Salute gastrointestinale del neonato

È stato osservato che i bambini allattati con latti artificiali presentano un aumentato rischio di sviluppare la dermatite atopica, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il diabete di tipo 2 e l’obesità

Relazione tra sintomo e causa

Sin dalla vita intrauterina e durante i primi mille giorni di vita si strutturano le fondamenta del microbioma del bambino; successivamente il microbioma subirà delle oscillazioni a seconda dello stile di vita e delle abitudini che avrà l’individuo.

Il primo impatto forte che riceve il microbioma del nascituro è determinato da:

  • durata della gestazione (pretermine o a termine),
  • tipo di parto (naturale o cesareo),
  • tipo di allattamento. (naturale o artificiale).

A differenza dell’adulto, dove un microbioma diversificato è più stabile e più sano, nel neonato la componente microbica intestinale dominante deve essere costituita dai Bifidobatteri, almeno fino allo svezzamento.

I neonati pretermine hanno un numero di Bifodobatteri molto basso, mentre alcuni microrganismi potenzialmente patogeni quali il Clostridium difficile e la Klebsiella pneumoniae risultano molto presenti (Matamoros Sr et al. 2013; Adlerberth I & Wold AE. 2009).

I bambini nati da parto cesareo, che in Italia rappresentano il 30-40% delle nascite, presentano un microbioma intestinale caratterizzato da ridotta diversità e maggiore colonizzazione da parte di patobionti e opportunisti.

È stato inoltre osservato che questi bambini hanno un aumentato rischio di sviluppare patologie allergiche quali la dermatite atopica, la rinite allergica e l’asma (cosiddetta triade allergica), nonché il diabete di tipo 1 (Penders J et al. 2007; Thavagnanam S et al. 2008; Cardwell CR et al. 2008).

Sappiamo che l’allattamento al seno è protettivo e permette il corretto sviluppo del microbioma intestinale del neonato grazie alla presenza degli HMO, per via del loro effetto prebiotico bifidogeno e di wash-out nei confronti dei patobionti.

È stato osservato che i bambini allattati con latti artificiali presentano un aumentato rischio di sviluppare la dermatite atopica, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il diabete di tipo 2 e l’obesità (Penders J et al. 2007; Le Huërou-Luron I et al. 2010).

Lo stesso dicasi per i bambini a cui vengono somministrati antibiotici precocemente nel corso della vita (Matamoros Sr et al. 2013; Faa G et al. 2013; Bailey LC et al. 2014). Il microbioma svolge numerose funzioni fondamentali, tra cui contribuire alla difesa dai microrganismi patogeni.

Quando ben strutturato, infatti, occupa nicchie ecologiche intestinali e compete con i patogeni per le risorse nutritive, producendo peptidi antimicrobici che tengono sotto controllo la proliferazione dei patogeni stessi.

La struttura del core microbiota si definisce nei primi 1000 giorni di vita, tenderà a mantenersi stabile nell’età adulta, e soltanto in età avanzata tenderà nuovamente a cambiare, impoverendosi.

Nella finestra temporale dei primi 1000 giorni si gioca quindi una partita importante per definire la salute dell’individuo in tutto il suo percorso di vita.

I bambini in cui il microbioma non ha conquistato equilibrio e stabilità avranno un rischio maggiore di sviluppare infezioni non solo a carico dell’apparato gastrointestinale: le più comuni sono le infezioni del tratto respiratorio.

È stato osservato che nel primo anno di vita un bambino può avere anche 3-4 episodi infettivi, e il 40% di questi si associa allo sviluppo di otite media che richiede trattamento antibiotico (Monto AS et al. 2002; Vesa S et al. 2001).

Il trattamento con antibiotici altera lo sviluppo del microbioma e comporta, nel 39% dei casi, una diarrea da antibiotico (AAD) (McFarland LV 2008).

Le infezioni intestinali sono le seconde patologie infettive più comuni nei bambini: la gastroenterite virale rappresenta il 16% di tutte le patologie che colpiscono i bambini sotto i 5 anni (Glass RI et al. 1991), e i bambini che vanno all’asilo hanno un rischio 3 volte maggiore di sviluppare infezioni respiratorie e gastrointestinali rispetto ai bambini che stanno a casa (Wald ER et al. 1991).

Fatevi 2 domande, cosa gli manca a questo bambino? Semplice, il latte, la tetta la mamma!!

Nei bambini sono frequenti anche varie problematiche cutanee, tra cui la dermatite da pannolino, gli eczemi e la crosta lattea (Foley P et al. 2003; Eichenfield LF et al. 2014). In particolare, la dermatite atopica interessa fino al 25% dei bambini, con andamento cronico e recidivante e può persistere anche nell’adulto.

L’utilizzo di probiotici può risultare utile per la prevenzione dei diversi disturbi legati ad alterazioni del microbioma intestinale che possono instaurarsi fin dalla nascita.

Due ceppi di probiotici ampiamente studiati e validata per la loro efficacia salutistica e preventiva in età pediatrica sono il Lactobacillus rhamnosus GG e Bifidobacterium lactis BB12 (Cruchet S et al. 2015). I due ceppi hanno molte evidenze di efficacia e lavorano in sinergia, favorendo la colonizzazione reciproca.

In letteratura sono presenti molti studi randomizzati e controllati con placebo (RTC) relativi all’utilizzo dei due ceppi, da soli e/o in associazione, nella prevenzione e nel trattamento di diversi disturbi dei neonati e bambini.

Questi studi hanno evidenziato

  • Riduzione del rischio generale di sviluppare un’infezione del tratto respiratorio (-29% nel gruppo trattato con B. lactis BB12) (Taipale T et al. 2011);
  • Riduzione del rischio di infezioni delle vie respiratorie nei bambini che frequentano l’asilo (-43% nel gruppo trattato con LGG) (Hojsak I et al. 2010);
  • Riduzione del rischio di sviluppare un’infezione delle vie respiratorie (-49%), di sviluppare otite media (-56%) e di dover usare un antibiotico (-48%), nel gruppo trattato con LGG+BB12 (Rautava S et al. 2009);
  • Riduzione del rischio e trattamento della diarrea acuta (-44%) nel gruppo trattato con BB12 (Chouraqui JP et al. 2004); riduzione dei giorni di diarrea (-2 giorni) e dei giorni di ospedalizzazione (-3,5 giorni) nel gruppo trattato con LGG (Basu S, et al 2009);
  •  
  • Riduzione del rischio di sviluppare diarrea da antibiotico (Vanderhoof JA et al. 1999; Arvola T 1999);
  • Riduzione del rischio di sviluppare dermatite atopica nei primi 2 anni di vita (-68% nel gruppo trattato con LGG), con la somministrazione del probiotico alla mamma nell’ultimo mese di gravidanza, e alla mamma e al neonato nei primi 3 mesi di vita (Rautava S et al. 2002);
  • Riduzione della severità della dermatite atopica (Isolauri E et al. 2000; Kirjavainen PV et al. 2003);
  • Miglioramento della composizione del microbioma intestinale in neonati pretermine, con BB12 (Mohan R et al. 2006).

L’intervento con ceppi probiotici specifici, di comprovata efficacia, può contribuire a ridurre il rischio di disturbi nel breve periodo, come infezioni gastrointestinale e respiratorie e problematiche cutanee, e supportare lo sviluppo di un microbioma sano: quello che vorremmo portarci da adulti.

bambini insieme

Bibliografia scientifica: Salute della Donna Metagenics

 

Roberta Drumond
Roberta Drumond
Fano (PU)
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Sono undici anni che combatto con alcuni scompensi a livello di salute, in un solo mese Francesco Ciani è riuscito a cambiare questo quadro fisiologico completamente. Non ho parole per descrivere la sua professionalità, bravura e sensibilità. Consiglio vivamente ad ognuno che legga questa recensione a fare una consulenza e posso assicurarvi, vi cambierà la vita. Francesco, una sola parola per te, gratitudine. ✌🎉💫🎊✌🏼️😘

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