Succhi freschi di frutta e verdura
Tanto quanto ciascuno di noi può berne sentendosi bene e senza sforzarsi.
Come regola generale, ½ l al giorno è il minimo che possa mostrare qualche risultato riscontrabile, ma preferibilmente si dovrebbe andare da uno a quattro litri circa o di più.
Dobbiamo ricordare che più succhi berremo, più veloci saranno i risultati. Quando si è cominciato a leggere qualcosa sui succhi, c’erano indicazioni che suggerivano di assumerli in piccole dosi.
Questo era sicuramente dovuto al fatto che non c’erano all’epoca elettrodomestici sul mercato in grado di produrne in quantità ragionevoli. Facendo tutto a mano, era già difficile ricavare una tazza di succo e richiedeva molto tempo.
Se non si fosse riusciti a ottenerne in maggiori quantità
certo il mercato per gli spremitori a mano sarebbe rimasto molto circoscritto a causa di tutto il lavoro che richiedevano.
Oggi secondo noi gli attrezzi più efficienti sono il trituratore elettrico e la pressa idraulica che garantiscono alcuni aspetti essenziali. Primo, il rilascio di minerali ed elementi chimici, vitamine e ormoni dalle cellule microscopiche delle fibre di verdure e frutta; secondo, il fatto che questi vengano raccolti e separati, insieme al succo, dalle fibre.
Gli spremitori manuali rompono solo in parte le fibre e siccome non possono triturare (polverizzare), non è possibile estrarre tutti gli elementi vitali dai vegetali.
La triturazione (polverizzazione) è un principio fondamentale per l’ottenimento di questi elementi vitali.
Malgrado ciò, le centrifughe o altri elettrodomestici di questo genere restano comunque utili quando non è di vitale importanza l’estrema qualità del succo. Peraltro questi attrezzi non richiedono spese notevoli come invece accade per i trituratori e per la pressa idraulica.
Il meccanismo su cui si basa la centrifuga per succhi è costituito da una sorta di piatto che ruota velocemente con una superficie affilata adatta per grattugiare in fondo al cestello della macchina stessa.
Poiché la rotazione è estremamente veloce, la polpa che viene grattugiata sul piatto posizionato sul fondo viene gettata dalla forza centrifuga contro i lati del cestello forato e il succo viene quindi separato dalla polpa e raccolto in un beccuccio.
Si capisce dunque come sia fisicamente e meccanicamente impossibile estrarre tutto il succo con la centrifuga, benché ciò che si ottiene sia generalmente buono.
Non è conservabile a lungo e andrebbe bevuto subito.
Nonostante questo metodo di estrazione presenti degli svantaggi, restano comunque i tanti benefici che si hanno bevendo succhi freschi. Il loro naturale contenuto di acqua ha peraltro caratteristiche di acqua viva, quindi di grande valore nutritivo.
Stesso dicasi per le vitamine e i minerali che sono contenuti in questi succhi. Quando parliamo di acqua, il primo pensiero va senz’altro a quella del rubinetto, o all’acqua di fonte, e non l’acqua della pioggia.
Poche persone sanno, o hanno compreso, che c’è un’acqua viva e un’acqua inorganica. La natura ha organizzato il mondo vegetale in modo che funzioni come un laboratorio in cui convertire l’acqua inorganica della pioggia in atomi vitali di acqua “organica”.
L’acqua del rubinetto è inorganica perché gli atomi che la compongono appartengono a minerali, completamente privi di principi vitali.
Quasi tutte le città trattano l’acqua con cloro inorganico e altre sostanze chimiche, rendendola assolutamente inadatta al consumo umano e animale. Anche l’acqua dei fiumi, dei ruscelli e delle sorgenti è inorganica, proprio come la pioggia.
L’unica fonte di acqua organica è rappresentata dai vegetali – la nostra verdura e la nostra frutta e in particolar modo i succhi che se ne ottengono.
Questi succhi, però, mantengono inalterate le loro qualità vitali solo se freschi e non trattati, non devono essere sottoposti a trattamenti termici, lavorati, inscatolati o pastorizzati.
Quando i succhi vengono sottoposti a cottura, lavorati, inscatolati o pastorizzati, tutti gli enzimi vengono distrutti e gli atomi vengono convertiti in atomi inorganici e morti; questo accade all’H2O (acqua) ma anche ai minerali e agli atomi chimici che compongono il succo.
Riuscire a ridurre i vegetali in una poltiglia liquida o semiliquida senza eliminare la cellulosa ha uno scarso valore dal punto di vista del succo stesso.
Bere succhi fa sì che il corpo riesca ad assimilare tutti gli elementi vitali in modo veloce e opportuno e rende ciò possibile senza sovraccaricare di lavoro l’apparato digerente come accade invece quando è presente la cellulosa.
Insomma, bere succhi preparati in modo adeguato rende il corpo capace di assimilarli in dieci o quindici minuti, mentre invece la presenza di polpa nei vegetali cosiddetti liquidi o liquefatti, o succhi nei quali sia rimasta della polpa, richiedono ore per essere digeriti.
Peraltro bere succhi dai quali non sia stata estratta la polpa affatica l’apparato digerente più ancora di quando i vegetali si mangiano, in quanto una buona masticazione dei vegetali e dei frutti crudi così come una adeguata insalivazione, sono essenziali per una completa digestione dei vegetali stessi quando è presente la fibra di cellulosa.
Masticazione e insalivazione non ci sono quando le fibre restano parte della poltiglia o del vegetale liquefatto; invece i succhi dai quali sia stata rimossa la fibra rendono disponibili, senza interferenza alcuna, tutti i singoli principi nutritivi contenuti nel vegetale e li rendono velocemente e prontamente assimilabili dal corpo.
I succhi vegetali conterranno tutti quelli che si chiamano elementi vitali; tutte le vitamine e i minerali organici vitali e i sali propri del vegetale stesso, a patto che siano preparati in modo adeguato mediante triturazione o frantumazione, in modo che le fibre vegetali vengano letteralmente squarciate riducendo il tutto a una polpa così fine che potrebbe essere spalmata come burro.
Facendo passare questa polpa attraverso una garza filtrante e spremendola con una pressa idraulica o uno strumento analogo
– dovrebbe essere di dimensioni non troppo grandi in modo da poter essere maneggiata agevolmente su un tavolo da cucina
– che eserciti diverse tonnellate di pressione, ecco che otterremo un succo che, in confronto a quelli preparati in altro modo, differiscono come la panna dal latte.
by Doc NormanW.Walker