La disbiosi alimenta ogni manifestazione cronica
Ci si augura che la scienza medica ufficiale possa prima o poi orientarsi verso la sperimentazione di metodi naturali simili a quelli descritti ed ipotizzati nel presente articolo, onde sottoporli a un controllo clinico. Purtroppo però, è illusorio pensare che le istituzioni sanitarie si dedichino a trovare soluzioni che favoriscano la salute delle persone invece che il profitto delle multinazionali del farmaco.
Il già citato articolo Intestinal microbiota, probiotics and mental health indica che alcune dei più forti antiossidanti come cacao, caffé, tè verde mirtilli e curcumina sono correlate a bassi livelli di depressione e declino delle abilità cognitive, ma che ci sono studi (su uomini e su animali) che indicano che queste sostanze hanno effetti benefici sul microbiota intestinale.
Per esempio promuovendo la crescita di lactobacilli e bifido batteri. In particolare la curcumina (sostanza contenuta nella curcuma, e la cui azione viene potenziata da un pizzico di pepe) previene la permeabilità intestinale indotta dalle tossine LPS, il tè verde riduce i problemi comportamentali e la permeabilità della barriera emato-encefalica causata da queste tossine.
L’amido-resistente (contenuto per esempio nelle banane verdi) assunto assieme ai probiotici li aiuta a proliferare, ma se ci sono grosse carenze di batteri buoni è inutile integrare amido resistente, ragione per la quale lo si assume generalmente in concomitanza con i probiotici.
L’amido resistente si può “creare” in casa se si cucina del riso bianco e lo si mette in frigo appena cotto. Ovviamente se si segue un regime rigidamente paleo questa scelta è preclusa e restano solo gli integratori di amido reistente estratto da patata o banane verdi .
L’integrazione di probiotici è generalmente utile, ma in condizioni di proliferazione batterica del piccolo intestino i probiotici che contengono batteri produttori di acido lattico sarebbe meglio evitarli, e molti dei probitoici in commercio contengono per esempio Lactobacillus acidophilus.
Il limone è un frutto miracoloso, bere mezzo limone o un limone intero (a secondo di quello che si riesce a tollerare) spremuto al mattino a digiuno è, secondo molti medici, una delle migliori maniera per iniziare la giornata. La curcuma e l’origano utilizzati per condire i piatti (e così magari mettervi meno sale) hanno una funzione positiva sull’equilibrio della flora intestinale;
Un pizzico di pepe (se ben tollerato) potenzia l’attività della curcuma, mentre l’olio essenziale di origano selvatico è un estratto molto potente che può essere efficace contro i patogeni dell’intestino, ma proprio per la sua potenza va utilizzato con moderazione, con periodi di sospensione del trattamento, e possibilmente sotto supervisione medica.
L’aglio, come abbiamo già visto, è una panacea al pari del limone, combatte i microrganismi patogeni dell’intestino così come combatte i parassiti; aglio limone curcuma e origano da soli possono apportare grossi benefici all’intestino ed all’organismo in generale.
Il cloruro di magnesio è un altro prodotto del tutto naturale (se utilizzato in dosi appropriate ovviamente, e sempre che non sia presente una insufficienza renale) che potenzia il sistema immunitario ed aiuta a debellare i patogeni.
Nei casi più semplici di disbiosi/parassitosi, un’alimentazione a base di prodotti genuini, e di cereali integrali (possibilmente senza glutine) cotti a risotto, unita all’integrazione di probiotici e fibre prebiotiche può essere di aiuto in tantissime patologie, specie se ci si fa aiutare anche da aglio, limone, curcuma (eventualmente un pizzico di pepe) e origano.
Anche la cannella ed il peperoncino possono fare la loro parte (se ben tollerati, per esempio il peperoncino è una solanacea e per chi soffre di eczemi o psoriasi è generalmente controindicato).
Ma la cannella è un potente antibatterico, antimicotico, anti Candida (la Candida, lo ricordo, è un lievito) non per niente lo troviamo come componente del rimedio Demicos ed è degno di nota che essa veniva utilizzata dagli antichi Egizi per imbalsamare i corpi.
Per i probiotici però non ci sono ricette universali e ci sono anche persone che non tollerano l’integrazione di probiotici vivi, ma solo di probiotici morti (nonostante tutto anche dei fermenti lattici riscaldati o dei crauti cotti, esplicano degli effetti positivi); come già detto in caso di SIBO certi probiotici possono essere controindicati.
Questo per ricordare che anche nelle cose più banali serve un’analisi precisa della situazione iniziale, e per questo può essere indispensabile il contributo di un medico capace di di fare una diagnosi ben precisa e/o delle analisi dettagliate.
Detto questo io penso che una dieta a base dei reali alimenti che la natura mette a disposizione dell’uomo (dieta paleo, ovvero GAPS o SCD che dir si voglia), il meno processati possibile, è una delle scelte migliori che si possa fare per recuperare e mantenere la salute.
Però so bene che una dieta senza cereali è a volte dura da implementare (più che altro è dura iniziare, perché una volta che la si fa da un paio di settimane si finisce per abituarsi) e sicuramente è più costosa (sebbene ci sia il vantaggio economico di ridurre a zero le spese per pseudo-cibi confezionati, pseudo-bevande processate, dolciumi che predispongono a carie e diabete).
Può essere quindi utile studiare possibili alternative alla dieta paleolitica per ripristinare la corretta microflora intestinale. Alcune mie osservazioni, alcune mie esperienze, alcune letture, oltre a talune esperienze raccontatemi da alcuni amici, mi hanno indotto a ragionare su tale problema e a scrivere le seguenti righe.
La prima osservazione è che, nel corso della mia esperienza con la dieta paleolitica (senza cereali, amidacei, latticini, ma vegetariana) ho provato diverse volte delle reazioni di Herxheimer anche piuttosto pesanti.
Quando si uccidono troppi patogeni in una volta le loro cellule si aprono e liberano di colpo tutte le tossine presenti all’interno, con l’effetto di aggravare almeno momentaneamente i sintomi pre-esistenti.
A volte gli effetti di questa re-intossicazione sono anche a lungo termine, e quindi ho scoperto (col senno di poi) che oltre a mettere in atto alcuni comportamenti che posso aiutare a smaltire le tossine,
è meglio in certi casi “tornare indietro” con la dieta alla primissima fase, quella senza fibre (la dieta introduttiva con frutta e verdura senza buccia, senza semi e bollita).
Nel suo libro “Sindrome psico-intestinale” la dottoressa Campbell non tocca tale questione, ma ne ha fatto cenno durante le sue conferenze.
Queste reazioni all’effetto benefico dei probiotici in alcune persone possono essere fortissime anche se si assume una goccia di fermenti lattici o una punta di cucchiaino di crauti (o yogurt o altro cibo fermentato).
Nei primi giorni della dieta può non succedere (personalmente all’inizio ho mandato giù una o due bustine di fermenti lattici al giorno senza che mi succedesse alcun ché), ma man mano che i patogeni hanno sempre meno cibo (a causa della dieta) l’effetto dei probiotici è enormemente amplificato rispetto a quel blando effetto che potrebbero avere (almeno per chi ha una disbiosi intestinale) quando li si assume continuando a mangiare cereali ed amidacei.
A volte gli effetti di questa re-intossicazione sono anche a lungo termine, e quindi ho scoperto (col senno di poi) che oltre a mettere in atto alcuni comportamenti che posso aiutare a smaltire le tossine (vedi il capitolo relativo), è meglio in certi casi “tornare indietro” con la dieta alla primissima fase, quella senza fibre (la dieta introduttiva con frutta e verdura senza buccia, senza semi e bollita).
Nel suo libro “Sindrome psico-intestinale” la dottoressa Campbell non tocca tale questione, ma ne ha fatto cenno durante le sue conferenze.
Queste reazioni all’effetto benefico dei probiotici in alcune persone possono essere fortissime anche se si assume una goccia di fermenti lattici o una punta di cucchiaino di crauti (o yogurt o altro cibo fermentato).
Nei primi giorni della dieta può non succedere (personalmente all’inizio ho mandato giù una o due bustine di fermenti lattici al giorno senza che mi succedesse alcun ché),
ma man mano che i patogeni hanno sempre meno cibo (a causa della dieta) l’effetto dei probiotici è enormemente amplificato rispetto a quel blando effetto che potrebbero avere (almeno per chi ha una disbiosi intestinale) quando li si assume continuando a mangiare cereali ed amidacei.
Ma lo stesso incredibile effetto l’ho sperimentato con altre sostanze: l’aglio, la vitamina C, l’acqua ossigenata al 35% (di grado alimentare, ovvero senza nessun altro composto chimico che serva a stabilizzarla) , il biossido di cloro (detto anche MMS, che ha aiutato, assieme ad una dieta specifica e ad un protocollo anti-parassitario, a guarire dall’autismo moltissimi bambini).
Pare che anche l’ipoclorito di sodio possa avere lo stesso effetto (il primo libro sul metodo Ruffini tratta dell’uso topico di ipoclorito di sodio, mentre il prossimo libro dovrebbe trattare dell’uso sistemico di tale sostanza, opportunamente diluita).
Per quanto riguarda acqua ossigenata (al 35%), e biossido di cloro esistono sperimentazioni (al di fuori però dei circuti medici ufficiali) dell’utilizzo di queste sostanze in opportune e piccole dosi; fra tutte però solo il biossido di cloro è stato testato e trovato innocuo per l’uomo, mentre acqua ossigenata di grado alimentare ed ipoclorito di sodio potrebbero avere anche qualche effetto avverso.
Anche la trementina (vedi pià avanti) secondo alcuni medici e secondo le testimonianze di alcune persone può essere uno strumento nella risoluzione della disbiosi, purchè utilizzata pura in opportune e piccole dosi (ma per le istituzioni sanitarie non è esattamente così).
Quanto all’aglio, non so dire quanto può essere potente rispetto alle altre sostanze, ma di certo è la più semplice da procurare e la più naturale, assieme alla vitamina C, che si può assumere anche bevendosi una bella spremuta di limone.
Una dieta a base di cereali in chicchi o appena macinati (possibilmente senza glutine) o ancor meglio una dieta paleolitica, associata ad una assunzione ragionata di queste due sostanze (ovviamente senza esagerare nemmeno con aglio e limone) potrebbe essere una soluzione davvero semplice a molti problemi (purchè la disbiosi non sia troppo marcata, e non siano coinvolti focus dentali o forti problematiche di ordine psichico).
574 Pubblicato su Gut Pathogens. 2013; 5: 3, autori Alison C Bested, Alan C Logan, Eva M Selhub; http://www.gutpathogens.com/content/5/1/3.
575 http://www.codicepaleo.com/amido-resistente/.
576 http://www.alimentazione-benessere.it/…/393-la-cannella-ant….
577 http://www.mysalus.com/…/apparato…/demicos-integratore-30cps.