Malattia Espressione dell’AnimA
Affligge i bambini durante il periodo della crescita e si arresta sempre dopo la pubertà. Entriamo nei dettagli partendo da constatazioni semplici ed evidenti, ma che è bene ricordare.
La fase di crescita di un bambino avviene quando cresce, ossia quando si dirige verso il mondo adulto (perlomeno nella forma) e abbandona il mondo del bambino.
La sua crescita fisica si attua attraverso quella della sua colonna vertebrale, la quale si sviluppa tra due assi ben definiti che sono il bacino e le spalle.
Il fenomeno della scoliosi è quello di una colonna che cresce tra questi due poli, mentre questi restano ad un’uguale distanza l’uno dall’altro e il riferimento «alto» rimane alla stessa distanza dal suolo.
Cosa rappresentano per il bambino e cosa significa questa crescita che non si vede all’esterno?
Le spalle, che costituiscono l’asse Yang del corpo e quello dell’azione, sono la rappresentazione del padre, mentre le anche, che sono l’asse Yin del corpo e quello della relazione, sono la rappresentazione della madre
Sono i due riferimenti spaziali inconsci che il bambino ha del suo «posto» e di quello dei suoi «genitori», reali o simbolici (insegnanti, sorveglianti, eccetera).
Se il mondo degli adulti non soddisfa il bambino, il suo desiderio di spostare i suoi stessi riferimenti per raggiungere i loro sparirà e il bambino rifiuterà questo mondo poco allettante.
Sceglierà allora inconsciamente di restare in quello dell’infanzia che lo soddisfa maggiormente. Inchioderà i riferimenti esteriori della sua crescita, quelli che «vede» e può misurare.
Le linee delle spalle e del bacino resteranno quindi alla stessa altezza, con lo stesso differenziale. Tuttavia, la colonna vertebrale continua a crescere ed è «obbligata» ad inserirsi tra questi due punti fissi. Quando la crisi è «grave», si dice allora che la scoliosi «si infiamma».
La seconda caratteristica della scoliosi è che si arresta sempre al termine della pubertà
Ora, la pubertà rappresenta il periodo in cui il bambino misura i suoi affetti in rapporto al mondo esterno, in cui verifica la sua capacità di trovarsi un posto, di farsi amare e riconoscere da questo mondo esterno.
Quando ha trovato tale posto, egli non ha più bisogno di inchiodare i suoi riferimenti e può lasciare che si muovano nuovamente.
Mi sovviene in particolar modo il caso di Carine.
Questa ragazzina di quattordici anni presentava un problema di scoliosi «fiammeggiante», per il quale gli specialisti le avevano consigliato di portare immediatamente, ventiquattr’ore al giorno, un corsetto rigido che le rinchiudeva tutto il busto, e questo per una durata minima di parecchi mesi.
Suo padre, che era venuto a consultarmi per un problema di sciatica, mi parlò di Carine
Dopo avergli consigliato di cercare di ottenere più pareri medici prima di fare alcunché, gli spiegai cosa si nascondeva «dietro» la scoliosi di sua figlia e gli proposi di aiutarla a comprendere cosa stava accadendo e come avrebbe potuto cambiare quel «cattivo programma» che non la rendeva felice.
Parallelamente a questo lavoro che facevamo insieme, gli consigliai di farla assistere da un’amica che pratica una tecnica denominata Ortobionomia, oltre che da un medico omeopata. Nel mese successivo Carine bloccò di colpo l’evoluzione della sua scoliosi (che è persino diminuita di uno o due gradi).
Cos’era avvenuto nella vita di Carine?
Durante l’anno che precedette la sua visita, Carine aveva perduto tutti i suoi punti di riferimento per le scelte e le decisioni degli adulti.
Trasloco, cambiamento di scuola e attività professionale molto coinvolgente di un padre che le sembrava troppo assente, le fecero perdere fiducia nel ricominciato a crescere (tre/quattro centimetri), cosa che non accadeva più ormai da un anno.
Nel cuore di Carine risplendeva tuttavia un «sole», la presenza e la complicità profonda di un’amica di scuola che le era cara.
Venne nuovamente tradita dagli adulti perché i genitori di quest’amica decisero di traslocare e la madre della ragazzina impedì che continuassero a vedersi episodicamente o ad intrattenere una corrispondenza.
A partire da quel giorno Carine smise di crescere e decise di mantenere i punti di riferimento della sua infanzia.
Seppi che aveva vinto la partita quando, in occasione della nostra terza seduta, mi raccontò di aver avuto la notte seguente un incubo in cui un «assassino uccideva un bambino»…
Dopo la struttura, osserviamo ora come è costruito, rivestito e articolato il nostro corpo. Esso può essere «suddiviso» in quattro parti. Partendo dal basso abbiamo gli arti inferiori, il tronco, gli arti superiori e la testa.
Ciascuna di queste parti svolge un ruolo ben preciso e questo è in relazione diretta con la relativa funzione. Preciseremo tali relazioni per ogni parte, ritornando sulle funzioni specifiche di ognuna di queste parti del corpo, che si tratti di un arto o di un organo.
(Michel Odoul modificato Francesco Ciani )