Malattie espressione dell’AnimA
Il terzo tipo di messaggio è quello che fa leva sulle malattie, organiche, psicologiche o su entrambe.
Qui ci troviamo ad uno stadio di eliminazione delle tensioni, degli squilibri interni che possono essere definiti «passivi». Siamo nello Yin, nelle profondità del corpo o della mente. L’individuo elimina le sue tensioni, ma questa volta in maniera «incisiva».
Il Maestro Interiore (AnimA) blocca il Calesse (Corpo) per costringere il Cocchiere (Mente) ad arrestarsi
Tale eliminazione, per quanto comporti un significato, obbliga ad un arresto e non permette più cambiamenti diretti.
Appare al termine del ciclo di addensamento o di liberazione, quando questo non si è svolto totalmente o correttamente e la nostra «testardaggine» ha cristallizzato, ha fissato le cose dentro di noi.
Bisognerà dunque passare necessariamente attraverso la ripetizione dello schema, dell’esperienza, del rivissuto, per integrare quest’ultima e cambiare se possibile i ricordi della sua Coscienza Olografica.
Tale ripetizione può tuttavia attuarsi con una coscienza arricchita. Questa dipenderà dalla comprensione che avremo avuto dell’esperienza, dalla nostra capacità di decodificazione e accettazione del messaggio della malattia.
La malattia ci consente quindi due cose
Ci permette innanzitutto di liberare le energie tensive immagazzinate e, in tal senso, gioca un importante ruolo di valvola.
Possiamo riflettere seriamente su ciò che il modo «moderno», ovvero allopatico (farmaci chimici), di curare le malattie rappresenta, imbavagliandole o persino «uccidendole» quando sono in embrione o nella loro condizione di massima intensità, impedendo loro di esprimersi.
Ma la malattia serve anche da segnale d’allarme di una precisione grande quanto quella dei traumi. Essa ci parla con grande meticolosità di ciò che avviene all’interno di noi stessi e ci fornisce interessanti indicazioni per il futuro.
In quanto messaggio passivo, rappresenta in ultimo una fuga, un indebolimento dell’individuo che la subisce e talvolta viene persino inconsciamente vissuta come una sconfitta.
Un Calesse (Corpo) che è in «panne» e che è stato riparato non è più resistente come uno nuovo o quanto meno non ispira più altrettanta fiducia al suo proprietario.
La malattia rappresenta, consciamente o meno, una constatazione di fallimento o di incapacità a comprendere, ammettere o anche solo semplicemente percepire lo squilibrio interiore.
Non siamo stati in grado di reagire o agire in altra maniera per cambiare le cose oppure, ancor peggio, pensiamo di non essere stati abbastanza forti da resistere.
Così liquidiamo la questione ben sapendo però, più o meno consciamente, che si può fare di meglio.
Se, dopo la guarigione, ne trarremo una lezione, svilupperemo la nostra immunità interiore, in caso contrario ci indeboliremo sempre più e contrarremo malattie con crescente facilità.
Quanto più la tensione da eliminare sarà vecchia, tanto più sarà forte e la malattia «avrà bisogno» di manifestarsi in maniera profonda e grave.
Questa differenza tra il carattere «passivo» della malattia e «attivo» dei traumi è fondamentale ed è riscontrabile anche nel modo in cui il corpo fisico «risolve». Nel caso dei traumi, il corpo ripara i danni grazie al fenomeno miracoloso della cicatrizzazione.
Quest’ultimo è attivo perché a rigenerarsi sono le cellule traumatizzate o quelle dello stesso tipo. È il Cocchiere stesso (Mente Consapevole) che può riparare il Calesse.
Nel caso della malattia, il corpo rimedia grazie al sistema immunitario
Tale processo è passivo nel senso che ad intervenire sono le cellule appartenenti ad un tipo diverso rispetto a quelle malate.
Bisogna richiedere l’intervento di un meccanico che ripari il Calesse
Il soccorso, l’assistenza, la soluzione provengono dall’esterno, da elementi estranei (i globuli bianchi, per esempio), laddove nel caso del trauma è la parte traumatizzata ad aiutare se stessa, a ripararsi da sé con le sue stesse cellule.
In Sintesi la malattia che può diventare un insulto alla vita, è un’occasione x meglio comprendere si Stessi, e acquisire Coscienza e Consapevolezza di Sé.
(Michel Odoul modificato Francesco Ciani )