Recuperare il terreno
I farmaci antireumatici, chiamati anche DMARD (dall’inglese disease-modifying antirheumatic drug – modificatori dell’andamento della malattia), sono una categoria di farmaci molto diversi tra di loro, utilizzati contro l’artrite reumatoide.
L’artrite reumatoide è una delle malattie infiammatorie croniche più diffuse nella società moderna e causa frequente di disabilità. Alla base di questa malattia vi è una reazione autoimmune attivata contro le articolazioni (spesso la malattia è attiva contro polmoni, cuore, pelle, vasi e muscoli), erroneamente riconosciute dal sistema immunitario come elementi estranei da neutralizzare (Fig.1).
Quali sono i principali DMARD?
I DMARD sono generalmente farmaci di seconda linea, utilizzati quando altri farmaci come i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) hanno fallito. Possono provocare effetti collaterali importanti che possono costringere il paziente ad interrompere la terapia. Tra i principali farmaci esistenti: sulfasalazina, composti dell’oro, penicillamina e metotrexato.
Approfondimento farmacologico
La sulfasalazina è uno dei DMARD di prima scelta; elimina i metaboliti tossici dell’ossigeno (radicali liberi) prodotti dai neutrofili nel sito della malattia. Il farmaco è composto da due unità: la sulfonamide e l’acido 5-aminosalicilico (che svolge l’azione antiradicalica). I radicali liberi dell’ossigeno danneggiano le membra delle cellule, amplificando il danno infiammatorio.
L’oro viene somministrato sotto forma di complessi organici, i composti dell’oro. L’azione farmacologica si sviluppa lentamente ed il picco di effetto si ottiene dopo 3-4 mesi di somministrazione.
Le preparazioni più utilizzate sono: aurotiomalato di sodio e auranofin. Questi farmaci bloccano l’induzione di mediatori infiammatori: il TNF (fattore di necrosi tumorale) e l’IL-1 (interleuchina-1), rallentando il danno. Tra gli effetti collaterali: irritazione cutanea, ulcere nella bocca, trombocitopenia, discrasia ematica, proteinuria.
Anche la penicillamina blocca la produzione dell’IL-1, i suoi effetti compaiono dopo 2-3 settimane di somministrazione; circa il 75% dei pazienti affetti da artrite reumatoide risponde positivamente al farmaco; può provocare irritazioni cutanee, anoressia, vomito, leucopenia, anemia aplastica.
Il metotrexato è uno dei farmaci più utilizzati nel trattamento dell’artrite reumatoide. È un antagonista dell’acido folico con azione citotossica ed immunosoppressiva. La sua azione terapeutica compare più rapidamente rispetto agli altri DMARD, tuttavia può provocare gravi effetti collaterali come discrasia ematica (spesso letale) e cirrosi epatica.
Dr. Michele Pelizzari