Disturbo dell'attenzione, ritardo mentale
Nell’articolo Calloso-frontal tuberculoma presenting with symptoms of psychosis and catatonia[1] si descriveva il caso di un giovane che tra gli altri sintomi aveva anche quello di un’ossessione-compulsione a lavarsi continuamente le mani.
L’articolo [Obsessive syndrome in meningeal tuberculosis][2] sebbene di esso non sia fruibile altro che il titolo, è già alquanto eloquente, dal momento che tratta della “Sindrome ossessiva nella tubercolosi meningea”.
[1] Pubblicato su Indian Journal of Psychiatry. 2015 Jan-Mar; 57(1): 104–105 Sourav Das, Ravi Gupta, and Mohan Dhyani; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4314905/.
[2] Pubblicato su Zeitschrift fur Kinderpsychiatrie 1954 Feb;21(1):8-12, autore De Boor ; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24543007.

L’articolo Onset of Obsessive-Compulsive Disorder After Episode of Pachymeningitis[1] descrive l’insorgenza di un disturb ossessivo-compulsivo in seguito ad un forma di meningite (pachimeningite per esattezza) e ricorda che disturbi ansiosi di natura ossessivo-compulsivo sono stati osservati in seguito a meningiti causate da varie agenti infettivi (streptococco, toxoplasma, virus dell’enecefalite giapponese) o di altra causa (come nel caso delle meningiti indotte dal lupus eritematoso sistemico).
Un punto importante per associare i disturbi ossessivi-compulsivi anche alle meningo-encefaliti da micobatteri e quindi all’autismo.
[1] Pubblicato su Primary Care Companion CNS Disorders. 2015; 17(5): 10.4088/PCC.15l01796, autori Lince S, Shebak S, Kavuru B; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4732313/.

Che l’infiammazione sia uno dei meccanismi più importanti alla base di tale patologia lo scopriamo anche dalla lettura di due articoli di ricerca. Gli autori di Inflammation in the Neurocircuitry of Obsessive-Compulsive Disorder[1] hanno messo a confronto 20 pazienti con altrettanti soggetti sani tramite tomografia ad emissione di protoni del cervello, e hanno scoperto che nelle regioni cerebrali collegate ai compportamenti ossessivo-compulsivi i soggetti malati aveva un livello di infiammazione del 32% maggiore rispetto ai soggetti sani del gruppo di controllo.
Tramite un’altra tecnica di diagnosi per immagini, anche gli autori di Localization of cerebral functional deficits in patients with obsessive-compulsive disorder: a resting-state fMRI study[2] hanno riscontrato delle alterazioni a livello cerebrale, localizzando delle carenze a livello di funzionalità cerebrale.
[1] Pubblicato su JAMA Psychiatry. 2017 Aug 1;74(8):833-840, autori Attwells S, Setiawan E, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5710556/.
[2] Pubblicato su Journal of Affective Disorders. 2012 May;138(3):313-21. autori Hou J, Wu W, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22331021.

Tutto ciò porta ben lontano dall’ansia ingenerata da una semplice condizione psicologica, che induce a cercare conforto in comportamenti ripetitivi, anche perché, ancora una volta, scopriamo che farmaci anti-tubercoltici come la D-cicloserina (vedi Cycloserine for treatment of multidrug-resistant tuberculosis: a retrospective cohort study in China[1]) aiutano a tenere sotto controllo i sintomi della malattia (vedi D-Cycloserine augmentation of cognitive behavior therapy for pediatric OCD: Predictors and moderators of outcome[2]). A conferma di quanto su esposto vedi anche l’articolo TB Medication Helps With Obsessive-compulsive Disorder: Could It Also Help With Quitting Smoking? (Farmaco contro la tubercolosi aiuto con il disturbo ossessivo-compulsivo: potrebbe aiutare a smettere di fumare?)[1].
[1] Pubblicato su ScienceDaily, 20 July 2007, autore University of Minnesota; https://www.sciencedaily.com/releases/2007/07/070719164527.htm.
[1] Pubblicato su Infection and Drug Resistance. 2019 Mar 29;12:721-731, autori Li Y, Wang F, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30992677.
[2] Pubblicato su Journal of Affective Disorders. 2018 Dec 1;241:454-460. Wilhelm S, Berman N, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30149332.

È da notare che può anche succedere talora il contrario, ovvero che proprio un antibiotico contro la tubercolosi causi problemi ossessivi (Isoniazid-induced obsessive compulsive neurosis[1]), ma gli effetti collaterali dovuti all’intossicazione da farmaci sono ben noti; che un farmaco contro la TBC curi un problema psichiatirco è invece una “curiosità” sorprendente.
L’articolo Tuberculosis meningitis and attention deficit hyperactivity disorder in children[2] mostra un confronto tra 21 bambini guariti da un episodio di meningite tubercolare e 21 soggetti del gruppo di controllo.
Tutti i 21 soggetti del primo gruppo (meningite tubercolare) avevano sintomi della patologia, erano meno meno capace di tenere focalizzata la concentrazione, avevano la tendenza ad essere poco accettati dal punto di vista sociale a scuola, erano ossessivi, compulsivi e aggressivi. Gli autori dello studio concludono quindi che “il disturbo dell’attenzione e iperattività è una comune complicazione a lungo termine della meningite tubercolare”.
[1] Pubblicato su Journal of Clinical Psychiatry. 1990 Sep;51(9):387. Bhatia MS. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2211554.
[2] Pubblicato su Journal of Tropical Psychiatry 2002 Oct;48(5):294-9, autori Wait JW, Stanton L, Schoeman JF; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12405172.

Anche nell’articolo THE SEQUELAE OF TUBERCULOUS MENINGITIS[1] vengono descritti gli effetti a lungo termine su 65 pazienti che hanno superato un episodio di meningite tubercolare.
L’intelligenza è risultata di livello medio o sopra la media in 40 casi, appena normale in 13, al limite del deficit mentale in 6 e con un netto deficit in altri 6.; abbiamo quindi un 20% circa di rischio di deficit mentale (più o meno grave) in seguito a meningite tubercolare.
Pare che il danno maggiore risulti nei soggetti che hanno contratto la malattia in più giovane età (quando si verificano in genere anche episodi più gravi). 9 soggetti come conseguenza seguivano scuole per disabili. Dei 65 soggetti dello studio, 20 erano leggermente maladattati e 9 gravemente maladattati.
[1] Pubblicato su Archives of Disease in Childhood 1964, 39, 213, autori R. McLAREN TODD, JOSEPH G. NEVILLE; https://adc.bmj.com/content/archdischild/39/205/213.full.pdf.

In complesso nel gruppo di chi era sopravvissuto alla menignite tubercolare, circa il 43% avevano problematiche mentali (e/o fisiche) mentre ciò succede appena nel 10% della popolazione generale.
L’articolo Behaviour profiles after tuberculous meningitis[1] conferma una maggiore incidenza di problemi di ansia, depressione, difficoltà di socializzazione, capacità di attenzione, e di comportamenti asociali tra le persone che hanno superato un meningite tubercolare.
Gli autori concludono che in più del 10% dei casi ci sono questo tipo di complicazioni a lungo termine.
[1] Pubblicato su Journal of Tropical Pediatrics. 2010 Jun;56(3):166-71, autori Wait JW, Schoeman JF; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19710247.

Bibliografia: Medicina di Segnale

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