La disbiosi intestinale è legata all’ipertensione
Riferisce di studi sia su pazienti umani che su topi sofferenti di ipertensione, nei quali è stata riscontrata una minore diversità della flora intestinale ed un’alterazione del rapporto tra il numero di Firmicutes e di Bacteroidetes. Nei topi la somministrazione di un antibiotico detto Minociclina ha normalizzato tale rapporto portando ad una diminuzione dei valori della pressione.

Sembra così dimostrato il legame casuale tra disbiosi e pressine alta. Da notare però che l’uso prolungato della può causare la sindrome DRESS (Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici), una reazione molto grave che nel 10% dei pazienti che ne vengono colpiti può causare persino la morte .

Lo stesso tipo di squilibrio della flora intestinale è stato riscontrato nello studio descritto nell’articolo Hypertensive patients exhibit gut microbial dysbiosis and an increase in TH17 cells (““) .
In aggiunta tale articolo ci informa che nei pazienti ipertesi si rileva un aumento molto notevole delle cellule Th17 (linfociti T Helper 17, un particolare tipo di globuli bianchi).
An increase in the Th17 cells is extremely relevant finding since levels of these cells are regulated by gut-intrinsic mechanisms that generate pro-inflammatory cytokines such as TGF-β1, TNF-α, IL-1β and IL-6.

Sebbene si riferisca ad uno studio condotto sui ratti, l’articolo Antihypertensive effects of probiotics Lactobacillus strains in spontaneously hypertensive rats (“L’effetto anti-ipertensivo di ceppi di Lactobacillus su ratti spontaneamente ipertensivi”) mostra che i probiotici utilizzati non solo hanno causato una riduzione della pressione alta, ma hanno apportato anche benefici cardiovascolari.
Ma ci sono anche studi simili condotti sull’uomo, come mostra l’articolo The effect of probiotic soy milk and soy milk on anthropometric measures and blood pressure in patients with type II diabetes mellitus: A randomized double-blind clinical trial che riferisce di uno studio randomizzato a doppio cieco con gruppo di controllo.

Nei malati di diabete mellito (che come abbiamo visto è una malattia correlata alla disbiosi) è stata somministrato del latte di soia, con probiotici e senza. Il gruppo che ha assunto la bevanda con probiotici ha mostrato una significativa riduzione della pressione.
Infine l’articolo Nutraceuticals for blood pressure control (“Nutriceutici per il controllo della pressione sanguigna”) ci informa che:
Un insieme di prove davvero numeroso supporta l’uso di potassio, L-arginina, vitamine C e D, flavonoidi del cacao, succo di barbabietola, alcuni probiotici, coenzima Q10, melatonina e rilascio controllato, estratto di aglio stagionato e caffè

Si potrebbero aggiungere il peperoncino, il kiwi e la cannella (ma solo quella della specie Cinnamomum Cassia detta anche cannella cinese).
La valenza di tale alimento contro la pressione alta (e la glicemia alta) è stata dimostrata da uno studio rigoroso a doppio cieco randomizzato con gruppo di controllo descritto nell’articolo Glycated haemoglobin and blood pressure-lowering effect of cinnamon in multi-ethnic Type 2 diabetic patients in the UK: a randomized, placebo-controlled, double-blind clinical trial .
La pressione alta può essere causata da una carenza di vitamine del gruppo B, e non è un caso il fatto che la disbiosi causa una carenza di vitamine del gruppo B e non stupisce quindi che i cereali integrali (che contengono vitamine del gruppo B) aiutino a regolare la pressione .
Siccome la pressione aumenta se si beve molto e diminuisce se si beve poco o si urina tanto, un diuretico naturale (come per esempio la cipolla) può contribuire ad abbassare la pressione.
741 Pubblicato su Nature Communications (2013) 4: 2597, autori Cecilia Laterza, Arianna Merlini et al.; http://www.nature.com/…/1310…/ncomms3597/abs/ncomms3597.html.
742 Pubblicato su American Journal of Physiology – Heart and Circulatory Physiology Published 1 April 2006 Vol. 290 no. 4, H1378-H1386, autori Stephen R. Thom, Veena M. Bhopale, Omaida C. Velazquez, Lee J. Goldstein, Lynne H. Thom, Donald G. Buerk; http://ajpheart.physiology.org/content/290/4/H1378.long.
743 Pubblicato su Hypertension. 2015 Jun;65(6):1331-40, autori Yang T, Santisteban M M et al.; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25870193.
744 http://www.agenziafarmaco.gov.it/…/fil…/NII_AIFA_MINOCIN.pdf.
745 Pubblicato su Journal of Hypertension 2015 Jun;33 Suppl 1:e77-8, autori Kim S, Rodriguez V, Santisteban M, Yang T, Qi Y, Raizada M, Pepine C; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26102930.
746 Pubblicato su Molecolar Nutrition & Food Research 2015 Aug 10 [per adesso pubblicato solo sul web], autori Gómez-Guzmán M, Toral M, Romero M, Jiménez R, Galindo P, Sánchez M, Zarzuelo M, Olivares M, Gálvez J, Duarte J.
747 Pubblicato su Annals of Medicine 2015 Sep;47(6):447-56, autori Sirtori C R, Arnoldi A, Cicero A F; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26362125.
748 Pubblicato su Annals of Medicine 2015 Sep;47(6):447-56, autori Sirtori C R, Arnoldi A, Cicero A F; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26362125.

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Grazie per il tuo meraviglioso intervento personale! Mi è piaciuto molto leggerlo, potresti
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