpo le persone bloccate hanno la stessa paura che i pazienti hanno dell’intervento chiropratico.
In entrambi i casi è la decisione e la forza del colpo che esprime la possibilità di successo.