Relazione tra sintomo e causa
Quante volte ci siamo sentiti dire che il nostro corpo va a zucchero?
Ci raccontano che il glucosio rappresenta il miglior combustibile per le nostre cellule.
Siamo veramente convinti che sia così?
La natura strutturale delle nostre cellule ci suggerisce una verità opposta. Esse sono predisposte per utilizzare il grasso come carburante (substrato energetico) e solo saltuariamente, dovrebbero utilizzare il glucosio.
L’unica eccezione si registra con le cellule nervose e con le fibrocellule di tipo 2b (fibra bianca muscolare). In tal caso, il neurone ha necessità di produrre molta energia per attivare le pompe sodio potassio (per produrre lo stimolo elettrico, grazie alla polarizzazione delle cellule) e ne possiede 100 volte in più delle cellule normali.
La fibrocellula dei muscoli (della fibra bianca) utilizza molta energia per la contrazione veloce (scatto e forza), possedendo pochi mitocondri ed una riserva di glicogeno (cristalli di glucosio prodotti dal fegato) di circa 300 grammi.
Le altre cellule sono totalmente diverse da neuroni e fibrocellule, dovendo produrre energie centesimali proprio per il numero ridotto di pompe sodio-potassio (senza avere la necessità di accelerare il proprio metabolismo).
Come vi ricorderete nella spiegazione della produzione energetica delle cellule esistono due vie: la prima è il mitocondrio, la seconda è la glicolisi.
Il mitocondrio produce con una particella di acetil-coA (acido grasso) 34 Atp (particelle energetiche), utilizzando l’ossigeno che respiriamo dai polmoni.
La glicolisi invece, usa particelle di glucosio e dopo dieci processi chimici produce una quantità di soli due Atp.
Dalla glicolisi si ottiene anche una particella di acido piruvico, che dovrà subire un’altra lavorazione per trasformarsi in acetil-coA ed entrare nel mitocondrio.
La particolarità del processo glicolico è la sua velocità di produzione, che se pur inefficiente, risulta molto elevata. Difatti nel tempo che il mitocondrio impiega per produrre una particella energetica (Atp), la glicolisi ne produce cinque.
Le domande che ora vi pongo sono le seguenti:
Se non abbiamo bisogno di tanta energia, perché dovremmo attivare la glicolisi? (come il turbo di un motore). Quanto può durare il motore di una vettura se lo tenessimo sempre al massimo dei giri?
Le nostre cellule hanno un loro metabolismo basale, per il quale l’evoluzione le ha dotate di un numero di mitocondri (con una produzione costante di energia) capaci di produrre solo l’energia necessaria.
Quando ingeriamo carboidrati, l’insulina per eliminare il glucosio dal sangue, lo pompa all’interno delle membrane cellulari con il sistema dell’osmosi, obbligando le cellule ad attivare la via glicolica e producendo energia in esubero, che le cellule non sanno come utilizzare.
Inoltre abbiamo già visto come, l’eccessiva presenza di Atp, causi la mancata produzione dell’agente riducente Nadph, fondamentale per riattivare il glutatione (e contrastare i radicali liberi generati dai mitocondri).
Al contrario, quando la cellula ha bisogno di carburante (acidi grassi), li richiede direttamente alle lipoproteine (che ne rilasciano la quantità richiesta) e che non le obbligano a riempirsi di grasso.
Un altro problema che coinvolge la cellula è l’eccessiva produzione di acido piruvico, dovuta al processo della glicolisi.
Se il mitocondrio è cinque volte più lento rispetto alla glicolisi, significa che solo una delle cinque particelle di piruvato può trasformarsi in acetilcoA per essere utilizzato dal mitocondrio.
La cellula subirà una super produzione di acido piruvico che innalza l’acidità del Citosol. L’eccessiva presenza di scorie acide all’interno della cellula, causa il danneggiamento delle strutture proteiche.
Per evitare ciò, la cellula è costretta a riversare l’acido piruvico nella matrice extracellulare (aumentando l’acidità tissutale).
Tutto questo stress cellulare è dovuto all’utilizzo dei carboidrati come supporto energetico, mentre il consumo energetico dei grassi non determina alcuna modifica dell’omeostasi cellulare.
