Intolleranza o ipersensibilità
Anche l’infiammazione da cibo, dovuta a una food sensitivity (20), un tempo definita intolleranza o ipersensibilità alimentare, è un segnale forte, in grado di indurre ingrassamento o dimagrimento.
Oggi si può affermare con certezza scientifica che l’infiammazione dei tessuti e dell’organismo induce segnali interni in grado di favorire un calo metabolico, ovvero un potenziale ingrassamento.
Gestire un’intelligente rotazione settimanale su alcuni cibi più “a rischio” (individuati tramite test specifici o con un’anamnesi accurata) può indurre dimagrimento. E magari, come piacevole effetto collaterale, ridurre i sintomi di diverse patologie su base allergica.

Lo zucchero (21) è una potente molecola proinfiammatoria, se assunto nelle quantità tipiche dell’alimentazione scorretta di oggi (bustina di zucchero nel caffè, bevanda gassata dolcificata, gelato, brioche):
il picco insulinico prodotto genera secrezione di visfatina (22) che, aumentando lo stato infiammatorio dell’organismo, induce gli adipociti a produrre resistina (23) (che genera resistenza insulinica) innescando un circolo vizioso generatore di ogni sorta di patologie metaboliche, croniche e degenerative tipiche dell’età avanzata.

Se il soggetto o l’anziano è in sovrappeso, va riportato con gradualità a un sano equilibrio con riduzione della massa grassa e mantenimento o aumento della massa magra, unitamente a una riduzione della ritenzione idrica e dello stato infiammatorio del corpo.
La lentezza del calo ponderale è voluta dal terapeuta e di questo va avvisato il paziente: è data dal fatto che il calo di grasso è spesso compensato, a livello di peso totale, da un contemporaneo aumento di massa muscolare.
La principale causa di lentezza è tuttavia il fatto che ogni calo di grasso rappresenta un nuovo stabile punto di equilibrio raggiunto dall’organismo.

A volte ci si trova anche di fronte a una categoria di anziano che mangia sempre e tanto.
Quando si mangia sempre troppo è come se si verificasse una saturazione cellulare per cui la diga straborda. Una delle modalità antinvecchiamento da adottare oggi è evitare che la diga strabordi.
Quando c’è il sovrappiù l’organismo deve dire alla cellula di instaurare meccanismi di pulizia ed eliminazione di scorie come se mettesse in atto una raccolta differenziata dei rifiuti della cellula.
Il bisogno nasce da una separazione interiore non compresa, ma necessaria di manifestare per comprenderla, oltre modo sarà proprio la nostra flora batterica disbiotica ad alimentare richieste di zuccheri, carboidrati e cibi spazzatura. Un wash intestinale e un ripristino funzionale può dare grandi successi anche in breve tempo quando supportati da una alimentazione migliore e attività fisica.

Bibliografia
20 Perrone G, Cestaro B, Cazzola R, Ostan B, Speciani AF. Food hypersensitivity: Significant improvement of lag-time, oxidative pattern and cholesterol level in adults following a DRIA test defined diet. Int J Allergy Clin Immun. 2003;214(Suppl 1):214.
21 O’Connor L, Imamura F, Brage S, Griffin SJ, Wareham NJ, Forouhi NG. Intakes and sources of dietary sugars and their association with metabolic and inflammatory markers. Clin Nutr. 2018;37(4):1313-22.
22 Kazem YM, Shebini SM, Moaty MI, Fouad S, Tapozada ST. Sleep deficiency is a modifiable risk factor for obesity and cognitive impairment and associated with elevated visfatin. Open Access Maced J Med Sci. 2015;3(2):315-21.
23 Park HK, Kwak MK, Kim HJ, Ahima RS. Linking resistin, inflammation, and cardiometabolic diseases. Korean J Intern Med. 2017;32(2):239-47.
