Alimentazione, disbiosi intestinale e parassitosi
Fertilità, barriera ematoencefalica, onde elettromagnetiche, pro-infiammazione ecc
Fra i possibili agenti tossici che influiscono sulla permeabilità delle barriere troviamo anche i due pericolosissimi metalli pesanti mercurio e alluminio come mostrano gli articoli Blood-brain barrier dysfunction in experimental mercury intoxication (“Disfunzione della barriera emato-encefalica nell’intossicazione sperimentale da mercurio”) , e nell’articolo Aluminum enhances inflammation and decreases mucosal healing in experimental colitis in mice , nel quale si legge che l’alluminio danneggia la funzione della barriera intestinale.

Ma le barriere tissutali pare che possano essere alterate anche da campi elettromagnetici (o dal calore emesso localmente dai cellulari), e questo ci porta al triste problema dell’esposizione ormai intollerabile a campi elettromagnetici di cellulari, smartphone, tablet e PC collegati via etere ai ripetitori ed ai router, una fitta selva di radiazioni elettromagnetiche dalla quale è difficile stare lontani.

In realtà ci sono evidenze chiare che le radiazioni che riscaldano i tessuti, possono alterare la barriera emato-encefalica, mentre gli studi sugli effetti delle radiazioni non termali sono al momento poco chiari,
ma è pur vero che siamo appena agli inizi di uno studio di tale fenomeno e che certi studi che tendono a tranquillizzare la popolazione sono promossi a volte da istituzioni che hanno tutto l’interesse a nascondere eventuali danni.

Vedi per esempio Effects of Electromagnetic Fields on Organs and Tissues (Effetti dei campi elettromagnetici sugli organi ed i tessuti) , uno studio governativo sui possibili effetti negativi di un network di ripetitori di segnali elettromagnetici realizzato in ambito militare (ministero della difesa)
oppure Electromagnetic fields and the blood-brain barrier (“I campi elettromagnetici e la barriera emato-encefalica”), un articolo realizzato all’interno di un laboratorio di quello stesso ministero della salute olandese che è sempre stato alquanto permissivo lasciando fiorire un selva di antenne in ogni angolo del paese (né più né meno che da noi).

Questa correlazione tra barriere tissutali e campi elettromagnetiche forse permette di comprendere come ci siano persone con una estrema sensibilità ai campi elettromagnetici che spesso si accompagna ad una sensibilità chimica multipla.
Nell’opinione di chi scrive i meccanismi già evidenziati (disbiosi, parassitosi, focus dentali, tossine ambientali, deficit di vitamina D)
contribuiscono ad una eccessiva permeabilità delle tre barriere tissutali e le onde elettromagnetiche sono la goccia che fa traboccare il vaso e rende impossibile sopportare qualsiasi emanazione di onde elettromagnetiche e la presenza nell’ambiente di prodotti chimici artificiali.

Questo dipende quindi probabilmente da un problema di salute pre-esistente che, in alcune persone particolarmente predisposte, causa anche queste altre particolari forme di sensibilità.
Vedremo infatti nel corso di questo libro come cause molto simili determinano malattie alquanto differenti in persone differenti, e come la predisposizione genetica possa avere un suo ruolo.
Il fatto che le barriere tissutali possono mal funzionare in presenza di certi campi elettromagnetici spiega ad esempio come l’epilessia (e probabilmente anche altre malattie neurologiche) possa essere collegata anche all’invadenza di questi segnali che viaggiano per l’etere e come essi possano generare anche problemi a livello cognitivo.

Ovviamente i danni causati dalle radiazioni elettromagnetici possono essere anche causati da ben altri meccanismi come viene ben spiegato nell’articolo The implications of non-linear biological oscillations on human electrophysiology for electrohypersensitivity (EHS) and multiple chemical sensitivity (MCS) , il quale afferma giustamente:

Il ‘ contenuto informazionale’ dei segnali elettromagnetici terrestri è come un insieme di istruzioni operative per la vita umana. (…)
L’oscillazione è inoltre un fenomeno universal, e sistemi biologici come il cuore, il cervello e l’intestino sono dipendenti dalle azioni cooperative delle cellule che funzionano secondo principi di oscillazioni biologiche accoppiate non-lineari per la loro sincronicità. (…)

Campi elettromagnetici pulsanti e radiazioni a radiofrequenza possono avere effetti biologici devastanti rompendo l’omeostasi e de-sincronizzando i normali ritmi biologici che mantengono la salute.
È interessante notare che l’articolo indichi un legame tra sensibilità elettromagnetica e sensibilità chimica multipla e che in entrambe le condizioni patologiche si evidenziano eccessi di istamina, indicatori di stress ossidativo
(che può anche essere causato dai vermi parassiti), auto-anticorpi (che ritroviamo in molte patologie che nel presente libro si dimostrano correlate alla disbiosi), e porosità della barriera emato-encefalica … come volevasi dimostrare.

In realtà oltre alle tre barriere su cui ci siamo soffermati fino ad ora ci sono altre barriere la cui funzione è grosso modo simile, alcune delle quali sono connesse all’apparato riproduttivo (sia femminile che maschile),
agli occhi, alla milza, al timo, ai reni. Dal momento che i meccanismi che danneggiano queste barriere sono generalmente simili (se non identici) a quelli appena discussi per le altre, la disfunzione di tali barriere può causare dei sintomi patologici agli organi interessati.

Per sincerarcene possiamo leggere l’articolo The blood-epididymis barrier and inflammation (“La barriera emato-epididimo e l’infiammazione”) il quale ci informa che tale barriera è di centrale importanza per la protezione della fertilità maschile;
essa infatti protegge lo sperma tenendolo separato dal sistema immunitario, e la sua funzionalità è inibita dalle citochine rilasciate a seguito di una infiammazione.

La disfunzione di tale barriera, afferma l’articolo, induce una risposta del sistema immunitario, una diminuzione di fertilità dello sperma e quindi contribuisce all’infertilità maschile.

Questo meccanismo potrebbe spiegare molte cose, per esempio come il rilascio di citochine pro-infiammatorie a causa dei focus dentali (denti devitalizzati, cavitazioni, etc.) possa inibire la fertilità, o come la disbiosi possa indurre infertilità
(le endotossine LPS che entrano in circolo nel sangue modificano la funzione delle barriere e creano infertilità) o come i campi elettromagnetici utilizzati per le comunicazioni via etere (in cui purtroppo siamo immersi) possano creare lo stesso tipo di danno inducendo per l’appunto una disfunzione delle barriere.

Per inciso l’associazione tra disfunzione della barriera emato-epididimo è confermata dall’articolo The blood-epididymis barrier and human male fertility (“La barriera emato-epididimo e la fertilità maschile”)
ed inoltre il rapporto tra citochine e permeabilità è stato dimostrato almeno nel caso di una certa classe di citochine, come mostra l’articolo TGFβs modulate permeability of the blood-epididymis barrier in an in vitro model.

Sul già citato ruolo dei bifidobatteri (un tipo di batteri benefici) nella protezione dall’infiammazione (e quindi sul rapporto tra disbiosi ed infiammazione),
vedi l’articolo Bifidobacterium strains suppress in vitro the pro-inflammatory milieu triggered by the large intestinal microbiota of coeliac patients (“I ceppi di bifidobatteri sopprimono in vitro il mezzo pro-infiammatorio innescato dal microbiota del grande intestino dei malati di celiachia”) ,
ed anche l’articolo Anti-inflammatory effects of the genus Bifidobacterium on macrophages by modification of phospho-IκB and SOCS gene expression
Bibliografia e Testo Completo
http://scienzamarcia.altervista.org/pilastri.doc
