Micronutrizione gravidanza e allattamento

Durante il terzo trimestre di gravidanza, il feto incorpora da 50 e 70 mg/die di DHA. I bambini incorporano DHA nel sistema nervoso centrale fino all’età di 18 mesi e per questa ragione è importante proseguire con l’integrazione

La salute è amarsi sul serio

Numerosi studi hanno confermato il ruolo positivo degli acidi grassi Ω3 per lo stato di salute dell’uomo, in particolare EPA e DHA sono acidi grassi che giocano un ruolo nello sviluppo fetale e nella regolazione epigenetica, con conseguenze importanti sul metabolismo, sulla prevenzione dell’obesità, della insulino-resistenza e del rischio cardiovascolare in generale.

Il fabbisogno di acido docosaesaenoico (DHA) aumenta di 100-200 mg al giorno durante il periodo della gravidanza e allattamento, rispetto ai 200 mg indicati come quota giornaliera di riferimento complessiva di EPA e DHA per la popolazione adulta (Mennitti LV et al. 2015).

Gli acidi grassi polinsaturi sono costituenti principali del nostro cervello, ne influenzano la crescita, la connettività e, nel corso della vita, sono essenziali per il mantenimento di una funzionalità cerebrale ottimale.

Il DHA rappresenta circa il 40% degli acidi grassi polinsaturi presenti nel cervello umano esercitando un’ampia gamma di azioni che contrastano l’invecchiamento cerebrale e la patogenesi di disturbi neurodegenerativi, tipici dell’aging e quindi dell’anziano.

Il DHA facilita la trasmissione dei segnali nervosi intervenendo anche nella formazione dei sinaptosomi e della guaina mielinica. Durante la gravidanza è fondamentale assumere acidi grassi polinsaturi, data limportanza che questi hanno nello sviluppo del tessuto nervoso del nascituro.

Essi, infatti, vengono incorporati nei fosfolipidi di membrana in tutte le cellule, ma nelle cellule cerebrali hanno un ruolo estremamente più importante. Le concentrazioni di DHA nel sangue e nel latte materno sono determinanti per l’approvvigionamento di DHA del feto.

intestino cervello

Durante il terzo trimestre di gravidanza, il feto incorpora da 50 e 70 mg/die di DHA. I bambini incorporano DHA nel sistema nervoso centrale fino all’età di 18 mesi e per questa ragione è importante proseguire con l’integrazione anche durante tutto il periodo dell’allattamento (Clandinin MT et al. 1981; Innis SM 2005).

Il fumo di sigaretta, oltre a rappresentare un fattore di rischio per parto pretermine e basso peso alla nascita, è associato a minori livelli di DHA nel plasma e nel latte materno.

Tra l’altro, gli effetti negativi del fumo si riflettono anche oltre la gravidanza ed il periodo della prima infanzia: numerosi studi evidenziano come vi sia una relazione tra fumo materno e malattie respiratorie soprattutto nei bambini che sono stati esposti al fumo anche nel periodo prenatale (Burke H et al. 2012).

uova e grassi

Il Ferro

Il ferro è un costituente dell’emoglobina ed è coinvolto in numerosi processi enzimatici. Può essere assunto con la dieta nella forma eme (con alimenti di origine animale) più biodisponibile, o nella forma non-eme (con alimenti di origine vegetale).

La carne, il pesce, i legumi e le verdure a foglia verde rappresentano le principali fonti alimentari di ferro. Ricordiamo che il ferro di origine alimentare ha una biodisponibilità media tra il 15 e il 30% e questo deve essere tenuto in considerazione quando si analizzano gli apporti alimentari di questo micronutriente.

Il deficit marziale in gravidanza raddoppia il rischio di parto pretermine e triplica il rischio di basso peso alla nascita. Arrivare al termine della gravidanza con un depauperamento delle riserve di ferro può esporre a rischio di emorragie post-partum nella madre.

Tale condizione è la prima causa di mortalità grave e morbosità materna in Italia. Inoltre la presenza di anemia nel primo trimestre di gravidanza è associata a basso peso alla nascita (Haider BA et al. 2013).

I fattori che espongono ad elevato rischio di carenza marziale sono:

  • Metrorragie pre-gravidanza
  • Dieta povera di ferro
  • Malattie gastro-intestinali e malassorbimenti
  • Breve intervallo tra le gravidanze

In caso di deficit di ferro è indicata l’integrazione: al fine di migliorare la compliance della paziente, la scelta della forma chimica di ferro deve tener conto della tollerabilità e della biodisponibilità del ferro raccomandato.

La forma di ferro bisglicinato è la forma chimica a maggiore tollerabilità ed assorbimento. In una pubblicazione dell’ Ente Europeo di Sicurezza Alimentare (EFSA journal 299 – 2006).

Si evidenzia come “l’integrazione di ferro tramite ferro bisglicinato, ai fini di un apporto integrativo di 15 fino a 120 mg di ferro/die, è stata ben tollerata da uomini adulti, donne gravide, donne non gravide con un tasso di ferro normale e, soprattutto, dai bambini con deficit di ferro”.

Le linee guida consigliano un apporto di 27 mg di ferro durante la gestazione e l’aumentata assunzione andrebbe consigliata alla prima visita ginecologica dopo il concepimento.

lo Iodio

Lo iodio è un micronutriente fondamentale per il buon funzionamento della ghiandola tiroidea. Gli ormoni prodotti da questa ghiandola sono coinvolti in tutti i meccanismi della crescita, della formazione e dello sviluppo di organi e apparati. Inoltre, influenzano direttamente o indirettamente il metabolismo del glucosio, delle proteine e dei lipidi, del calcio e del fosforo.

Nell’organismo lo iodio si trova soprattutto in forma organica legato alla tireoglobulina. Lo iodio viene assorbito dai terreni attraverso le piogge e si ritrova in tracce in frutta e vegetali ed in misura maggiore nel latte e nelle uova nonché nei pesci e nei crostacei.

In gravidanza la carenza di iodio può causare aborto, aumento della mortalità perinatale e rischio di anomalie congenite, alterazioni neurologiche e deficit mentale (Trumpff C et al. 2015).

In gravidanza e allattamento il fabbisogno di iodio aumenta del 50% sia per far fronte alla necessità dell’organismo materno di produrre gli ormoni tiroidei, sia per la necessità di soddisfare il fabbisogno fetale ma anche per l’aumento dell’escrezione renale (Zimmermann MB 2012).

La quota stimata in gravidanza per evitare la carenza è di 200 μg/die (contro i 150 μg degli adulti) secondo LARN ed EFSA, mentre è di 250 μg/die secondo il documento congiunto WHO/UNICEF (già United Nations International Children’s Emergency Fund).

Dalle ultime analisi statistiche ed epidemiologiche, nella popolazione italiana vi è una diffusa carenza di iodio che giustifica la necessità di supplementare lo iodio in gravidanza, anche in considerazione del fatto che un adeguata supplementazione con iodio riduce fino al 73% l’incidenza di cretinismo.

Bibliografia scientifica: Salute della Donna Metagenics

 

Alessandra Tagliabracci
Alessandra Tagliabracci
Fano (PU)
Leggi Tutto
Io, dentro ad una stanza buia, con una porta chiusa, dalla quale sbirciavo impaurita, dal buco della serratura il mondo fuori di me. Poi il giorno 30 gennaio 2023, ho incontrato Francesco Ciani nel suo studio Naturopatico in Medicina di Segnale. La sua Eccellente Preparazione Professionale. La sua Bontà d’AnimA, mi hanno resa attenta ad ascoltarlo con attenzione ed interesse. Nelle sue parole, la mia AnimA si è Riconosciuta, ha Ricordato chi è. Francesco sta frantumando tutti i miei schemi mentali errati, nei quali mi ero sempre identificata: È questa la Chiave che sta spalancando la serratura di quella porta!!!! Là fuori c’è il Mare🌊 il Sole ☀ la Luna 🌙✨le Stelle ✨🌟 Gioia🎊 Gioco🎈🎈……. LA VITA! Dirti Grazie ❤Francesco❤ non ti rende giustizia, Ma non ho altre parole🙏

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Carrello
Torna in alto