Il nostro corpo è un sistema in continuo equilibrio e gli ormoni sono i guardiani di questa pace concordata.
Quando la nostra alimentazione causa una produzione eccessiva e non prevista d’insulina, si modificano i meccanismi di autoregolamentazione del nostro metabolismo.
Tale meccanismo nei primi anni di vita (fino ai 30-40 anni) riusciamo a mantenerlo in equilibrio (nonostante una produzione eccessiva di ormoni); però con il passare degli anni, finisce con il deteriorarsi, risultando determinante per lo sviluppo delle malattie degenerative conosciute.
Come influisce l’insulina su alcuni di questi meccanismi?
L’INSULINA E LA PRESSIONE ALTA
Quando una persona incomincia a soffrire di pressione alta, di solito oltre alla somministrazione di medicinali, il medico consiglia di diminuire la quantità del sale da cucina (cloruro di sodio).
Infatti se chiedessimo a dei passanti quale alimento andrebbe eliminato per abbassare la pressione del sangue, il 99% degli intervistati vi risponderebbe il sale.
Quindi il concetto troppo sale alza la pressione è considerato una certezza.
Ci siamo mai chiesti se la modesta quantità di sale, generalmente usata per arricchire i nostri piatti, possa essere davvero così determinante nell’alzare la pressione del sangue?
Ci siamo mai chiesti come mai, quando da giovani mangiavamo molto sale, ciò non influenzava la nostro pressione?
Certo la pressione alta deriva anche dall’aumento della ritenzione idrica, dovuta ad una quantità di sale eccessiva nel sangue, ma come al solito, la medicina ufficiale si ferma alla prima equazione “+ sale + pressione” e quindi “sale pressione”.
Certo non ci si preoccupa d’indagare il motivo per cui il nostro corpo trattiene il sale. L’evoluzione ci ha messo a disposizione uno strumento fondamentale per mantenere il giusto equilibrio di sale nel nostro corpo, lo stimolo della sete.
Difatti quando mangiamo un alimento salato (ad esempio del prosciutto), subito dopo sentiamo lo stimolo di bere acqua. Ciò avviene perché i reni utilizzano l’acqua per eliminare il sale, formando l’urina (tanta acqua in proporzione al sale). Le domande che ci dovremmo porre sono le seguenti.
Nonostante questo meccanismo perfetto (tranne il caso di patologie specifiche) perché soffriamo di ritenzione idrica e quindi in tarda età, di pressione alta?
Perché i reni, invece di fare il loro lavoro, decidono di ritenere il sale e quindi anche l’acqua (che segue il sale)?
Le risposte sono molto semplici, scritte su ogni manuale di medicina. L’organismo ha a disposizione un ormone chiamato aldosterone, che modula la capacità dei reni di trattenere o meno il sodio (e di eliminare il potassio).
L’ormone è guidato dall’insulina.
L’aumento della pressione (causato dall’aumento del volume di acqua nel sangue) è dovuto all’attività dell’insulina. Certamente il sale ha un ruolo in questo meccanismo, ma se non avessimo mangiato dei carboidrati, i reni potrebbero eliminarlo con le urine.
Compreso tale meccanismo, pensate a quant’è ridicolo sentirci consigliare di mangiare pasta e nel contempo, di stare attenti a non salare troppo l’acqua di cottura.
Vivere 120 anni
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Grazie mille a te!! sono davvero grato che ti piace! un Abbraccio Francesco!