Quando ho perso il mio migliore amico d’infanzia in un incidente d’auto all’età di ventuno anni, ero inconsolabile, Io e quel ragazzo eravamo fratelli nell’AnimA.
Aveva capito il dono che mi permetteva di sentire la propria Coscienza dentro di noi, sapeva quanta pressione mi aveva causato negli anni dello sviluppo e mi prendeva sul serio. Era uno dei pochi che mi comprendevano davvero.
Quando ho saputo della sua morte, mi sono sentito come se anch’io fossi stato travolto da un’auto. Nonostante le parole di conforto che mi sussurrava la mia AnimA, non riuscivo a guarire le mie ferite.
Ero addolorato, devastato dalla perdita, arrabbiato e impaurito
E provavo compassione anche per i familiari del mio amico. Vedendoli soffrire per una perdita così inimmaginabile mentre io stesso ero ancora scosso dal lutto, entrai per un certo periodo in uno stato depressivo. Era diverso da tutte le difficoltà che avevo già affrontato nella vita, anche se gli anni dello sviluppo non erano stati facili per me.
Nulla aveva più alcun senso. In passato, ero stato in grado di aiutare persone che soffrivano di depressione perché la mia Coscienza Integrata (Mente – Spirito – AnimA) capiva la loro difficoltà, ma io non riuscivo a identificarmi intimamente con loro.
Ora ci stavo passando anch’io
Questa esperienza mi ha aperto una finestra su come possono sentirsi gli altri quando affrontano i loro travagli. Col tempo sono guarito. Se ripenso alla perdita del mio amico sono ancora molto triste, ma non torno più in quello spazio mentale dominato dalla disperazione.
Ho imparato che con la depressione bisogna avere pazienza. Anche se stai soffrendo da cinque, dieci anni o più, devi tenere viva la speranza confidando che non sarà sempre così.
Per guarire dalla depressione la fiducia in te stesso è essenziale
Devi tenere duro. Io compresi nel tempo che il Corpo è il vestito della Coscienza, ma è come un cappotto, perciò la morte non esiste perché la Vita non muore mai veramente.
Anche se non ne hai mai avuto un’esperienza diretta, di sicuro conosci qualcuno che ne soffre. Tutti abbiamo familiari, amici o colleghi che a un certo punto ci dicono: “Sono depresso.”
Molti di coloro i quali non hanno mai sperimentato la depressione clinica la confondono con la normale tristezza che subentra di quando in quando nella vita quotidiana, e non capiscono perché chi soffre di depressione non riesca proprio a “tirarsi su”.
La verità è che c’è una differenza abissale tra la tristezza occasionale e la depressione clinica
Per alcuni, è una sensazione che non si può nemmeno descrivere: è come se la vita in generale si spegnesse. Altri invece la sperimentano nella sua forma più grave. La depressione è una malattia che si esprime a diversi livelli di gravità e ha una durata variabile. Per le comunità mediche, la depressione è una patologia ancora avvolta nel mistero.
Lascia perplesse molte persone fin dalla comparsa del genere umano
Probabilmente è la più insondabile tra tutte le malattie del mistero del Pianeta, o forse dell’Universo, perché colpisce il “fantasma della macchina” ovvero l’anima (che è situata in una parte del cervello), lei sa che è immortale, ma la mente no, non lo sa e non ci crede, perché riconosce legittimo solo ciò che registra con i sensi e abbia un spettro elettromagnetico, per vedere e ricreare immagini nella testa per poi riprodurle fuori di Sé.
Ti aiuterò a scoprire le cause che ti provocano questa sensazione di prigionia e a capire come puoi liberartene. Circa vent’anni fa, per spiegarmi come si era sentita all’inizio della sua depressione, una mia cliente disse che era come se un treno l’avesse lasciata in mezzo al nulla. Il treno era andato via e lei era rimasta lì da sola, senza alcun modo di tornare a casa.
Non passavano altri treni da quella stazione
Mi disse che la depressione le dava un senso di solitudine inconsolabile. Da allora questa descrizione mi è rimasta in mente. Se soffri di depressione, voglio che tu sappia che il treno tornerà a prenderti, non dovrai più vagare da solo. Lascia che le informazioni di questo capitolo siano i fanali di testa che segnalano l’avvicinamento del treno. Se segui i miei consigli, puoi ritrovare la strada di casa e uno stato d’animo sano.
I sintomi della depressione
Se hai una sindrome depressiva, probabilmente avverti sintomi come tristezza, perdita di interesse per attività che prima ti procuravano piacere, rallentamento del pensiero, dell’eloquio e/o dei movimenti e persino intenti autolesionistici.
Come indicano questi sintomi, la depressione clinica è una patologia molto seria
Quando ti trovi in uno stato depressivo, per quanto sia difficile, è importante condividere quello che stai attraversando con le persone che ti vogliono bene e concederti di ricevere il loro amore e il loro supporto.
Se ti vergogni di essere depresso, lascia andare questa emozione
Esistono importanti aspetti della malattia che le comunità mediche non hanno ancora scoperto. Leggendo il paragrafo seguente avrai una comprensione nuova delle cause che si celano dietro ai tuoi sintomi e dei provvedimenti che puoi adottare per affrontarle.
Identificare e affrontare le cause principali della depressione
Molti ritengono che la depressione clinica derivi da pene emotive, come una profonda tristezza e/o una rabbia repressa. È una spiegazione calzante per un solo tipo di questa malattia, ma la depressione è una patologia complessa e può derivare da diverse cause.
Alcune sono di natura emotiva (per esempio una perdita traumatica), altre sono di natura prettamente fisica (la presenza di metalli pesanti nell’organismo, il virus di Epstein-Barr associato ad un consumo incontrollato di carboidrati insulinici).
Quelle che esamino qui di seguito sono le cause più comuni che danno origine a una sindrome depressiva, e ciascuno di questi fattori ha il potere di scatenarla, ma capita anche che due o più fattori agiscano simultaneamente. Fai del tuo meglio per identificare i fattori scatenanti che corrispondono alla tua situazione.
Una perdita traumatica
La causa più evidente che innesca uno stato depressivo è un duro colpo emotivo, o una serie di duri colpi. Di solito queste esperienze sono legate a una perdita.
Tra i possibili esempi c’è la morte di un familiare (perdita di una persona cara), il tradimento da parte del proprio compagno (perdita di fiducia e rottura di una relazione), il licenziamento da un lavoro che definiva la tua persona (perdita di sicurezza e della propria identità),
un evento che demolisce progetti che avevi in serbo da tempo (perdita di scopo e direzione), un’ingiustizia che ti fa decretare che l’universo è crudele (perdita di fede), e ragione di credere che presto morirai (perdita del futuro).
Ovviamente, le persone reagiscono alle situazioni in modi diversi
Magari tu potresti uscire illeso da una perdita che fa sprofondare qualcun altro in una spirale depressiva, o viceversa: le reazioni variano in base al temperamento, alla storia personale e alla chimica cerebrale.
La cosa più importante è l’effetto che quella perdita esercita su di te. Se ti pervade di emozioni penose come un intenso dolore, una profonda disperazione e/o la sensazione di non avere alcun appiglio, quella perdita può bastare a scatenare una grave depressione.
Le comunità mediche non sanno ancora che emozioni traumatiche simili possono provocare micro-ischemie nel cervello, ovvero un danno ai tessuti cerebrali di entità minore rispetto a quelli causati dai consueti ictus o dagli attacchi ischemici transitori.
Queste micro-ischemie sono così piccole che non emergono nelle risonanze magnetiche, nelle TAC né negli altri esami diagnostici di cui disponiamo attualmente. Possono però dare numerosi problemi, tra cui i sintomi della depressione clinica. Per fortuna, con l’andare del tempo possono guarire.
Un forte trauma emotivo può generare una vera e propria scossa elettrica nel cervello. C’è un motivo per cui chi deve dare una cattiva notizia spesso dice al suo interlocutore “È meglio che ti sieda”: tutti noi sappiamo intuitivamente che un trauma ha delle ripercussioni fisiche.
La scossa può essere così intensa da mandare il cervello in “cortocircuito”, spegnendone alcune parti. Questo spegnimento automatico è un meccanismo di sicurezza congegnato per proteggere la tua Mente da lesioni gravi.
Che sia un tradimento, un licenziamento o trovare l’auto con il finestrino rotto, un’esperienza allarmante può scatenare un impulso elettrico nei centri emotivi del cervello che equivale quasi a un’onda che si frange sulla riva.
La depressione può insorgere quando, con l’andare del tempo, una serie di eventi sconvolgenti provoca un guasto al meccanismo di sicurezza e lo manda in avaria. Spesso le misure di sicurezza cessano di funzionare nel modo corretto quando i turbamenti si accumulano.
Immagina un castello di sabbia sulla spiaggia. La prima linea difensiva contro la marea che si alza è la cinta di mura intorno al castello, che resiste alla prima onda potente e tiene lontana a marea per i primi venti minuti; poi arriva un’altra onda potente e sfonda le mura.
Ma non è un problema, perché hai scavato anche un fossato: il castello è ancora intatto. Per qualche minuto ancora, va tutto bene. Finché si alza una terza onda che travolge il castello.
Quando le misure di sicurezza della tua mente cessano di funzionare a dovere, alcune aree del tuo cervello, i centri emozionali del tipo “non posso crederci”, sempre asseconda sia dell’esperienza conoscitiva in cui ci identifichiamo, dai modelli, alle credenze, tradizioni e alfabetizzazione per la quale pensiamo di essere, possono non riuscire a riprendersi per molto tempo. Questo inceppamento può risolversi nella sensazione di torpore o nel pessimismo che così spesso accompagna la depressione.
C’è però una buona notizia: possiamo ricostruire le nostre risorse mentali
Con il giusto nutrimento da acidi grassi a corta catena, i meccanismi di sicurezza possono riaggiustarsi al punto da essere in grado di esperire nuovamente la vita in uno stato vigile e rimetterci in sesto dopo eventi inaspettati. Col tempo, possiamo guarire dalla depressione.
Lo stress traumatico Una delle principali cause della depressione è uno stress forte e prolungato. Tutti siamo sotto pressione di tanto in tanto – fa parte della vita –, ma quando uno stress molto intenso si protrae per un lungo periodo può provocare un esaurimento.
Per esempio quando sei disoccupato da mesi e ti preoccupi continuamente di come farai a pagare le bollette, o sei alle prese con una causa legale che minaccia di rovinarti sul piano finanziario, o devi affrontare un difficile divorzio, oppure sei colpito da una grave malattia che ti causa paura e disperazione.
Se questi sono problemi seri che nella maggior parte dei casi danno luogo a uno stress traumatico e prolungato, in alcune persone anche piccoli eventi stressanti possono risultare traumatici se si accumulano.
Dobbiamo rispettare il fatto che ciascuno di noi ha una sua specifica sensibilità. E se una lettera andata smarrita può sembrare una cosa da nulla per un individuo, per un altro può scatenare il ricordo della volta in cui un pagamento importante non è arrivato al creditore perché si è perso per strada, oppure è una delle tante cose di cui non ha il tempo di occuparsi nella giornata.
Ti è mai capitato che una persona anziana ti abbia detto di ridimensionarti?
Magari ai tempi della scuola sei andata dalla sarta a ritirare il vestito che dovevi indossare alla festa, hai scoperto che era stato accorciato di qualche centimetro di troppo e tuo nonno non è stato solidale con te: “Ci sono bambini che muoiono di fame in Africa e tu piangi per un vestito?”.
Oppure ti sei fratturato un polso e ti lamenti con un collega di quanto sia difficile fare la doccia con il gesso, ma ti senti rispondere: “Be’, almeno hai ancora il tuo braccio.” Il più delle volte queste affermazioni (che sembrano quasi dei rimproveri) non aiutano.
Certamente può essere benefico ridimensionare la nostra sofferenza, uscire di quando in quando dalla nostra testa e provare a inquadrare la nostra vita nella prospettiva generale delle cose. Tuttavia, il pensiero razionale non sempre aiuta quando è in gioco l’esperienza emotiva di una situazione.
Nella nostra vita terrena dobbiamo affrontare situazioni di stress più gravose e altre che lo sono meno. Sono comunque tutte gravose. Dobbiamo onorare i diversi livelli di reazione che provocano in noi stessi e negli altri.
A livello fisico, questi eventi scatenano una reazione di lotta o fuga che induce le ghiandole surrenali a inondare l’organismo di adrenalina, il che sarebbe un vantaggio se dovessi combattere contro una tigre per sopravvivere o fuggire in un vicolo perché un’automobile ti sta inseguendo.
Ma quando non riesci fisicamente a bruciare l’adrenalina che satura i tessuti dei tuoi organi vitali – specialmente del cervello – ciò alla fine crea danni che possono portare a gravi stati depressivi. L’adrenalina diventa un fattore scatenante che inceppa i neurotrasmettitori e abbassa la produzione di melatonina, facendoti sentire smarrito in una nebbia depressiva.
La disfunzione surrenale
La depressione può anche essere dovuta a una causa prettamente fisica; in questi casi può insorgere all’improvviso, lasciandoti sconcertato a chiederti perché mai ti senti così male.
Per esempio, come ho appena spiegato, emozioni intense e/o prolungate possono inondare il cervello di adrenalina corrosiva. Immagina di dover fare il pieno di benzina: la tua automobile ha bisogno di carburante per funzionare, ma se fai traboccare la benzina dal serbatoio, intaccherà la vernice della carrozzeria.
Anche in assenza di scossoni emotivi, se le ghiandole surrenali funzionano male il cervello può comunque soffrire per l’afflusso corrosivo di adrenalina, e anche in questo caso può insorgere un esaurimento depressivo. Per capire se è questo il tuo problema – e, in caso affermativo, per guarire le tue ghiandole danneggiate – leggi “L’affaticamento surrenale”.
L’infezione virale
Le comunità mediche non sanno che milioni di persone soffrono di depressione per infezioni dovute al virus di Epstein-Barr o alla malattia di Lyme. Il virus attacca i nervi e provoca un’infiammazione continua; inoltre emette un veleno, o neurotossina, che infiamma ulteriormente i nervi e le cellule cerebrali.
A causa del processo infiammatorio, la comunicazione di segnali che provengono e arrivano al cervello è disturbata … portando alla depressione. Anche un lieve carico virale che non genera altri sintomi può creare una depressione latente.
I metalli pesanti e altre tossine
Un’altra variante della depressione è quella di tipo è – tutto – perfetto. Una persona ha una splendida famiglia, il lavoro ideale, una bella casa ed essere molto grata per tutto ciò che ha; a un certo punto arriva una nube inspiegabile che avvolge tutto nell’oscurità.
Allora comincia a sentirsi diversa, triste, non più sé stessa, come se le mancasse qualcosa, magari non ha neanche più voglia di alzarsi dal letto la mattina. Spesso chi sta intorno non capisce: “Hai tutto ciò che si può desiderare” le dice. “Che cosa c’è che non va in te?”.
Questo tipo di depressione è l’effetto delle tossine, non un atteggiamento sbagliato
Le consuetudini del vivere moderno a lungo andare inducono l’organismo ad accumulare metalli pesanti tossici, in particolare mercurio, alluminio e rame. Per esempio, il tonno e altri pesci e i frutti di mare spesso contengono mercurio.
La maggior parte delle bibite è contenuta in lattine d’alluminio. E l’acqua del rubinetto probabilmente scorre in tubi di rame ed è anche piena di fluoruro, un sottoprodotto tossico dell’alluminio.
Carenza di elettroliti
Per conservarsi in salute, il corpo deve mantenere un certo livello di elettroliti, che sono ioni creati dal sale e da altri componenti dei fluidi corporei. Gli elettroliti favoriscono la trasmissione di impulsi elettrici in tutto il corpo, specialmente nel cervello, che è il centro dell’attività elettrica dell’organismo.
Le persone che hanno alti livelli di mercurio e di altri metalli pesanti nel cervello hanno bisogno di livelli di elettroliti più alti della media per bilanciare i metalli tossici. Immagina il cervello come la batteria di un’automobile: quando la soluzione elettrolitica scarseggia, il flusso di elettricità nella batteria s’interrompe e la macchina non riesce a partire.
Allo stesso modo, quando hai una carenza di elettroliti nel sangue che scorre nel cervello (la batteria del tuo corpo), questo squilibrio può compromettere gravemente l’attività elettrica e scatenare una sindrome depressiva. Però, come faresti con la batteria, con il giusto apporto di elettroliti puoi ricaricare il tuo cervello e superare l’esaurimento.
Guarire dalla depressione
Come hai appena visto, la depressione può avere numerosi fattori scatenanti e diverse motivazioni. Se sei depresso, la cosa più utile da fare è intervenire su ogni particolare causa che sei riuscito a identificare. Il solo fatto di sapere cosa si cela dietro il tuo stato d’animo può avere un poderoso effetto corroborante e curativo.
È anche raccomandabile assumere le erbe, gli integratori e gli alimenti elencati in questo paragrafo. Usando solo metodi naturali, puoi rafforzare i tuoi tessuti cerebrali, le tue cellule nervose e il tuo sistema endocrino; puoi disintossicarti e migliorare il tuo umore.
Alimenti terapeutici
Esistono cibi specifici che possono rinvigorire il cervello, rimuovere i metalli pesanti, ristabilire i livelli di elettroliti e/o sopperire alle carenze alleviare i sintomi della depressione sono i mirtilli selvatici, gli spinaci, i semi di canapa, il coriandolo, burr di cocco, burro chiarificato, i germogli, il cavolo riccio, le albicocche e l’avocado, grassi, acidi grassi a corta catena da pesce, verdura. carne, uova e formaggi invecchiati oltre i 2 anni.
Anthony William modificato