La guarigione è sempre legata alla comprensione
Malattia Espressione dell’AnimA
La depressione è un concetto generale che indica una serie di sintomi che va dal senso di abbattimento e mancanza di voglia di fare fino alla cosiddetta depressione endogena con apatia totale.
Oltre al blocco totale di ogni attività e all’umore depresso, troviamo in questo quadro soprattutto una serie intera di sintomi fisici collaterali come stanchezza, disturbi del sonno, mancanza di appetito, stitichezza, mal di testa, palpitazioni, mestruazioni irregolari nelle donne e calo generale del tono corporeo.
Il depresso è tormentato da forti sensi di colpa, si rimprovera costantemente qualcosa e cerca di continuo di rimettere a posto le cose. La parola depressione deriva dal latino deprimo, che significa “abbattere”, “reprimere”.
Il che porta a chiedersi da che cosa il depresso si senta represso e che cosa egli in realtà reprima. In risposta troviamo tre alternative possibili:
1. Aggressività:
Abbiamo già avuto occasione di dire che l’aggressività non rivolta verso l’esterno si trasforma in dolore fisico. Questa constatazione porta a concludere che l’aggressività repressa porta a livello psichico alla depressione.
L’aggressività, bloccata nella sua manifestazione esteriore, si rivolta verso l’interno e fa sì che l’aggressore diventi vittima. Non soltanto i molti sensi di colpa sono dovuti all’aggressività, ma anche i sintomi somatici coi loro diffusi dolori.
L’aggressività è soltanto una forma particolare di energia vitale e di attività.
Chi reprime ansiosamente la propria aggressività, reprime al tempo stesso la propria energia e la propria attività.
La psichiatria cerca con tutti i mezzi di coinvolgere il depresso in una qualunque attività, però lui vive questa situazione come pericolosa.
Cerca di evitare tutto ciò che non ha l’approvazione generale e vuole a tutti i costi nascondere i propri impulsi aggressivi e distruttivi attraverso un’impeccabile condotta di vita.
L’aggressività rivolta verso sé stessi trova la sua espressione più evidente nel suicidio. Se una persona ha intenzioni suicide, bisognerebbe sempre chiedersi a chi in realtà sono rivolte le intenzioni omicide.
2. Responsabilità:
La depressione – se si prescinde dal suicidio – è la forma ultima per evitare le responsabilità. Il depresso non agisce più, vegeta, ed è più morto che vivo.
Però nonostante il rifiuto di confrontarsi attivamente con la vita, il depresso viene continuamente confrontato col tema “responsabilità” dai suoi sensi di colpa.
La paura di assumersi delle responsabilità è primaria nei depressi, e si manifesta in particolare quando il paziente dovrebbe affrontare una nuova fase della propria vita; per esempio si consideri la depressione del puerperio.
3. Rinuncia – Solitudine – Vecchiaia – Morte:
Questi quattro concetti strettamente collegati fra di loro costituiscono a nostro avviso il campo più importante. Nella depressione il paziente viene costretto con la forza a confrontarsi col polo della morte.
Tutto ciò che vive, si muove, cambia, comunica viene da lui evitato, mentre si manifesta il polo opposto, cioè apatia, fissità, solitudine, pensieri di morte.
La morte, che nella depressione diventa il pensiero dominante, è l’ombra di questo paziente.
Il conflitto consiste nell’uguale paura che il depresso ha della vita e della morte. La vita attiva porta colpe e responsa/bilità – proprio quello che si vuole evitare. Assumersi delle responsabilità significa però anche rinunciare alle proiezioni e accettare la propria solitudine.
La personalità depressa ha paura di questo e ha quindi bisogno di persone a cui aggrapparsi. La separazione da una di queste persone, o la sua morte, è spesso la causa esteriore di una profonda depressione.
Si è tanto soli – e non si vuole esser soli e assumersi delle responsabilità.
Si teme la morte e non si capiscono quindi le condizioni della vita. La depressione rende sinceri: rende evidente l’incapacità di vivere e di morire.
(Dottori Thorwald Dethlefsen Rudiger Dahlke)
Rimedi consigliati: Personale Percorso Terapeutico mirato alla Comprensione di Sé, che miri a reintegrare la Persona in ogni sua manifestazione interiore.