Malattie autoimmuni e parassitosi, eczema ombelico neonate = asma bronchiale
Nel suo interessantissimo libro Mille piante per guarire dal Cancro senza CHEMIO (distribuito gratuitamente su internet in formato pdf ) il dottor Giuseppe Nacci (medico chirurgo specialista in medicina nucleare)
afferma il ruolo fondamentale che possono avere per la genesi di molte malattie i batteri patogeni (che proliferano in seguito a molte cure farmacologiche, dagli antibiotici agli anti-infiammatori passando per le pillole anticoncezionali) ed i parassiti, eprimendo il concetto (qui ribadito più volte) che la carenza di batteri benefici apre la strada a quelli patogeni ed alla candida, la quale a sua volta apre la strada ai vermi parassiti.
Scrive egli infatti:
La presenza dei parassiti (vermi) intestinali è un fenomeno molto diffuso nella popolazione italiana attuale, benché notevolmente sottostimata.
Un valore ematico facilmente ottenibile è quello della percentuale di EOSINOFILI presenti nell’ “Ematocrito con formula”.
Intolleranze alimentari, allergie (asma compreso) e gran parte delle malattie auto-immuni (o forse tutte) hanno, o avrebbero, come unica causa (ezio-patogenesi) la presenza di parassiti (vermi) nell’intestino. Nell’ASMA, nelle malattie allergiche, nelle intolleranze alimentari sono presenti percentuali di EOSINOFILI superiori al 2% (valore limite che non si dovrebbe superare) (…)
Personalmente si ritiene, in contrasto con la linea di molti allergologi, che sia le intolleranze alimentari che le allergie (compreso l’Asma) siano riconducibili ad un unico quadro eziopatogenetico: squilibrio immunitario da disbiosi intestinale.
In questo l’opinione del dottor Nacci coincide sia quanto ha scritto la dottoressa Natasha Campbell-McBride nel libro La Sindrome Psico-Intestinale sia con quanto ha scritto l’omeopata Kerri Rivera nel libro Guarire i sintomi noti come autismo.
Anche la dottoressa Clark nel suo libro La cura di tutte le malattie, pone l’accento sui parassiti come causa di tantissimi problemi, anche del cancro
Personalmente sono rimasto stupito quando, dopo tre mesi di dieta paleolitica senza carboidrati insulinici, ne legumi, ho eseguito la tecnica di pulizia yoga dell’intestino con acqua e sale ed ho visto quasi scomparire i sintomi della mia allergia al polline.
Sul momento ho pensato che fosse la pulizia dell’intestino in sé a recare un tale beneficio, ma a ripensarci bene, ed alla luce anche delle esperienze successive, ho capito che era il merito andava attributo alla valenza antiparassitario di quel metodo (i parassiti non sopportano il sale).
In seguito ho sperimentato che, quando pongo attenzione ai parassiti (utilizzando vari metodi naturali, per esempio ripetendo quella stessa tecnica una volta a settimana per diverse settimane di seguito) i sintomi dell’allergia diminuiscono, e quando invece trascuro la questione dei parassiti i sintomi aumentano nuovamente.
Del resto i parassiti si riproducono mensilmente nelle notti di luna piena, ed è quindi un percorso lungo quello che porta alla liberazione da simili indesiderati ospiti. Il dottor Andreas Kalcker, ideatore con Miriam Maceda dell’omonimo protocollo antiparassitario, afferma che occorre insistere per 12-18 mesi.
Il già citato articolo Skin manifestations in parasite infection (“Manifestazioni epiteliali nell’infezione parasitica”) oltre ad informare su alcuni meccanismi specifici che legano la presenza di parassiti anche alle oculo-riniti allergiche, precisa che su 55 pazienti con infestazione da parassiti intestinali il 30% circa terzo è risultato allergico ad almeno un inalante (pollini, polvere, pelo degli animali domestici).
L’articolo Eosinophils promote allergic disease of the lung by regulating CD4(+) Th2 lymphocyte function ci informa che i globuli bianchi eosinofili (il cui livello si innalza a causa delle infezioni parassitarie) promuovono l’allergia a livello polmonare.
Ed io mi chiedo: studi analoghi sulle riniti allergiche mostreranno una correlazione simile?
Che poi ci siano alti livelli di eosinofili nel sangue sia in presenza di parassitosi che in presenza di asma ed allergia è noto, ma non è del tutto chiara l’eventuale correlazione tra queste condizioni .
In effetti i vari studi sul rapporto tra parassitosi, asma e allergia, sono a volte contraddittori , ma prima di cercare di dirimere questo problema analizziamo due studi che mostrano una correlazione positiva tra i due fenomeni.
L’articolo Bronchial asthma associated with intestinal parasites (“Asma bronchiale associato con i parassiti intestinali”) riferisce di uno studio con 50 malati di asma bronchiale e 50 soggetti del gruppo controllo (non sofferenti di tale malattia):
nelle feci del 40% dei pazienti con asma bronchiale sono stati rintracciati i vermi ascaridi a confronto del 14% dei soggetti del gruppo di controllo. Non si può che concordare con quanto affermano gli autori dello studio nelle loro conclusioni:
La differenza significativa in questi due gruppi indica che si dovrebbe fare una ricerca di parassiti intestinali nei pazienti con asma bronchiale.
L’articolo Ascaris lumbricoides infection and parasite load are associated with asthma in children (“L’infezione da Ascaris lumbricoides ed la quantità dei parassiti sono associati con l’asma nei bambini”) è il primo che aiuta a dirimere i risultati contraddittori di altri articoli precedenti (l’articolo, faccio notare, è del 2014).
Le conclusioni dello studio infatti sono che una quantità modesta di Ascaris lumbricoides costituisce un fattore protettivo dall’asma mentre un maggiore carico di parassiti è un fattore di rischio.
Un articolo che aiuta a fare chiarezza sul problema è Parasite infections and the risk of asthma and atopy (“Infezioni parassitarie e rischio di asma ed atopia”) .
Innanzitutto tale articolo ci informa che I comuni allergeni ambientali stimolano la risponsta delle IgE e producono malattie allergiche, ma gli allergeni che producono la più potente risposta delle IgE hanno origine in natura dai parassiti elmintici. (…) l’infezione parassitaria è endemica nella maggior parte della popolazione mondiale (…)
Reazioni locali di IgE possono creare nell’intestino condizioni sfavorevoli per i parassiti intestinali, e le IgE possono mediare l’attività citotossica degli eosinofili contro le larve dei parassiti.
Queste osservazioni hanno portato al concetto che, da una prospettiva evolutiva, la funzione primaria della risposta allergica può essere parte di un meccanismo protettivo anti-parassitario, e che la malattia allergica possa essere l’indesiderabile reazione verso sostanze ambientali altrimenti inoffensive.
A parte questo l’articolo mostra che ci sono diversi tipi di IgE e diverse cause che portano alla loro produzione:
c’è una produzione di un tipo di Ige dell’organismo contro i parassiti, ed una produzione di Ige che non è specifica contro i parassiti, ma che al contrario è stimolata dai parassiti per confondere il sistema immunitario ed abbassare la quantità di IgE specifiche.
L’articolo suggerisce anche che ci siano diversità nella risposta alle infezioni parassitiche da parte di diversi sottogruppi della popolazione umana, a seconda di certe predisposizioni genetiche.
A questo punto tutto diventa chiaro, ovvero si capisce come mai ci siano studi sull’effetto protettivo di certi parassiti nei confronti di malattie allergiche, e si capisce anche come mai gli studi precedenti lasciassero nel lettore una grande confusione.
La soluzione è che ci sono diversi tipi di parassiti, alcuni dei quali possono modulare la risposta delle IgE in modo che la risposta allergica sia mitigata, ed inoltre il funzionamento di certi meccanismi di interazione tra il parassita ed il corpo che lo ospita possono dipendere dal carico totale di parassiti da una parte, e da una differenza di genetica che influisce sulla risposta del sistema immunitario.
Adesso si spiega anche il contenuto dell’articolo Helminth therapy or elimination: epidemiological, immunological, and clinical considerations (“Terapia con gli elminti o loro eliminazione: considerazioni epidemiologiche, immunologiche e cliniche”) che riferisce anche dei recenti studi per utilizzare i parassiti come possibile trattamento per le malattie infiammatorie:
ci sono infatti diversi studi per valutare la sicurezza ed efficacia della somministrazione di uova di Trichuris suis (Trichuris Sus Ova – TSO) per contrastare le allergie, morbo di Crohn, colite ucerosa, sclerosi multipla, artrite reumatoide psoriasi ed autismo oppure delle larve di Necator americanus larvae per le riniti allergiche, l’asma, la celiachia e la sclerosi multipla.
In effetti l’uso dell’uovo di Trichuris suis è già possibile e conosco persone che l’hanno utilizzato con successo per il trattamento delle allergie del proprio figlio (il parassita in questione d’altronde non può sopravvivere a lungo nel corpo umano, ma solo nel corpo dei suini) mentre il Necator americanus è una delle specie che causano l’anchilostomiasi (anemia, disturbi gastrointestinali, a volte problemi cutanei e mentali) ed il suo utilizzo mi lascia alquanto perplesso.
A completamento di questo capitolo ricordo che anche denti devitalizzati e cavitazioni predispongono a malattie infiammatori ed autoimmuni, allergie comprese, ma anche altri campi di interferenza possono essere a volte rilevanti.
Da un articolo del dottor Franz Hopfer pubblicato sul sito biological dental health si apprende che ci sono casi di persone il cui ombelico (quando sono nate) tardava a cicatrizzarsi e sanguinava spesso, che hanno sviluppato prima una forma di eczema ed in seguito l’asma bronchiale. Trattando l’ombelico con la neural-terapia (iniezioni di procaina diluita all’1%) si registrano casi di guarigione.
Su 100 soggetti nei quali è stata trattata solo la cicatrice dell’ombelico, nel 18 % dei casi viene rilevata la sparizione di diversi disturbi, quali asma, dolori addominali, cistiti croniche, cefalee e lombalgie.
Vedi l’articolo di Weinschenk S. Campo interferente en ombligo (“Il campo d’interferenza dell’ombelico”) e l’articolo Nostre esperienze nel trattamento del dolore cronico benigno mediante infiltrazione di cicatrici con anestetico locale .
Libro PDF Nacci:https://www.dropbox.com/s/ckykwg6…/1000%20piante_cancro.pdf…
Pubblicato su Roumanian Archives of Microbiology and Immunology 2001 Oct-Dec;60(4):359-69, autori Varga M1, Dumitraşcu D, Piloff L, Chioreanu E;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12561678.
Pubblicato su Journal of Immunology 2001 Sep 15;167(6):3146-55, autori MacKenzie J R, Mattes J, Dent L A, Foster P S;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11544300.
Eosinophils: role in asthma, allergy and parasite immunity Pubblicato su New England and Regional Allergy Proceedings 1985 Fall;6(4):341-5, autore Kay A B, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3870502.
Parasites and asthma–predictive or protective? Pubblicato su Epidemiologic Reviews 1985;7:49-58 , Masters S, Barrett-Connor E;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/4054238. .
Pubblicato su American Journal of Gastroenterology 1978 May;69(5):605-6, autori Kayhan B, Telatar H, Karacadag S;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/685969.
Pubblicato su Journal of infection in developing countries. 2014 Jul 14;8(7):891-7, autori Bragagnoli G, Silva M T;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25022300.
Pubblicato su Thorax. 1999 Aug; 54(8): 659–660, autori N. Lynch, J Goldblatt, P N Le Souef;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1745543/.
Pubblicato su Lancet Infectious Diseases 2014 Nov;14(11):1150-62, autori Wammes L J, Mpairwe H, Elliott AM3, Yazdanbakhsh M;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24981042.
Vedi anche l’articolo Malattie autoimmuni: un parassita dei suini potrebbe essere la chiave di cura pubblicato su La Stampa del 24/06/2014 ;http://www.lastampa.it/…/malattie-autoimmuni-un…/pagina.html.
www.biologicaldentalhealth.com/dr-verigins-biodenta…/79.html.