La guarigione è prendersi cura di Sé
La neuronutrizione è una branca della biologia che si occupa dell’apporto alimentare o integrativo di nutrienti:
- indispensabili per la nostra salute o con un’attività fisiologica documentata;
- il cui fabbisogno è di pochi microgrammi o milligrammi al giorno;
- che supportano la produzione di neurotrasmettitori o il naturale funzionamento delle cellule nervose e della glia.
Una corretta neuronutrizione potrà esercitare un effetto protettivo anche nei confronti delle patologie neurodegenerative. Le sostanze naturali individuate comprendono le vitamine, i minerali e i composti bioattivi, come molti estratti vegetali.

Le carenze, anche lievi, di micronutrienti possono compromettere la normale produzione di neurotrasmettitori fondamentali come la serotonina, la melatonina, la dopamina e di conseguenza la normale conduzione di segnali elettrici e chimici nel sistema nervoso.
Ciò avviene perché questi nutrienti svolgono un ruolo di cofattori degli enzimi implicati nella produzione del neurotrasmettitore. A titolo di esempio analizzeremo la via biochimica che a partire dal triptofano porta alla produzione della serotonina (neurotrasmettitore del benessere) e della melatonina (regolatore dei ritmi circadiani).
Una carenza del precursore (triptofano) o dei cofattori implicati (il magnesio, il ferro, lo zinco le vitamine B5, B6, B9, B12) porterà alla ridotta produzione di serotonina e melatonina, con i nefasti effetti che conosciamo: stress cronico, insonnia, irritabilità, ipereccitabilità neuromuscolare.

La carenza può anche compromettere l’efficacia di farmaci come gli inibitori della ricaptazione della serotonina, proprio perché questa viene prodotta in maniera insufficiente e di conseguenza scarseggia nello spazio inter-sinaptico.
La soluzione razionale e più semplice per garantire una sufficiente produzione di neurotrasmettitori è quella di assicurarsi attraverso l’alimentazione e l’integrazione un sufficiente apporto di cofattori enzimatici e precursori della via biochimica.
Ad esempio, una piccola porzione di cioccolato extra fondente può fornirci la quantità giornaliera necessaria di triptofano, precursore di serotonina e di melatonina. Il sistema serotoninergico svolge un ruolo essenziale nelle comunicazioni dell’asse intestino-cervello.

Ad esempio, Il 5-idrossitriptofano (5-HT) è un neurotrasmettitore chiave nella regolazione dell’umore a livello del SNC ed è implicato nei casi di ipersensibilità viscerale del tratto gastrointestinale.
Il triptofano è convertito in 5-idrossitriptofano (5-HTP) dalla triptofano idrossilasi (TPH), che rappresenta il fattore limitante della via metabolica.
La decarbossilasi degli aminoacidi aromatici (AAAD) converte successivamente 5-HTP in serotonina (5-HT). Queste reazioni avvengono sia nel SNC che nel sistema nervoso enterico dove il 5-HT regola una miriade di funzioni, tra queste la motilità gastrointestinale e le secrezioni intestinali.
Alterazioni del sistema 5-HT sono evidenti nei disordini dell’asse cervello-intestino che presentano una comunicazione disfunzionale tra il cervello e l’intestino con numerosi sintomi correlati.

I valori ematici e/o urinari dei micronutrienti implicati nei meccanismi fisiologici dello stress e del sonno devono essere monitorati dal medico, meglio se con il supporto di un professionista della nutrizione.
Il principale tra questi è sicuramente il magnesio, minerale tra i più importanti del nostro metabolismo e cofattore di oltre 200 enzimi.
Il magnesio:
- favorisce il normale metabolismo energetico e aiuta a combattere la stanchezza;
- è necessario per la trasmissione degli impulsi nervosi e alla contrazione muscolare. Il magnesio è presente ubiquitariamente in ogni cellula del corpo umano.

È contenuto in molti alimenti tra cui: il cioccolato, le noci, i fagioli bianchi, gli spinaci, i carciofi e il tonno. Le quantità raccomandate dalle linee guida (circa 350 mg al giorno nell’adulto) non vengono spesso raggiunte con la sola dieta e le carenze subcliniche si verificano più spesso di quanto si creda.
I sintomi che possono indicare una carenza di magnesio sono:
- stress, stanchezza, mancanza di energia
- atteggiamento eccessivamente timoroso o apprensivo
- ipersensibilità, eccessiva irritabilità o emotività
- crampi muscolari
- tensioni muscolari (es. clonie palpebrali)
- gambe senza riposo
- piedi e/o mani fredde.

La natura ha scelto il magnesio come messaggero cellulare in un meccanismo fondamentale per la nostra sopravvivenza: Il meccanismo lotta o fuggi. Di fronte ad un pericolo incombente il nostro organismo si prepara alla lotta o alla fuga, liberando segnali ormonali ed elettrici che:
- aumentano il battito cardiaco
- aumentano la frequenza cardiaca
- aumentano la pressione arteriosa
- rallentano la digestione
- veicolano il sangue agli organi essenziali costringendo i vasi periferici.
Anche la pupilla si prepara per avere una visione più acuta. Ma il pericolo non dura a lungo e i segnali di allarme devono essere spenti. Questo ruolo è svolto principalmente dal magnesio.

Una importante liberazione di magnesio è il segnale di scampato pericolo che riporta alla normalità i processi fisiologici contrastando gli effetti delle sostanze eccitanti prima liberate (adrenalina e noradrenalina).
Nel mondo moderno ci capita raramente di incontrare per strada una tigre o un leone ma siamo esposti continuamente ad una raffica di eventi stressanti che alla fine esauriscono le nostre riserve di magnesio.
A questo punto non siamo più in grado di tornare sereni e si avviano i nefasti effetti dello stress cronico

Sintomi
- Emicrania, dolore alla schiena,
- tensione al collo e alle spalle,
- dolori allo stomaco, difficoltà digestive e perdita di appetito
- oppure desiderio intenso di cibi zuccherini,
- tachicardia e extrasistole,
- sudorazione delle mani,
- agitazione e irrequietezza,
- problemi di sonno,
- stanchezza, capogiri,
- problemi sessuali,
- suoni (tintinni, fischi) nelle orecchie, perdita o aumento di peso.

Sintomi comportamentali: Aumento nell’abuso di alcool e fumo, aumento delle critiche verso gli altri e attitudine alla prepotenza, bruxismo, fame compulsiva
Sintomi Emozionali: Pianto, enorme senso di pressione, nervosismo, ansia, rabbia, tendenza alla solitudine, tensione eccessiva, infelicità cronica e mancanza del senso di vivere
Sintomi Cognitivi: Problemi a pensare in maniera chiara, distrazioni e dimenticanze continue, impossibilità nel prendere decisioni, esigenza di fuga continua, mancanza di creatività, aumento esponenziale delle preoccupazioni, perdita del senso dell’umorismo
Una integrazione mirata ci aiuterà in maniera proporzionale alla carenza del minerale. Una semplice integrazione per qualche giorno può sostituire qualsiasi test di laboratorio.

I risultati saranno evidenti ed auto esplicativi. La scelta della forma di magnesio da assumere deve essere basata su criteri di biodisponibilità.
Forme minerali a basso assorbimento portano diarrea e disturbi intestinali in oltre il 50% dei pazienti. Forme organiche come il glicerofosfato e il bisglicinato sono sempre ben tollerate. I disturbi di ansia e gli attacchi di panico influenzano negativamente alcune funzioni fondamentali come il sonno.
Un sonno di buona qualità e ristoratore è essenziale per la nostra sopravvivenza e qualità di vita e deve essere un obiettivo terapeutico prioritario anche per i professionisti della nutrizione.
Un paziente che riesce a dormire e a rigenerarsi sarà certamente più facilmente ingaggiabile e più coinvolto a proposte di cambiamento della dieta o delle sue abitudini.

Altre sostanze naturali bioattive sono in grado di contrastare lo stress e di favorire un sonno naturale. Tra queste ricordiamo: gli estratti di valeriana, di melissa, di passiflora e di tè verde.
Gli acidi valerenici contenuti nella Valeriana officinalis hanno una documentata attività di stimolazione dei recettori GABA con effetto generale inibente e calmante.
La Melissa officinalis esercita lo stesso effetto ma in maniera diversa, inibendo l’enzima che degrada il GABA (la gaba-transaminasi). L’effetto finale dei due estratti vegetali è dunque calmante.
Il tè verde (Camellia sinensis) contiene, oltre ad alcaloidi e polifenoli, un amminoacido dalle proprietà interessanti: la L-teanina. Questa sostanza occupa il recettore NMDA esercitando un’azione antagonista nei confronti del glutammato (potente neurotrasmettitore eccitatorio).

Esistono estratti di tè verde concentrati in L-teanina che usati insieme agli altri botanicals descritti sopra possono sostenere una buona qualità del sonno e senza gli effetti indesiderati tipici dei farmaci ipno-induttori. La melatonina è una sostanza bioattiva di tipo ormonale. Nonostante abbia un profilo di sicurezza e tollerabilità ottimale il Ministero della Salute Italiano ne limita le quantità ammesse negli integratori ad 1 mg/ die nell’adulto.
Non possiamo aspettarci miracoli dalla melatonina, tuttavia ai dosaggi raccomandati e insieme ad altri micronutrienti ad azione sinergica può contribuire a una buona qualità del sonno.
Il ferro è un altro micronutriente la cui carenza può generare o incrementare disturbi dell’umore, l’astenia e l’irritabilità. Le donne in perimenopausa e in post-parto dovrebbero monitorare accuratamente i livelli ematici di ferro ed eventualmente procedere ad una integrazione con forme ad alta biodisponibilità e tollerabilità come i bisglicinati o i fumarati.

Bibliografia scientifica: Salute della Donna Metagenics