La salute è conoscenza di Sé
La SIOMMMS definisce l’osteoporosi come “una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una ridotta massa ossea e da alterazioni qualitative (macro e microarchitettura, proprietà materiali) che si accompagnano ad aumento del rischio di frattura”.
Vengono definite primitive le forme di osteoporosi che compaiono dopo la menopausa (postmenopausale) o comunque con l’avanzare dell’età (senile).
I principali fattori di rischio per l’osteoporosi sono:

- Sesso femminile
- Menopausa prematura
- Età
- Amenorrea primaria o secondaria
- Ipogonadismo maschile primitivo o secondario
- Etnia europea o asiatica
- Storia di fratture atraumatiche
- Bassa densità minerale ossea
- Trattamento cortisonico
- Elevato turnover osseo
- Familiarità per frattura del femore
- Scarsa acuità visiva

- Basso peso corporeo
- Malattie neuromuscolari
- Fumo di sigaretta
- Eccessivo consumo di alcoolici
- Immobilizzazione protratta
- Basso apporto di calcio
- Carenza di vitamina D e di Vitamina K
Gli interventi correttivi sugli stili di vita sono il primo baluardo contro il rischio di fratture osteoporotiche. Una dieta bilanciata, l’esposizione controllata e sicura alla luce solare, un programma di attività fisica sono molto importanti.

L’integrazione di Vitamina D, Vitamina K, e calcio sono indicate e necessarie in concomitanza a trattamenti con bisfosfonati e cortisonici.
Nei casi di osteosarcopenia è possibile supportare la sintesi proteica e la produzione di massa muscolare integrando proteine di siero o amminoacidi essenziali.
Purtroppo, ad oggi non è possibile ottenere la rigenerazione delle cartilagini e quindi poco si può fare quando si sono verificati fenomeni erosivi o traumatici a danno delle articolazioni.
Osteoartrosi e artrite colpiscono milioni di donne con un tremendo impatto sulla loro capacità di movimento e qualità di vita.

La maggior parte dei soggetti utilizza sostanze ad azione antinfiammatoria, sia farmaceutiche che naturali, ma non è l’unica soluzione possibile.
Ci sono alcune sostanze naturali, definite condroprotettori, che sembrano in grado di sostenere la salute delle articolazioni:
- Il collagene
- La glucosammina
- Il condroitin-solfato
- Il metil-sulfonil-metano (MSM).

Queste sostanze sono naturali e derivano generalmente da pesce e crostacei. La letteratura scientifica ha evidenziato un modesto, seppur significativo grado di evidenza sulla loro capacità di ridurre il dolore e migliorare la funzionalità articolare.
La combinazione di queste sostanze sembra garantire risultati migliori rispetto all’utilizzo isolato. Il profilo di tollerabilità è ottimo e le controindicazioni si limitano alle allergie a pesce e crostacei. Consigliamo un periodo di test di 60 giorni seguito dalla valutazione dei risultati.
Al 30% di soggetti che, secondo le statistiche, riportano benefici suggeriamo di proseguire il trattamento integrativo. La deframmentazione ossea è sovente legata ad un autosvalutazione sistemica, dove la persona perde considerazione, sicurezza legata anche alle sue radici.

Bibliografia scientifica: Salute della Donna Metagenics