Il glucosio

Il glucosio può impedire il funzionamento: delle cellule del sangue, danneggiando in particolare gli eritrociti e ostacolando il trasporto di ossigeno dei vasi sanguigni; alcune cellule del sistema immunitario, stimolate dall’iperglicemia, aderiscono all’endotelio e ne stimolano la proliferazione

Come stressare il Pancreas

I valori normali del glucosio a digiuno nel sangue sono compresi tra 80 e 110mg/dl.

Un valore superiore, e oltre i 140mg/dl determina la presenza di diabete mellito. Il glucosio in eccesso richiede una certa quota di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas, per poter entrare nelle cellule ed evitare così il coma diabetico.

Se il picco glicemico si verifica spesso nelle 24 ore, l’insulina ne favorirà l’accumulo sottoforma di trigliceridi e grasso saturo nel fegato, negli adipociti a livello di fianchi, pancia e glutei.

È interessante notare che la natura adesiva del glucosio può impedire il funzionamento: delle cellule del sangue, danneggiando in particolare gli eritrociti[155] e ostacolando il trasporto di ossigeno[156],

Dei vasi sanguigni; alcune cellule del sistema immunitario, stimolate dall’iperglicemia, aderiscono all’endotelio e ne stimolano la proliferazione, favorendo la disfunzione vascolare e lo sviluppo dell’aterosclerosi [157].

Questo scenario, anche se privo di sintomi, si verifica tutte le volte che le quantità di glucosio in circolo stimolano troppo spesso l’insulina.

Perciò i picchi glicemici, possono causare infiammazione mediante l’aumentano dei radicali liberi e delle citochine proinfiammatorie [ 160

Quando il nostro organismo è in grado di cambiare carburante con facilità, passando dal glucosio ai grassi, significa che siamo metabolicamente flessibili[161]. Ma soprattutto, equivale a dire che possiamo fidarci del nostro corpo e dei segnali di sazietà che riceviamo.

Effetti di una ridotta flessibilità metabolica

Sonnolenza dopo il pasto. Spossatezza: Mancanza di energia e necessità di fare spuntini. Difficoltà a digiunare. Grasso viscerale. Ricerca di stimolanti, eccesso di caffè. Difficoltà di concentrazione.

Se si vuole recuperare un metabolismo flessibile, è necessario ridurre l’apporto di carboidrati nella dieta e digiunare in modo intermittente. Per contrastare l’obesità, il diabete e le malattie cardiache, la ricerca ha dimostrato che ridurre l’assunzione di carboidrati è molto più efficace di una dieta con pochi grassi[162].

Difatti, spostare il metabolismo verso l’utilizzo dei grassi, come fonte energetica primaria, ha un effetto terapeutico, perché aumenta la formazione di mitocondri all’interno delle cellule. Ciò consente un utilizzo più efficiente dell’energia da parte dell’intero organismo, cervello compreso.

Uno studio del 2007[163], analizzando le biopsie muscolari, ha scoperto che i soggetti metabolicamente flessibili hanno una densità mitocondriale più elevata e ottengono maggior energia dai grassi contenuti nella dieta.

Nel Journal of Alzheimer’s Disease sono stati pubblicati i risultati di uno studio che ha esplorato la relazione dieta/rischio demenza.

I ricercatori della Mayo Clinic hanno registrato, per 4 anni, il consumo giornaliero di proteine, grassi e carboidrati di oltre 2.000 persone anziane.

Il rischio di demenza è stato del 90% per coloro che consumavano più carboidrati, e solo del 44% per chi assumeva più grassi. Anche un consumo più elevato di proteine era associato a un rischio ridotto di demenza di circa il 21%

Raffaella Fort
Raffaella Fort
Milano
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Professionista serio, onesto, molto competente, preparato e con una grande passione per il suo lavoro. L' ho contattato dopo aver visto una mia cara amica con seri problemi di salute riprendersi grazie a lui. Lui va oltre alla malattia del corpo ho avuto dei benefici nella totalità del mio corpo e della mia mente. Grazie Francesco😊. Lo consiglio vivamente❣️

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