Uso e abuso di antibiotci
La massa batterica (detta microbiota se intesa come associazione di specie in equilibrio, e microbioma se intesa come somma dei DNA presenti) rappresenta dunque un vero e proprio “organo” di altissimo valore metabolico che esercita un filtro importante per bloccare gli effetti tossici di molti alimenti (additivi, conservanti).
Mette in circolo importanti peptidi e molecole segnale, protegge dalla tossicità dei metalli pesanti, difende la mucosa intestinale dagli “insulti” del cibo, stimola e modula il sistema immunitario, controlla la crescita di eventuali microrganismi patogeni producendo sostanze antibiotiche naturali, e infine produce neurotrasmettitori in grado di orientare il nostro organismo verso l’accumulo o il consumo e verso la scelta di determinati alimenti.

Una somma di funzioni davvero stupefacente che ci fa subito domandare perché tale ricchezza sia stata del tutto ignorata o sottostimata negli ultimi 50 anni, e maltrattata in modo sistematico con antibiotici e disinfettanti di ogni genere, prescritti talvolta addirittura come “preventivi“, quasi fossero vitamine.
Questo abuso nei trattamenti ha generato da un lato ceppi batterici resistenti agli antibiotici più diffusi (negli USA, dove all’alta frequenza di prescrizioni si aggiungono allevamenti in cui il trattamento antibiotico – per la sua capacità di indurre ingrassamento – è la norma, la situazione è drammatica)
e dall’altro ha eliminato in modo permanente quella riserva naturale di batteri, rari ma importantissimi, che fornivano all’ecosistema intestinale il suo equilibrio.

Il nostro intestino è dunque un ecosistema in equilibrio – come un bosco maturo – dalla cui stabilità dipende la perfetta funzionalità delle nostre risposte immunitarie.
Entrambe queste conseguenze sono deleterie per l’essere umano, che oltre ad esporsi a gravi rischi (come la presenza di ceppi resistenti, come il Clostridium difficile o il MRSA, methicillin resistant Staphylococcus aureus) non si rende conto di quanto l’utilizzo di antibiotici possa rallentare o anche bloccare il processo di dimagrimento. Un medico di segnale non può ignorare questo aspetto della questione, che cercheremo qui di meglio comprendere e sviscerare.
Con un ottimo wash intestinale mirato e personalizzato, sostenuto da una alimentazione a rotazione si ottengono ottimi risultati a lungo termine.

Il nostro intestino è dunque un ecosistema in equilibrio – come un bosco maturo – dalla cui stabilità dipende la perfetta funzionalità delle nostre risposte immunitarie.
Viene modulato oltremodo, dal tessuto sociale dove siamo inseriti, dalle dinamiche che viviamo asseconda di quale potere o ascendete permettiamo che si manifesti, oltre dalla qualità degli alimenti a fini plastici o deleteri, modula risposte endocrine, perturba lo stato mentale, ansia, nervosismo, insonnia, ecc.
Le persone che scelgono di recuperare qualsiasi stato infiammatorio, dovranno in primis modificare, comprendere, riconoscere tutto ciò che le ha allontanate da se stesse, che è un aspetto di separazione interiore, ma anche una possibilità di recuperare si stessi in ogni infinita espressione, di benessere consapevole. (Francesco Ciani).

Un organo detossificante
Una funzione importantissima svolta dai microbi intestinali è la detossificazione. Se pensiamo all’incredibile quantità di inquinanti (metalli pesanti, additivi e conservanti alimentari, veleni chimici, pesticidi agricoli) che inavvertitamente ingeriamo ogni giorno, è quasi sorprendente prendere atto del fatto che siamo ancora vivi.
Una gran parte di questo merito la dobbiamo ai batteri intestinali. Una grande varietà di microrganismi garantisce la presenza di specie o di ceppi che sono in grado di utilizzare per il proprio nutrimento, coniugare e rendere innocue la maggior parte delle aggressive sostanze ingerite.
In pratica i batteri assorbono la tossina, la usano per i propri scopi e poi la rimuovono attraverso la loro morte o la loro uscita per via fecale.

Altre volte la tossina, una volta resa innocua dal metabolismo batterico, può essere assimilata dal corpo senza più rischi. In entrambi i casi dunque i batteri detossificano l’organismo. Va detto però che ogni tossina ha dei gruppi di batteri in grado di rimuoverla, talvolta anche molto poco rappresentati (ma preziosi, perché devono detossificare quell’unica volta in cui assumerò del cadmio, piuttosto che i vapori di un solvente tossico).
Se un giro di antibiotici cancella la maggior parte dei batteri esistenti, è probabile che si formi presto un nuovo gruppo di batteri che sarà costituito da poche specie, spesso le più aggressive. Se erano presenti in basso numero batteri in grado di rimuovere un certo tipo di veleno, possiamo stare certi che dopo un ciclo di antibiotici quei preziosi batteri non ci saranno più, e il nostro intestino sarà scoperto nei confronti di quel veleno.

Perché questo rischio non viene mai evidenziato da quei solerti medici che hanno sempre l’antibiotico in tasca per un motivo o per l’altro?
Il circolo vizioso indotto dal brusco stop alle funzioni di detossificazione e di modulazione immunitaria può aggravare patologie importanti, e nessun medico può permettersi di ignorare questo fatto.
Ogni malessere va compreso, ascoltato, riconosciuto, grazie attraverso la conoscenza e consapevolezza è possibile ottenere una salute dinamica, capace di ripristinare a livello plastico qualsiasi infiammazione o spegnere un segnale di malessere che chiede di essere risolto comprendendo la causa di ciò che periste o resiste.

Bibliografia: Medicina di Segnale

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