Un’altra esperienza interessante sulla guarigione da candidosi/disbiosi
e quindi da diverse patologie fisiche e mentali che ne rappresentano i sintomi, è quella del dottor Truss , il quale dopo aver notato il livello di patologie apparentemente correlate alla disbiosi indotta da trattamento antibiotico, ha iniziato a trattare numerosi pazienti con un rimedio contro la Candida.
Egli aveva infatti letto che per curare un’infestazione da candida nel sangue era possibile impiegare una soluzione di ioduro di potassio, quindi prescrisse ai suoi pazienti da 6 a 8 gocce di soluzione di Lugol, 4 volte al giorno per 3 settimane.
Molti dei suoi pazienti guarirono straordinariamente dalle più varie, fra cui problemi mestruali, iperattività, disturbi dell’apprendimento, autismo, schizofrenia, sclerosi multipla nonché malattie autoimmuni come il morbo di Crohn e lupus eritematoso.
Non stupirà trovare in questo libro abbondanti prove che collegano tutte queste problematiche alla disbiosi intestinale.
Riguardo al Lugol è da tenere presente che esistono persone allergiche allo iodio, e che adesso in Italia il Lugol (a scopo farmacologico, giacché lo si trova come reagente chimico tra i prodotti per laboratorio) non viene più prodotto dalle aziende farmaceutiche ma lo si può ancora far preparare su richiesta dalla farmacie galeniche (attrezzate con un piccolo laboratorio).
Ovviamente con nessun elemento chimico, e nessuna sostanza, per naturale che sia, si può scherzare e imporvvisare in quanto a dosi e tempi di utilizzo.
Sebbene sia propenso a credere che le dosi di assunzione, raccomandate dalle istituzioni sanitarie, di iodio, vitamina C e vitamina D siano davvero molto più basse del dovuto, l’assunzione di un prodotto a base di iodio per via orale si può intraprendere solo se seguiti da un medico esperto; l’eccesso di iodio, così come la sua carenza, possono danneggiare infatti il funzionamento della tiroide .
Altre interessanti testimonianze di guarigione da disbiosi/parassitosi, che ci giungono sia dai libri di medicina dell’800 che da alcuni medici moderni, sono quelli relativi all’impiego di dosi opportunamente basse di trementina pura (rettificata), rispetto alla quale potete consultare il capitolo relativo, mentre più recenti sono le informazioni sull’uso del borace (che nell’intestino si trasforma in acido borico) come antifungino, e quindi anche anti-candida (vedi il capitolo sul boro).
Sicuramente merita un cenno anche la dieta macrobiotica, in particolare alcuni regimi un po’ più restrittivi come la dieta Ma-Pi 2, ideata da Mario Pianesi ed applicata con successo per la cura del diabete; si tratta di una dieta semplice basata sul consumo di riso integrale, cibi fermentati come il miso, poche verdure, e ogni tanto anche pesce o carne.
In certi casi sicuramente un tale approccio può dare alcuni risultati, vedi le interessanti ricerche svolte a Cuba sull’applicazione di tale dieta ai malati di diabete, ma ci sono casi più gravi per i quali tale approccio può non essere sufficiente.
Per chi volesse approfondire l’argomento o volesse avere le prove di quanto su scritto, consiglio la lettura degli articoli Medium- and Short-Term Interventions with Ma-Pi 2 Macrobiotic Diet in Type 2 Diabetic Adults of Bauta, Havana , Ma-pi 2 macrobiotic diet intervention in adults with type 2 diabetes mellitus , Ma-Pi 2 macrobiotic diet and type 2 diabetes mellitus: pooled analysis of short-term intervention studies .
Quanto al resto, quasi ogni provincia d’Italia ha il suo negozio/ristorante del circuito “Il punto macrobiotico” dove potete trovare cibo di ottima qualità ( a parte i farinacei, che sono di buona qualità come materie prime, ma per forza di cose ossidati) e persone preparate che possono ragguagliarvi sulla dieta macrobiotica.
Più o meno nello stesso senso della dieta macrobiotica si muove il regime della cucina energetica di Ferenc Holecz : zuppe di cereali integrali e verdure nelle quali per prima cosa si tostano i cereali per tre minuti, però i farinacei sono ammessi solo se preparati partendo da farina macinata sul momento.
In effetti le antiche popolazioni agricole che si mantenevano in buona salute macinavano i cereali al massimo ogni due settimane; oltre tale termine le farine si ossidano e non sono più molto nutrienti, per quanto possano essere integrali e biologiche. Il metodo di Holecz punto molto anche sugli esericizi di respirazione. Vedi anche quanto scritto nel libro “I pilastri della salute e la rete di interconnesioni”.
In ultimo ci sono esperienze di risoluzione di alcuni problemi correlati alla disbiosi intestinale attraverso l’uso di antibiotici per rimuovere alcuni patogeni, ed il successivo uso di probiotici per ripopolare l’intestino.
Per quanti successi possano essere riportati dalla letteratura scientifica, come abbiamo visto all’inizio sono proprio gli antibiotici uno dei farmaci più responsabili dello squilibrio della microflora intestinale, e se si risolve uno squilibrio relativo ad alcuni batteri, se ne può acuire un altro relativo ad altri ceppi con possibili conseguenze negative nel medio o lungo termine.
Ciò non toglie che in certi casi si riesca ugualmente a ripristinare l’equilibrio della microflora intestinale, specialmente se si utilizzano i farmaci in maniera oculata (alcune procedure contemplano la somministrazione di antibiotico per mezzo di un clistere, per evitare eventuali effetti collaterali sistemici del farmaco, o di un antibiotico a bassissimo assorbimento sistemico come la rifaximina).
Ad ogni modo segnalo l’articolo Chronic bacterial prostatitis and irritable bowel syndrome: effectiveness of treatment with rifaximin followed by the probiotic VSL#3 (“Prostatite batterica cronica e sindrome del colon irritabile: efficacia del trattamento con rifaximina seguito dal probiotico VSL#3” o il Probiotci EcN umano) ,
nonché l’esperienza del dottor James Greenblatt , uno psichiatra dell’area di Boston, che ha curato una ragazzina sofferente di una grave forma di disordine ossessivo-compulsivo, di un disordine dell’attenzione e iperattività (ADHD) e di diversi problemi digestivi.
Dopo avere riscontrato un alto livello di clostridi (batteri patogeni) nella paziente, le ha somministrato degli antibiotici ed un ciclo di potenti probiotici.
La guarigione completa è avvenuta in un anno. Da notare che la rifaxima non ha effetti sistemici (ovvero non agisce al di là del tratto intestinale) e che questo metodo di intervento risulta utile particolarmente nel caso di SIBO (proliferazione batterica nel piccolo intestino).
Il decotto di foglie di ulivo funziona nel combattere disbiosi/parassitosi? Secondo la mia esperienza sì. Come faccio ad esserne certo?
Secondo me se si assume una sostanza a dosi man mano maggiori fino ad incontrare una dose che dà una reazione di Herxheimer, che sia CHIARAMENTE una reazione di Herxheimer (e non una intossicazione da parte del prodotto stesso) allora il prodotto funziona.
Ho avuto così la conferma nel tempo che funzionano biossido di cloro, acqua ossigenata di grado alimentare, trementina, fermenti lattici, kefir d’acqua e per ultimo anche il decotto di foglie di ulivo. Le ho raccolte, da alberi possibilmente poco trattati, le ho fatto bollire per 15 minuti (io ci ho aggiunto anche qualche fogliolina di eucalipto contro i parassiti) e poi ho filtrato il decotto e l’ho bevuto.
Io ho iniziato da 4/5 foglie fino ad arrivare a 20 e poi a 30 e infine ad oltre 50. È stato a questo punto che, presumibilmente per l’uccisione di candida e batteri patogeni (forse anche di qualche parassita) ho avuto una giornata di raffreddore allergico a livelli mai visti (tenete presente che la mia allergia è era quasi scomparsa), e poi stanchezza incredibile per altri due giorni.
Pur bevendo due litri di acqua al giorno mi ci sono voluti tre giorni per rimettermi, per smaltire le tossine dovute ai microrganismi “cattivi” uccisi dal decotto che letteralmente scoppiano e rilasciano nel corpo tutte le tossine che hanno dentro.
Nell’utilizzare questo come altri prodotti dall’azione similare, bisogna tenere conto che una persona molto intossicata e con difficoltà a smalitre le tossine potrebbe avere problemi ad assumere anche dosi molto basse, e quindi se qualcuno volesse provare l’unico consiglio che posso dare è iniziare con una o due foglie e poi eventualmente aumentare molto lentamente.
L’alternativa alla preparazione casalinga è quella di comprare il decotto già pronto dalla evergreenlife.it; in questo prodotto purtroppo c’è un po’ di fruttosio, mentre io quando lo preparo a casa aggiungo solo la stevia purissima (il decotto di foglie di ulivo è alquanto amaro).
Ovviamente con gli estratti standardizzati è più facile ottenere dosi sempre ugualmente concentrate.
583 Lo si trova anche on line in formato pdf, ma credo ci siano problemi di copyright, ed infrangere il copyright è reato.
584 http://www.miraclemineral.info/…/morte_per_trattamento_alim….
585 Vedi più avanti nel medesimo libro e vedi Il ruolo dello Iodio, benefici e controindicazioni; http://www.alleanzadellasalute.info/…/7236-Il-ruolo-dello-I….