I sintomi di un eccesso di ferro di solito si manifestano quando i suoi livelli sono già alti, per questo è importante fare le analisi del sangue regolarmente. Inoltre i medici e i terapeuti che ti seguono potrebbero non comprendere a fondo i risultati degli esami, quindi è meglio che ti rivolga ad altri professionisti che hanno competenze specifiche in quest’ambito.
I sintomi dell’eccesso di ferro
Livelli di ferro abbastanza elevati da compromettere la salute non causano sintomi immediati (come la pressione alta o la carenza di vitamina D). Ma se rimangono molto alti per periodi prolungati, possono causare i seguenti sintomi: 26,27
– dolori articolari;
– pelle di colore bronzeo o grigiastro (diabete bronzino);
– battito cardiaco irregolare;
– spossatezza;
– dolori addominali;
– palpitazioni;
– appannamento mentale.
L’IMPORTANZA DI ANALISI ACCURATE
I medici usano diversi test per misurare i livelli di ferro. Il problema è che la maggior parte di loro non ha studiato a fondo questa materia, perciò non è in grado di valutare l’importanza dei test più preziosi per misurare i livelli di ferritina nel corpo.
L’esame più importante è quello della ferritina sierica, che misura la quantità di ferritina presente nel sangue. Mi raccomando: non lasciare che il tuo medico ti dissuada dal fare questo esame scegliendone un altro che a suo avviso è più importante.
I due esami successivi servono a calcolare la saturazione della transferrina: l’analisi del ferro sierico misura la quantità di ferro in circolo e quella della capacità totale di legare il ferro (TIBC) rileva la facoltà delle molecole di transferrina di trasportare il ferro.
Come puoi vedere dalla tabella, la finestra dei valori considerati accettabili è molto ampia, ma i valori che attualmente vengono ritenuti “salutari” non corrispondono ai livelli ottimali.
È un po’ come quello che è accaduto con i livelli di vitamina D:
per gran parte del Novecento si credeva che solo i livelli inferiori ai 20 nanogrammi per millilitro indicassero una carenza di vitamina D, ma le ricerche più recenti hanno dimostrato che servono almeno 40 nanogrammi per millilitro affinché i livelli di vitamina D siano salutari.
Nel caso della ferritina, il divario tra i livelli accettabili e i livelli ottimali è ancora più ampio.
Diversi studi epidemiologici hanno riscontrato un legame tra l’aumento della longevità e livelli di ferritina sierica inferiori agli 80-90 nanogrammi per millilitro, che è il livello su cui solitamente tendono a stabilizzarsi le donne in postmenopausa.
I parametri salutari della ferritina sierica vanno dai 20 agli 80 nanogrammi per millilitro. Sotto i 20 c’è una carenza di ferro; oltre gli 80 c’è un eccesso di ferro.
Nelle donne in età fertile, i livelli di ferritina sono in media di 35 nanogrammi per millilitro, mentre negli uomini della stessa fascia d’età sono in media di 150 nanogrammi per millilitro.31
I livelli di ferritina possono aumentare parecchio. Ho visto livelli superiori ai 1.000 ng/ml, ma qualunque cifra sopra gli 80 ng/ml è problematica. I livelli ideali sono tra i 40 e i 60 nanogrammi per millilitro.
GLI ESAMI DEL FERRO HANNO SALVATO LA VITA DI MIO PADRE
Cominciai ad accorgermi dei pericoli dell’eccesso di ferro una ventina di anni fa.
A quell’epoca feci misurare i livelli di ferritina di mio padre e quando scoprii che erano vicini ai 1.000 ng/ml rimasi scioccato.
Quell’eccesso era dovuto in parte alla sua età (sessantacinque anni), ma per lo più era una conseguenza della beta talassemia, una malattia ereditaria del sangue che causa un rapido ricambio dei globuli rossi e porta a un accumulo di ferro.
Con regolari prelievi del sangue, i suoi livelli di ferro si normalizzarono, ma gli alti livelli precedenti avevano già danneggiato le cellule degli isolotti pancreatici.
Ora mio padre ha quello che viene definito “diabete bronzino”, che gl’impone di usare l’insulina. Se non avessimo individuato per tempo la malattia, sono certo che sarebbe morto dieci o quindici anni fa.
Mentre scrivo questo libro, si sta avvicinando ai novant’anni. Io ho ereditato la beta talassemia da lui.
Per fortuna ho imparato che dovevo controllare attentamente i miei livelli di ferro da giovane e la malattia non mi aveva ancora danneggiato, quindi sono riuscito ad aggirare i problemi associati a questa patologia genetica.
Io miro a tenere i miei livelli di ferritina serica sotto i 60 ng/ml facendomi prelevare circa 120 millilitri di sangue ogni sei settimane.
COME PUOI TENERE SOTTO CONTROLLO I LIVELLI DI FERRO
Non c’è una pillola magica per rimuovere il ferro dal corpo. Il metodo più sicuro, più efficace e generalmente più economico per eliminare il ferro in eccesso è semplicemente farsi prelevare il sangue, perché i globuli rossi sono carichi di emoglobina, che contiene grandi riserve di ferro.
Se ritieni che i tuoi livelli di ferro siano troppo alti, potresti programmare delle donazioni di sangue per abbassare la ferritina sierica.
Donare il sangue è una maniera semplice e vivificante per trattare il sovraccarico di ferro e al tempo stesso aiutare altre persone. Una donazione riduce la ferritina di 30-50 ng/ml.32 Ecco i miei consigli su quante volte donare in base ai tuoi livelli di ferretina:
Se per qualche ragione non vuoi o non riesci a fare l’esame della ferritina, prendi in considerazione le raccomandazioni generali basate sui livelli medi della tua età e del tuo sesso. Se sei una donna in
postmenopausa o un maschio adulto, l’ideale sarebbe donare il sangue due o tre volte l’anno per ridurre le riserve di ferro. Se hai ancora il ciclo mestruale, fai l’esame della ferritina e segui la tabella qui sopra.
Se non puoi donare il sangue per via dell’età, perché sei sottopeso o per altre controindicazioni, fatti prescrivere una flebotomia terapeutica: un prelievo del sangue che ha lo scopo di curare una malattia.
Inoltre, dovresti stare attento a non assumere livelli troppo alti di ferro con l’alimentazione e di non assorbire quantità eccessive di ferro dai cibi che consumi. Puoi farlo in due modi. Riduci al minimo i fattori che favoriscono l’assimilazione del ferro, tra cui:
cucinare in pentole o padelle di ferro, perché questi recipienti fanno penetrare parte del ferro che contengono nei cibi che prepari. Se cucini cibi acidi – come la salsa di pomodoro – in una pentola o padella di ferro, la quantità di ferro che penetra nel cibo è ancora maggiore;
mangiare cibi trattati come i cereali e i pani bianchi “arricchiti” di ferro. Il ferro che usano in questi prodotti è inorganico e di bassa qualità, simile alla ruggine, ed è molto più pericoloso del naturale ferro eminico (che significa “ferro del sangue”) contenuto nella carne; abbassare al minimo i livelli di ferro nell’acqua che bevi utilizzando un deferrizzatore e/o un depuratore a osmosi inversa;
assumere complessi multivitaminici e integratori di minerali che contengono ferro, per questo motivo controlla attentamente gli ingredienti dei tuoi integratori se ne stai assumendo; prendere integratori di vitamina C o bere succhi di frutta arricchiti, perché aumentano l’assimilazione del ferro.
Anche dei semplici pomodori consumati insieme alla carne rossa aumentano l’assimilazione; eccedere nel consumo di proteine animali.
Le proteine in eccesso vengono convertite in glucosio e accumulate sotto forma di grasso. Inoltre la carne rossa contiene alte concentrazioni di ferro eminico.
Anche se questo tipo di ferro è meno nocivo di quello inorganico contenuto nei cibi arricchiti, il corpo non ha un meccanismo per arrestare l’assimilazione di ferro eminico quando ne ha già a disposizione grandi quantità.
L’apporto proteico ottimale è di 1 grammo di proteine per ogni chilo di massa magra del peso corporeo; bere superalcolici, perché aumenta l’assimilazione del ferro contenuto nei cibi.
Per esempio, se bevi un martini insieme alla bistecca, probabilmente assimili quantità di ferro superiori a quelle salutari.
Ridurre – con cautela – l’assimilazione del ferro nei seguenti modi: bere tè nero, perché riduce del 95 per cento l’assimilazione del ferro (i tè verdi, i tè bianchi e le tisane d’erbe non hanno lo stesso effetto); assumere calcio, perché inibisce l’assimilazione del ferro.
Se prendi un integratore di calcio, faresti meglio a prenderlo durante i pasti che hanno l’apporto di ferro più alto; bere vino rosso, che riduce del 65 per cento l’assimilazione del ferro; bere caffè, che ha un effetto simile a quello del tè nero e inibisce fortemente l’assimilazione del ferro contenuto nei cibi;33
astenersi dal consumo di cibo per alcuni periodi, per esempio praticando il Peak Fasting – il digiuno per fasce orarie – che io consiglio caldamente. Questa pratica favorisce l’incremento dell’epcidina, un ormone che riduce l’assimilazione del ferro contenuto nei cibi;34
svolgere regolarmente attività fisica, perché il movimento altera le modalità di assorbimento del ferro riducendone l’assimilazione complessiva, il che può spiegare perché gli atleti sono più inclini alla carenza di ferro.35
26 “Hemochromatosis,” National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Disease (2016), http://www.niddk.nih.gov/…/liver-disease/h…/Pages/facts.aspx consultato il 9 maggio 2016.
27 “Welcome,” Iron Disorders Institute (2016) http://www.hemochromatosis.org/#symptoms consultato il 9 maggio 2016.
28 “Serum Iron Test,” MedlinePlus Medical Encyclopedia (2016),
https://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/003488.htm consultato il 9 maggio 2016.
29 “TIBC, UIBC, and Transferrin Test: Iron Binding Capacity; IBC; Serum Iron-Binding Capacity; Siderophilin; Total Iron Binding Capacity; Unsaturated Iron Binding Capacity,” Lab Tests Online (2016),
https://labtestsonline.org/understan…/…/tibc/tab/test/consul ato il 9 maggio 2016.
30 L. Zacharski, “Ferrotoxic Disease: The Next Great Public Health Challenge,” Clinical Chemistry, 60, n. 11 (novembre 2014): 1362–4, DOI:
10.1373/clinchem.2014.231266.
31 P. Mangan, Dumping Iron: How to Ditch This Secret Killer and Reclaim Your
Health, Phalanx Press, 2016, ubic. 308–12.
32 Ibid., ubic. 1353–56.
33 Ibid., ubic. 1609–12.
34 Ibid., ubic. 416–18.
35 Ibid., ubic. 428–31.
36 Ibid., ubic. 582–95.
Dr. Joseph Mercola “Trasforma il grasso in energia”