Malattia e Destino
Un ” incidente stradale ” è un concetto astratto al punto che è impossibile interpretarlo. Bisogna sapere esattamente che cosa avviene in un determinato incidente per poter dire che cosa esso in realtà significhi.
Un’interpretazione generale è difficile se non impossibile, mentre l’interpretazione del caso concreto è in genere facile. Basta ascoltare attentamente la descrizione del fatto. L’ambiguità della nostra lingua rivela tutto.
Purtroppo si constata continuamente che molti non hanno orecchio per i rapporti linguistici.
Espressioni come uscire di strada – sbandare – perdere il controllo – uscire di pista – investire qualcuno, ecc., valgono sia nella vita che nel traffico stradale.
Che altro c’è da interpretare? Basta stare in ascolto. Uno accelera tanto che non riesce più a frenar(si), così che arriva troppo vicino alla persona che ha davanti (si tratta di una donna?) e la investe, e stabilisce quindi un contatto molto intimo.
Il fatto di non riuscire più a frenare in tempo, mostra che una persona ha tanto accelerato nella sua vita una situazione (per esempio di lavoro), che la situazione stessa è in pericolo.
Dovrebbe quindi utilizzare l’incidente per capire che è il caso di riesaminare la sua vita e regolare i tempi finché è possibile. Se un automobilista ” non ha visto ” l’altro, significa che questa persona trascura nella sua vita qualcosa di importante.
Se il tentativo di superare un altro finisce in un incidente, è il caso di controllare tutte le manovre di superamento della propria vita.
Chi si addormenta al volante, dovrebbe svegliarsi al più presto anche nella vita, prima di venire svegliato bruscamente. Gli incidenti stradali portano quasi sempre a un contatto molto intenso con’altre persone, ma l’avvicinamento è sempre troppo aggressivo.
Descriviamo ora un caso concreto di incidente, per renderci meglio conto di quello che abbiamo fin qui detto. L’incidente non è inventato ed è di tipo molto frequente.
A un incrocio con precedenza per chi viene da destra due automobili si scontrano con tanta violenza che una delle due finisce sul marciapiede e li resta completamente rovesciata.
Parecchie persone restano bloccate nell’auto e gridano aiuto. La musica continua a uscire dalla radio. I passanti riescono a liberare i prigionieri, che hanno riportato ferite di media entità e vengono quindi ricoverati in ospedale.
Questo incidente ci porta a fare queste considerazioni: tutte le persone coinvolte si trovavano in una situazione in cui volevano continuare la direzione assunta dalla loro vita.
Il che corrisponde al desiderio e al tentativo di andare diritti e veloci per le rispettive strade.
Però gli incroci esistono non soltanto sulle strade, ma anche nella vita. La strada diritta è la norma nella vita, è quella che si segue per abitudine.
Il fatto che l’incidente costringe tutte le persone coinvolte a interrompere il proprio cammino diritto, mostra che tutti avevano trascurato la necessità di modificare qualcosa nella loro vita.
Così la necessità di cambiamenti si era imposta da sola. Tutto ciò che è giusto diventa col tempo sbagliato. Le persone difendono le proprie abitudini adducendo come motivazione la necessità di rimanere coerenti col passato.
Ma questo non è un argomento valido. Per un neonato è normale farsi pipi addosso, ma un bambino che a cinque anni bagna ancora il letto non è più normale.
Fa parte delle difficoltà della vita umana capire in tempo la necessità di un cambiamento.
Le persone coinvolte nell’incidente certamente questa necessità non l’avevano capita. Cercavano di continuare la strada seguita fino a quel momento e reprimevano l’esigenza di abbandonare le vecchie abitudini, di modificare certe situazioni.
L’impulso a farlo è però presente, anche se a livello inconscio.
Manca spesso il coraggio di porsi domande consapevoli e di affrontare a fronte alta i problemi. I cambiamenti spaventano.
Si vorrebbe – ma non si osa.
Questo può riferirsi a una convivenza che si è usurata, a un lavoro o anche a un modo di ragionare. Comune a tutti è il desiderio represso di evadere dalle abitudini. Questo desiderio non vissuto cerca di realizzarsi attraverso vie traverse: si viene ” buttati fuori di strada ” – nel nostro esempio grazie a un incidente stradale.
Chi è onesto con se stesso, constata dopo un fatto del genere che nel profondo di se stesso già da tempo non era più contento del corso della propria vita, che avrebbe volentieri cambiato senza però averne il coraggio.
A una persona capita sempre soltanto quello che in realtà vuole. Le soluzioni inconsce hanno successo, però hanno lo svantaggio di non risolvere completamente i problemi.
Questo dipende semplicemente dal fatto che un problema può essere risolto davvero soltanto con un gesto consapevole, mentre la soluzione inconscia rappresenta sempre soltanto qualcosa di materiale, che tuttavia può fornire l’impulso ad agire, può informare.
Non risolve però il problema.
Nel nostro esempio l’incidente automobilistico porta a una liberazione dal corso abituale di vita, però produce una più grande e nuova mancanza di libertà, cioè il blocco dentro la macchina.
Questa nuova situazione è espressione dell’inconsapevolezza del fatto, ma può anche essere intesa come avvertimento, nel senso che l’abbandono della vita finora condotta potrebbe portare non la desiderata libertà, ma una nuova mancanza di libertà.
Le grida di aiuto dei feriti erano quasi soverchiate dalla musica che si sprigionava dall’interno della macchina. Chi è abituato a vivere tutti gli eventi e le manifestazioni come simboli visibili, vede anche in questo dettaglio un’espressione del tentativo di liberarsi dai propri conflitti con elementi esterni.
La musica radiofonica copre la propria voce che grida aiuto e che la coscienza vorrebbe rendere ancora più alta. Però il superconscio si ritira, non vuole ascoltare, e così questo conflitto, questo desiderio di libertà dell’anima resta chiuso nell’inconscio.
Non può liberarsi, deve aspettare finché i fatti vengono messi a posto da fuori. L’incidente è qui il ” fatto esterno ” che apre ai problemi inconsci un canale che consente loro di articolarsi. Le grida di aiuto dell’anima giungono alle orecchie di qualcuno – e la persona diventa sincera.
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