La salute è conoscenza di Sé
Asse Intestino – Cervello
Probabilmente avrete già sentito il termine “junk food”, ovvero il cibo spazzatura. Da qualche anno a questa parte, ogni produttore alimentare fa molta attenzione a non essere inserito in tale lista.
Cosa sono i junk food?
Se lo domandassimo ad una persona per strada, probabilmente ci risponderebbe che un junk food lo potremmo trovare in posti tipo Mc Donalds. Come se la causa dell’obesità, dipendesse solo da questa o da un’altra catena di fast food.
Osservando un bambino obeso di otto anni, pensate che trascorra tutto il giorno a mangiare hamburger?
Se fosse così semplice, basterebbe chiudere tutti i fast food. Purtroppo però la realtà è molto più complicata. Noi siamo realmente invasi dai junk food. Essi sono ben pubblicizzati su tutti i canali radiotelevisivi e sulla carta stampata. Messi in bella mostra nei supermercati.
Parliamo delle merendine, dei cioccolatini, delle caramelle, delle patatine, delle bibite gasate, degli energizzanti, dei biscotti, dei cereali da colazione.
Tutti alimenti presentati addirittura come salutari.
Invece ci siamo accorti che tali prodotti così amichevoli ed ammiccanti, ingeriti quotidianamente, da quando siamo nati, hanno creato la più grossa emergenza sanitaria che i paesi occidentali abbiano mai affrontato.
L’obesità, che è diventata una vera pandemia! L’evoluzione dell’uomo
L’Alimentazione a confronto. La nostra dieta è oggi composta per circa il 60-70% da carboidrati complessi e semplici (pane, pasta, pizza, riso, fagioli, patate, zucchero, farinacei) e solo dal 20% da proteine e da un altro 20%di grassi.
Tale politica alimentare è stata la base della piramide alimentare pubblicizzata dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella spasmodica corsa a limitare il consumo dei grassi (considerati il motivo dell’obesità) a favore dei carboidrati, considerati sani.
Permettetemi una piccola considerazione.
Negli ultimi anni, proprio in conseguenza di tale scellerata politica c’è stato un calo del 30% nei consumi di grassi e, nel contempo, un aumento del 500% dell’obesità. Non vi sembra un po’ strano.
Se parlate con il vostro medico o il vostro dietologo, vi dirà sicuramente che i carboidrati sono l’energia del nostro corpo, senza i quali non saremo in grado di restare in piedi.
A questo punto alcune domande sono d’obbligo.
Come ha fatto l’uomo a vivere, prima di coltivare i cereali, le patate e i legumi? I nativi americani, grandi cacciatori, come facevano a vivere in ottima forma fisica fino a 70 anni senza coltivare la terra?
I grandi popoli della storia come i conquistatori mongoli (Gengis Khan) o i famosi barbari che distrussero l’Impero Romano come facevano a stare in piedi e combattere con tanto ardore?
Sicuramente questi popoli non avevano problemi per farsi rispettare e state tranquilli, non seguivano la nostra attuale piramide alimentare, dove si privilegiano i carboidrati, a loro sconosciuti.
Le differenze tra loro e noi, sono sostanziali.
Nel passato, la dieta ancestrale prevedeva il consumo quotidiano di carne, pesce, uova, frutta e verdura che la natura concedeva a profusione.
Una forte presenza di proteine e grassi e pochi carboidrati (soli quelli derivanti da frutta e verdura). La nostra dieta al contrario, prevede il consumo giornaliero di pasta, pane (cereali in genere), frutta e verdura (l’unica parte che coincide) e carne o pesce tre volte la settimana.
Nella dieta moderna abbiamo una carenza cronica di proteine ed un’abbondanza di calorie provenienti da zuccheri e carboidrati, che il nostro corpo gestisce in maniera inefficiente e pericolosa.
Altre differenze sostanziali riguardano anche la qualità della frutta, della verdura e delle proteine. Nel passato le concentrazioni di vitamine e sali minerali (e di antiossidanti) erano molto elevate.
Oggi gli stessi prodotti, oltre a contenere un decimo di quegli elementi, sono ricchi di sostanze tossiche (nitrati, concimi, etc.) che incidono negativamente sulla nostra salute.
Per quanto riguarda le proteine animali, nel passato l’uomo usava mangiare le frattaglie dell’animale (fegato, cuore, intestini ricchi di vitamine e sali minerali), a differenza di oggi dove si ricerca la parte più nobile (il filetto), certamente meno nutriente.
Inoltre gli animali pascolavano allo stato brado, nutrendosi con erba di campo (oggi sostituita dai cereali) e la quantità tra omega 3 ed omega 6 era molto più bilanciata (senza soffermarci sull’utilizzo odierno di ormoni e medicinali).
Inoltre anche il metodo di cottura era molto diverso. Nel passato si mangiava molta carne e pesce crudo e lo stesso avveniva per le verdure.
Oggi abbiamo inventato moltissimi modi per cucinare il cibo (al vapore, al forno
alla brace, a microonde, friggendo), che però oltre a diminuire sensibilmente la qualità degli alimenti (antiossidanti e vitamine), modifica la composizione degli stessi (proteine, grassi e zuccheri), generando prodotti della glicazione avanzata (Ages e Ales di cui parleremo più avanti).
D’altronde dovremo sentirci fortunati, perché mentre alcune specie animali si sono estinte per modifiche meno significative del loro habitat (magari solo 2 gradi di temperatura del mare), noi riusciamo a sopravvivere (pur avendo stravolto l’alimentazione) se pur malati, coadiuvati in questo dalla nostra intelligenza e grazie all’uso smodato di farmaci e alla potenza della medicina moderna.
