La guarigione è comprensione
Mettere in pratica nella vita il principio del distacco
Il distacco comporta una sorta di resa alla forza o all’intelligenza che anima ogni forma, compresa la tua.
Una volta che ti sia affidato completamente a quest’energia che fa funzionare perfettamente ogni forma, cominci a rallentare e a vivere in armonia con tale intelligenza. Il termine «resa» è bene tenerlo in mente. Ci ricorda di smettere di lottare e di trasformare la vita in una guerra continua.
Arrendendoci ci rilassiamo nell’intelligenza naturale e nel flusso della vita e possiamo ignorare l’impulso a rimanere attaccati alle cose e alle persone che entrano ed escono da essa.
Ecco alcune idee per aiutarti nel processo di resa, idee che ti faranno più forte, dal momento che lotta e attaccamenti ti indeboliscono e fluire senza impedimenti ti rafforza.
Fluisci con ciò che ti succede invece di essere interiormente critico. Impara un nuovo modo di pensare o vivere ciò che ti succede. Per esempio invece di giudicare come si comporta il guidatore di fronte a te, mandagli un pensiero d’amicizia ed esercitati a credere che ciò che ti capita di incontrare sia esattamente come deve essere.
Liberati dell’idea che un guidatore lento si comporti in modo sbagliato e che tu sia nel giusto a innervosirti. Metti da parte un’ora in cui accettare, lasciandoti scorrere, chiunque incontri. Lascia che ognuno sia come è, senza attaccarti all’idea che dovrebbe essere differente. Fai lo stesso quando guardi il telegiornale.

Non fingere di amare ciò che disprezzi, ma cerca, se puoi, di lasciare che le notizie entrino nella tua coscienza senza dover emetter giudizi in modo coatto.
Il distacco ti darà un senso di pace per ciò che senti e vedi. Scoprirai la verità semplice ma elusiva che il mondo va avanti esattamente come deve. L’essere attaccato a un’idea di come invece dovrebbe andare serve solo a fare di te una vittima.
Cerca di sostituire almeno in parte la collaborazione alla competizione.
Invece di vederti in competizione con qualcuno, cerca di vedere gli altri da una prospettiva universale. Vedili come parte dell’Essere Umano.
Vediti come una persona che vive molto meglio ed è più felice quando non deve sconfiggere nessuno per sentirsi soddisfatta di sé. Ricorda che quando, per sentirti completo, hai bisogno di battere un altro quella persona controlla la tua vita.
Competi pure, se vuoi, in attività sportive o negli affari, ma allo stesso tempo collabora distaccandoti dal risultato finale della gara.
Questo processo di rilassamento è distacco in azione. Lascia che ogni tua singola mossa in un incontro competitivo sia qualcosa di unico, da godere e vivere pienamente in quel momento.

Ricorda che se ti concentri sul risultato finale, l’attaccamento alla vittoria paradossalmente renderà meno probabile il successo.
Il distacco ti fa sentire in collaborazione con tutta l’umanità, compresi i tuoi avversari. Il distacco dal bisogno di vincere ti libera, permettendoti di fluire in ogni momento nella competizione.
L’illuminazione non sta nel fatto di vincere, ma nel vederti pienamente umano quando non vinci e nel trattare gli altri con rispetto, che tu abbia vinto o perso. Fai circolare le cose nella vita. Se non hai usato una cosa lo scorso anno, indipendentemente da quanto le possa essere attaccato, dalla a un altro: ha superato la sua utilità per te.
Darla a chi la possa veramente usare ora, fa’ sì che il processo continui.
Guarda nel solaio e elimina tutte le cose del passato da cui riesci a sopportare di separarti. Ricorda a te stesso che è impossibile esaurire il «presente», perciò non hai bisogno di accumulare cose del passato come misura cautelare.
Fai circolare tutto. Abbandonare gli attaccamenti è un sistema efficace per sentirsi soddisfatti di se stessi, e serve anche a far ritornare nella tua vita l’abbondanza. Funziona, davvero, ma lo potrai vedere solo quando ci crederai.
Parla a te stesso del nuovo atteggiamento verso la proprietà che stai adottando.
Come puoi possedere un orologio, un diamante, una casa, qualsiasi cosa? Al più puoi averne un usufrutto temporaneo che ti permette di goderne. La proprietà è impossibile. Il piacere è una creazione del pensiero, non dipende dagli oggetti posseduti.
Un oggetto è quello che è. Il piacere e il godimento che ne trai deriva dal modo in cui pensi a esso. Chiudi gli occhi. Ora l’oggetto è uscito dalla tua coscienza. Sono spariti anche felicità e successo?
Le cose entrano ed escono dalla vita con la stessa frequenza con cui apriamo e chiudiamo gli occhi. Meno sono le cose di cui hai bisogno per saperti felice, più elevata è la tua coscienza e meno rischi di soffrire.
Se sei attaccato a tutte le cose che possiedi puoi star sicuro che andrai incontro in futuro a molte sofferenze, a mano a mano che tali oggetti si consumeranno o cominceranno a sparire dalla tua vita. Ricordati che tutto ciò che usi oggi, casa, automobile, gioielli, un giorno non lontano servirà ad altri.
Sforzati ogni giorno di lasciare che le persone che ami siano e basta, senza alcun attaccamento da parte tua. Più ti distacchi da un atteggiamento possessivo verso i tuoi cari, più stretto diventerà il vostro legame.
Con il tuo compagno, esercitati ad apprezzare le differenze che vi distinguono. Lascia che faccia sbagli senza che si debba sorbire una lunga ramanzina da parte tua. Avvicinati al tuo partner con un senso di integrità, non con giudizi.
Aiuta le persone che te lo chiedono, guidale se hanno bisogno di essere rassicurate, ma non rimanere male se decidono di fare cose che a te sembrano stupide o sgradevoli.
Ricorda a te stesso che anche tu hai fatto errori nella vita. Percorri al tuo ritmo la strada che hai scelto nella vita, ma non aspettarti che gli altri siano come te. E questa l’essenza del distacco.
Considera le tradizioni che osservi nella vita quotidiana. Se ti sono utili, e ti fanno contento, rispettale. Ma ricorda che l’attaccamento alle tradizioni spesso comporta l’elevazione di barriere fra persone e popoli, e l’esclusione di chi non fa parte del gruppo.
Sii tu stesso a determinare la tua condotta invece di lasciare che sia il comportamento passato di altri a dettare le tue azioni.
Se senti che «devi» comportarti nel modo deciso dai tuoi antenati, significa che sei attaccato a una tradizione e non stai vivendo una vita illuminata. Sii abbastanza libero dentro, dove è la vera vita, da comportarti senza attaccamento a quello che si faceva prima di te.
Certo, onora le tradizioni utili a te e all’umanità. Se invece non lo sono, o se contribuiscono a creare barriere e non ponti con gli altri, allora abbi il coraggio di dare ascolto alle tue esigenze interiori.
Ricorda che tutte le tradizioni sono cominciate con alcuni esseri umani che un giorno hanno deciso di crearle. Sei una persona altrettanto preziosa di chi ha vissuto prima di te. Anche tu hai il diritto di creare tradizioni, che promuovano amore e rispetto per tutti.
Esercitati a guardare nello specchio e a riconoscervi con affetto i segni che indicano che la tua forma sta invecchiando. Dillo a voce alta: «Avanti, fa’ ciò che devi, sei la confezione che mi contiene. Io non sono solo corpo». È importante che comprenda che non sei solo un corpo. I pensieri non possono invecchiare; lo spirito non può invecchiare.
Non si può uccidere il pensiero; non si può uccidere la coscienza superiore.
Questa consapevolezza ti aiuterà a staccarti dal corpo e a procedere nella missione per la quale sei venuto al mondo. Essere attaccato all’aspetto esteriore significa assicurarsi una vita di sofferenza mentre si osserva la forma passare per tutte le fasi che hanno avuto inizio al momento del concepimento.
Come si può impedire che i capelli diventino grigi, che la pelle si copra di rughe, che un arto cresca fino alla lunghezza perfetta?
La morte della forma è già programmata al momento del concepimento.
Ma la parte di te che è coscienza superiore, il tuo io pensante, il vero fulcro della vita, non è soggetto alle regole della forma. Sapendolo puoi respingere l’idea di dover avere un corpo eternamente giovane. Invece concentra l’energia del pensiero sulla divinità che è in te.
Puoi smettere di crucciarti e di assumere pose e andare al di là della forma. Puoi prenderti cura della forma, pur rimanendone distaccato, cioè non identificandoti esclusivamente con l’involucro. Ancora una volta si noti il paradosso: il corpo sarà curato meglio quando te ne occuperai meno e sarai invece più interessato al tuo risveglio interiore.
Metti ogni giorno da parte del tempo, nel quale ti impegnerai a evitare di dare torto agli altri. Quando ti trovi in disaccordo invece di attaccare, cerca di dire, una frase pressappoco come questa: «Continua, per favore. E un modo di guardare alla questione cui non avevo mai pensato».
Il distacco dal bisogno di aver ragione neutralizzerà sofferenza e antagonismo e ti aiuterà a creare una vita interiore più serena. Sai già che la maggioranza delle persone non avrà mai le tue opinioni. Distaccandoti dal bisogno di manifestare il disaccordo, apri le linee di comunicazione, blocchi il tuo dissenso nei confronti di chi non la pensa come te e ritrovi un maggiore equilibrio.
Non richiede eccessivo sforzo apriti, offrendo agli altri commenti e pensieri
invece di saltar loro addosso con le tue opinioni e l’attaccamento a provare che hanno torto. Leggi ciò che segue senza nessun attaccamento a dimostrare che ho torto. Pronto? «Il denaro ti arriverà in quantità sufficiente a soddisfare i tuoi bisogni solo quando smetterai di aver bisogno di averne di più.
Più dai agli altri, senza aspettarti niente in cambio, più a tua volta riceverai.» So che questo è un concetto estremamente ardito, ma nel mio caso ha funzionato. Quando ho rinunciato all’attaccamento al denaro, quando ho smesso di mettere un prezzo a tutto ciò che incontravo e ho cominciato a fare ciò che amavo veramente, i soldi sono arrivati, e in quantità considerevole.
Impedisciti di pensare al denaro per alcuni momenti
Pensa invece alle cose squisitamente belle che il denaro non potrà mai comprare. Distaccati dal bisogno di accumulare soldi; dalli via liberamente nella misura in cui ti sembra giusto. Togli il cartellino del prezzo dalla tua vita e da tutto ciò che vedi e senti. Godi delle cose semplicemente per la bellezza che offrono, invece che per il fatto di essere dei buoni investimenti.
Ricorda a te stesso che il modo migliore di vincere è non averne bisogno. Puoi dare le prestazioni migliori solo quando sei rilassato e libero interiormente. Non sottoporre a stress i tuoi figli e le persone che ti sono vicine, volendo che vincano. Lasciali fare e godere, invece di apprezzarli sulla base di chi sconfiggono. Puoi staccarti da questo bisogno insidioso e scoprire giorno dopo giorno di essere molto più felice.
Prendi l’abitudine di comunicare con gli altri. Manda loro in regalo ciò che vorresti condividere. Fallo senza aspettarti ringraziamenti. Più ti colleghi agli altri in modo orizzontale, più anch’essi a loro volta trasmetteranno il messaggio ad altre persone.
Più dai agli altri tutto ciò che ti sembra di valore, più contribuisci all’armonia del mondo.
Il senso che la tua vita abbia uno scopo si fa più vivo, come anche la soddisfazione. Gli individui senza voce del mondo, coloro che non fanno parte di alcuna immensa burocrazia, possono disporre nella comunicazione orizzontale di uno strumento potente.
Collegarsi a un’altra persona che diffonderà a sua volta il messaggio è un modo efficacissimo di cambiare il mondo. Quando regali qualcosa, qualsiasi cosa, chi la riceve è in qualche modo caricato con l’energia del tuo atto di generosità, e vuole fare lo stesso. Per quanto i canali di comunicazione sembrino invisibili, l’impatto è potente e liberatorio.
Fanne l’esperienza la prossima volta che senti l’inclinazione a procedere secondo i metodi burocratici ai quali sei stato abituato. Invece di vedere nell’altro un ostacolo alle tue aspirazioni, consideralo un alleato.
Dagli ciò che cercavi di accaparrarti. Staccati dal bisogno di accumulare influenza e potere, e vedi nell’altra persona un individuo nel proprio centro di potere, che a sua volta lo trasmetterà a un altro e così via in una rete infinita di influenze.
È dunque questo il distacco, il principio universale forse più frainteso dalla nostra cultura. Prova a guardarlo da un punto di vista metaforico.
Immagina di ascoltare una sinfonia e di dirti che è impossibile godere di alcuna nota prima di averle sentite tutte. A mano a mano che la sinfonia si avvicina al termine ti accorgi che la musica non è un quadro finito che puoi possedere; è un susseguirsi di note che affluiscono ai tuoi sensi. Ogni nota fluisce e tu la percepisci nel suo rapporto con altre note e strumenti, durante tutta la sinfonia.
E il principio del distacco in azione nel suo funzionamento nella tua vita quotidiana: non puoi mai avere la cosa intera confezionata in un bel pacchettino, mai! Puoi solo lasciarla scorrere attraverso di te, godendola nel momento, poi sperimentare quella successiva. Non c’è proprietà né controllo, solo godimento, senza alcun attaccamento all’idea che le cose dovrebbero andare diversamente.
La musica è un’energia che scorre attraverso di te con ogni singola nota, una alla volta. Non puoi aspettare che le note siano complete per goderne. L’energia della musica fluisce all’esterno e attraverso di te, e nel momento in cui le sei in qualche modo attaccato, la perdi. Una nota alla volta, in quest’«unica canzone» che è l’universo. Non vi può essere attaccamento a una parte di essa, ma solo l’infinito fluire dell’insieme.
Ogni attaccamento ti impedisce di godere del flusso che è la vita.
È molto simile al tentativo di afferrare l’acqua. Ricorda che più stringi, meno probabilità hai di provare la sensazione dell’acqua. Ma se ti rilassi e lasci semplicemente oscillare la mano nell’acqua puoi godere di questa per tutto il tempo che vuoi.
Abbandona gli attaccamenti, e lascia invece che tutto fluisca, come la musica scorre, una nota alla volta, fuori dagli strumenti e attraverso di te, e come puoi sempre godere dell’acqua che scorre, fino a quando rimani distaccato.
