Stupidità o i parassiti?
Nell’abstract dell’articolo “Stupidity or worms”: do intestinal worms impair mental performance (“Stupidità o vermi” i vermi intestinali inficiano le prestazioni mentali?”) , gli autori concludono che esistono le prove che un’alta intensità di vermi può inficiare le prestazioni mentali, ma non tutte le persone sverminate mostrano un miglioramento delle prestazioni.

Gli autori discutono i meccanismi per mezzo dei quali i vermi possono danneggiare la mente
Che non tutte le persone sverminate mostrano un miglioramento sul piano intellettivo è facilmente comprensibile non solo perché ci sono differenze di intelligenza dovute ai geni ed alla maggiore o minore stimolazione che i bambini possono ricevere, ma anche perché:
1) a volte le infestazioni parassitarie sono così intense che per debellare i parassiti non bastano nemmeno quei 6/9 mesi di cura che vengono generalmente prescritti

2) una volta eliminati i vermi parassiti non vengono automaticamente eliminati altri ospiti indesiderati del nostro corpo e del nostro intestino quali lieviti del genere Candida, batteri del genere Clostridium, batteriodi ed altri patogeni.
La carenza di batteri benefici ed il sopravanzare degli agenti patogeni crea una condizione di malassorbimento di tanti nutrimenti essenziali per il corretto funzionamento della mente, nonché porta alla produzione di molte tossine che possono inficiare le prestazioni mentali.

Parassiti, malattie tropicali e abilità cognitive:
L’articolo Parasite prevalence and the worldwidw distribution of cognitive ability (“La prevalenza e la diffusione a livello mondiale dell’abilità cognitiva”) mostra una significativa correlazione tra infestazione da parassiti e malattie infettive molto diffuse nella zona tropicale.
Da notare la presenza di indici di correlazione alquanto significativi

Se l’indice r è nullo abbiamo la mancanza di qualsiasi correlazione, quando tale valore è 1 abbiamo il massimo della correlazione positiva (ovvero all’aumentare del primo fattore aumenta nella stessa maniera anche il secondo), quando è -1 abbiamo il massimo della correlazione negativa (all’aumentare del primo fattore diminuisce nella stessa maniera anche il secondo).

I valori sotto riportati, prossimi a -0,8 sono indici di una correlazione negativa alquanto forte che suggerisce l’ipotesi che le parassitosi (così come altre malattie infettive non parassitiche tropicali) siano un importante fattore che danneggia le abilità cognitive portando ad un minore
Quoziente Intellettivo (QI)

Inoltre nell’articolo in oggetto vengono citati anche altri studi i cui risultati portano a conclusioni analoghe.
Le ipotesi che vengono fatte per spiegare il rapporto tra parassitosi e diminuzione del QI, per ammissione stessa degli autori, si limitano alla carenza di nutrimento e di energia necessarie alla crescita ed allo sviluppo del cervello. In realtà i parassiti producono anche varie tossine che possono inibire le funzioni neurologiche e cerebrali.

Gli autori affermano che lo sviluppo del cervello e lo sforzo di combattere le malattie infettive sono due compiti molto dispendiosi dal punto di vista energetico. I dati da loro rilevati sono che tra quoziente intellettivo (QI) e stress da parassiti c’è una correlazione descritta da un indice r che varia da 0,76 a 0,82.
I meccanismi attraverso quali i parassiti possono causare una perdita di sostanze nutritive ed un eccessivo dispendio energetico che influisce sul QI sono:

(i) Alcuni organismi parassiti di nutrono dei tessuti dell’ospite: la perdita deve essere rimpiazzata a spese energetiche dell’ospite stesso. Tali organismi includono soprattutto fasciole e molti tipi di batteri.
(ii) Alcuni parassiti abitano il tratto intestinale o causano diarrea, limitando nell’ospite l’assorbimento di nutrienti altrimenti disponibili. Tra questi vanno considerati soprattutto le tenie, i batteri, la giardia e le amebe.

(iii) I virus utilizzano le macromolecole e gli apparati cellulari dell’ospite per riprodursi, a spese energetiche dell’ospite.
(iv) L’ospite deve attivare il suo sistema immunitario per combattere le infezioni. Tra queste la diarrea può imporre il costo più serio sul bilancio energetico della persona colpita. (…) Se sono esposti alla diarrea durante i loro primi cinque anni, gli individui possono manifestare effetti negativi che durano per tutta la vita rispetto allo sviluppo del loro cervello, e quindi dell’intelligenza.

I parassiti possono influenzare negativamente le funzioni cognitive in altre maniere, ad esempio infettando direttamente il cervello, ma noi ci concentriamo solo sul costo a livello energetico.
Tale articolo si basa anche su studi precedenti i quali mostravano che le zone degli Stati uniti del sud nelle quali è stata portata a termine la campagna di eradicazione degli anchilostomi, i redditi medi delle persone (presumibilmente correlati a QI più elevati e maggiore avanzamento negli studi),

che i bambini brasiliani con parassitosi da anchilostomi hanno ottenuto risultati peggiori nei test cognitivi rispetto ai bambini sani, e che i bambini infettati da più di un tipo di parassiti hanno ottenuto risultati peggiori dei bambini infettati da un tipo di solo di elminti.
In più ci sono diversi studi che mostrano come i bambini sottonutriti non solo abbiano minore QI, ma persino a volte teste più piccole, e come abbiamo visto la parassitosi può causare anche sottonutrizione, specie nei paesi poveri dove già si soffre la fame.

467 Pubblicato sulla rivista Psychological bulletin, 1997 Mar;121(2):171-91; autori W E Watkins, E. Pollitt – Dipartimento di Pediatria dell’Università di Davis, California; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9100486.
468 Articolo tratto da The Causes and Impacts of Neglected Tropical and Zoonotic Diseases: Opportunities for Integrated Intervention Strategies, libro pubblicato da National Academies Press (US); 2011, autori Eppig C, Fincher CL, Thornhill R. – Dipartimento di biologia dell’Università del New Mexico, Albuquerque; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK62514/.
