Salute ormonale sovrappeso e insulina

Il rischio di infertilità è del 27% nelle donne sovrappeso, e del 78% in quelle obese, rispetto a donne normopeso, Più della metà delle donne infertili hanno mostrato carenza di vitamine B6, B9, B12 e D, e carenza di iodio, ferro, zinco e selenio

La guarigione è sempre legata alla comprensione

Il termine ormone indica una sostanza che, prodotta da una cellula o da una ghiandola endocrina, esercita il suo effetto biologico su cellule bersaglio che possono trovarsi a distanza variabile e che esprimono recettori specifici.

In particolare, gli ormoni possono essere classificati in:

. Ormoni proteici: ormoni peptidici (es. GH e insulina) e glicoproteine (es. TSH, FSH, LH, hCG). . Ormoni steroidei: glucocorticoidi, mineralcorticoidi, estrogeni, progestinici, androgeni, vitamina D.

. Ormoni derivanti dagli aminoacidi: ormoni tiroidei e catecolamine derivanti da tirosina e triptofano. . Ormoni derivanti dagli acidi grassi polinsaturi: prostaglandine, trombossani, leucotrieni, retinoidi.

insalata

Gli ormoni, trasportati dal sangue, funzionano come messaggeri chimici ovvero trasportano informazioni e istruzioni da un gruppo di cellule ad un altro ed hanno ruolo sia di stimolare il funzionamento delle cellule degli organi sia di regolare l’equilibrio di processi biologici fondamentali alla vita:

. Sviluppo e accrescimento

. Metabolismo

. Riproduzione sessuale

. Neuro-sviluppo

insalata funghi

Il risultato dell’azione biologica di un ormone dipende da numerosi fattori. In alcuni casi si possono verificare disfunzioni endocrine che possono dipendere da un’aumentata o ridotta azione ormonale come conseguenza di specifiche alterazioni, quali:

. Ridotta o eccessiva produzione ormonale derivante da patologia della ghiandola ormonale primaria causata da neoplasie o malattie autoimmuni . Ridotta o eccessiva produzione ormonale secondaria o terziaria derivante da patologie a carico del sistema di controllo della ghiandola primaria

. Alterata risposta ormonale da parte degli organi bersaglio . Anomalie della sintesi o del metabolismo ormonale

. Riduzione dell’attività biologica ormonale, provocate da farmaci, sostanze chimiche, inquinanti o terapia ormonale

Le principali ghiandole endocrine sono:

. Ipofisi . Ghiandola pineale

. Timo . Tiroide

. Ghiandole surrenali . Pancreas

Inoltre, gli ormoni sessuali sono prodotti nell’uomo dai testicoli e nella donna delle ovaie. In generale, gli ormoni sono prodotti in piccole quantità ma sono in grado di determinare grandi cambiamenti nell’organismo.

I livelli ormonali sono influenzati anche da crescita e sviluppo, presenza di stress, infezioni e carenze micronutrizionali.

Numerosi micronutrienti (vitamine e minerali) prendono parte alla sintesi di ormoni e mediatori biochimici indispensabili al benessere endocrinologico. Il magnesio è il quarto minerale più comune nell’organismo umano, cofattore di oltre 300 enzimi.

La sua carenza interessa il 78% della popolazione femminile (Bertrais S et al. 2004) ed è correlata principalmente ad un impoverimento del contenuto di magnesio negli organismi vegetali e all’utilizzo di farmaci che ne riducono l’assorbimento, come gli inibitori di pompa protonica.

Elevate quantità di magnesio vengono inoltre consumate durante i periodi di stress prolungato. Il magnesio è essenziale per la secrezione dell’insulina da parte delle cellule beta pancreatiche; stabilizza la struttura dell’ATP;

Modula lattività del recettore per l’insulina; la sua carenza contribuisce all’insorgenza di infiammazione cronica, che peggiora la resistenza all’insulina, e all’alterata attività degli enzimi deputati al controllo del metabolismo glucidico (Kostoy K 2011).

Diversi studi clinici e due recenti revisioni sistematiche della letteratura scientifica hanno confermato che la supplementazione di magnesio, in individui obesi non diabetici e in individui con diabete di tipo 2, migliora la sensibilità all’insulina e la glicemia a digiuno, con un effetto maggiore se la supplementazione viene protratta per almeno 4 mesi.

Le forme migliori per la supplementazione sono le forme organiche di magnesio, in quanto più biodisponibili e scevre di effetti indesiderati a carico del tratto gastrointestinale (Morais JBS et al. 2017; SImental-Medìa LE et al. 2016).

Forme quali il glicerofosfato si caratterizzano inoltre da un sapore non amaro e da una ottima solubilità, oltre che a effetti avversi sovrapponibili a quelli del placebo. Altri micronutrienti la cui carenza è associata ad alterato metabolismo glucidico sono cromo, boro, iodio, ferro, zinco, selenio e manganese (Dubey P et al. 2020).

La vitamina D risulta spesso carente nel soggetto sovrappeso/obeso, a causa del sequestro della vitamina D da parte del tessuto adiposo da cui viene rilasciata con difficoltà.

Inoltre, i soggetti sovrappeso/obesi solitamente trascorrono meno tempo al sole, a cui consegue la ridotta sintesi endogena di vitamina D, e il metabolismo della vitamina D nel tessuto adiposo risulta alterato nel tessuto adiposo viscerale.

La vitamina D è coinvolta nell’adipogenesi e nella lipogenesi, riduce l’infiammazione, migliora la sensibilità all’insulina nei tessuti periferici e il rilascio di insulina dal pancreas, riduce l’accumulo lipidico nel fegato, supporta l’integrità della barriera intestinale e la diversità del microbioma.

Benché alcune recenti metanalisi non abbiano riscontrato miglioramenti significativi della resistenza all’insulina dopo supplementazione di vitamina D, l’eterogeneità degli studi e dei disegni sperimentali non consente di trarre considerazioni definitive, né in positivo né in negativo (Pramono A et al. 2019).

vitamina D

L’obesità, sia nell’uomo che nella donna, è associata ad alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, con conseguenze a livello dell’equilibrio ormonale dell’apparato riproduttore.

Più del 40% delle donne che soffrono di sindrome premestruale, infertilità e aborti ricorrenti sono sovrappeso o obese. Nell’uomo l’obesità si associa ad un rischio di infertilità di tre volte superiore rispetto ad individui normopeso.

I fattori che legano obesità e infertilità sono complessi e molteplici (Amiri M et al. 2020). Nella donna, l’aumento di peso è associato a iperandrogenismo, cicli anovulatori, alterazione dello sviluppo e della qualità dell’oocita, alterazioni dell’endometrio e difficoltà di impianto nell’utero (Silvestris E et al. 2018).

Bibliografia scientifica: Libro salute della Donna Metagenics

 

Maria Letizia Della Fenice
Maria Letizia Della Fenice
Roma
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