La guarigione è prendersi cura di Sé
Lo stato di acidosi si ha, come detto sopra, per un eccesso di acidi e/o per una carenza di sostanze basiche (bicarbonati) nel plasma e nei liquidi corporei.
Un’alterazione anche minima del pH ematico in senso acidogeno è pericolosa per la sopravvivenza, quindi il corpo trasferisce gli acidi dal sangue al tessuto connettivo e libera minerali basici dai tessuti (es. le ossa) verso il sangue per riportare il pH nel range fisiologico.
Il trasferimento di acidi nel connettivo viene definito anche acidosi extracellulare e rientra nell’acidosi metabolica. L’acidosi metabolica si differenzia dall’acidosi respiratoria, in cui vi è una diminuita eliminazione di anidride carbonica.
Lo stato di acidosi metabolica si forma fondamentalmente per tre motivi: accumulo di acidi come l’acido urico, sulfurico, fosforico e lattico che devono essere controllati dai sistemi tampone quali:
I bicarbonati, l’emoglobina, i fosfati, i minerali basici prelevati dai tessuti (osso) e riversati nel sangue con perdita proporzionale degli stessi.
Questa situazione dipende molto dall’alimentazione moderna e dallo stress; il surplus di acidi viene depositato nel tessuto connettivo, quindi nella matrice extracellulare.
Nella fase iniziale di acidosi ben compensata sono il sodio e potassio che si combinano con gli ioni H+ fornendo un buon sistema tampone mentre.
Se l’acidosi persiste e si cronicizza, le riserve di calcio e magnesio diventano la seconda linea di minerali basici tampone con conseguente tendenza all’osteoporosi e alla spasmofilia;
Perdita (vomito, diarrea, sudorazione eccessiva) o insufficiente apporto di sostanze alcaline, non volatili, come i bicarbonati, ma anche minerali a reazione basica come calcio, magnesio, potassio, sodio e zinco; malattie renali con ridotta capacità di eliminazione degli acidi.
Tra i sali più utilizzati a questo scopo citiamo: il potassio citrato che antagonizza gli effetti di un eventuale eccesso di cloruro di sodio, utile al normale funzionamento del sistema muscolare e nervoso; una sua carenza anche minima può dare crampi e spasmi;
Il magnesio citrato che modula gli effetti di una iperstimolazione delle cellule nervose da parte dello ione calcio, responsabile di un ipertono del sistema nervoso ortosimpatico e delle sue conseguenze sul cuore, sulla pressione arteriosa, sul ritmo veglia – sonno ecc.
Lo zinco citrato, importante in questo ambito perché ha un effetto antiossidante in quanto cofattore dell’enzima superossidodismutasi e perché ha un’azione tampone diretta antiacido, ma soprattutto perché riconverte il lattato prodotto dalle fibre muscolari in fase anaerobica.
Il lattato prodotto dalle cellule in modalità anaerobica viene successivamente re immesso nella circolazione del sangue dove giunge al fegato e, grazie all’azione dell’enzima lattato deidrogenasi,
Zinco dipendente, lo riconverte in piruvato che viene a sua volta convertito tramite gluconeogenesi in glucosio, il quale può essere riutilizzato dal muscolo per la produzione di energia o trasformato in riserva di glicogeno (ciclo di Cori).
Oltre a un’adeguata alimentazione, a una corretta attività fisica e alla gestione dello stress tramite tecniche meditative e di rilassamento, cardini principali di un corretto stile di vita, si può associare, qualora sia necessaria, una integrazione nutrizionale con prodotti nutraceutici.
Il termine “nutraceutico” fu coniato nel 1989 da Stephen de Felice, presidente della Foundation for Innovation in Medicine, e viene usato per sintetizzare due sostantivi, nutrizione e farmaceutica.
Sono quindi sostanze nutraceutiche quelle dotate di attività farmaceutica oltre il semplice valore nutrizionale. Sotto questo nome si intendono integratori alimentari, singoli e multipli, prodotti erboristici e alimenti arricchiti.
Queste sostanze possono risultare utili nella prevenzione delle malattie da invecchiamento, favorire la longevità e limitare i fenomeni infiammatori.
Bibliografia: Inflammaging