Da tutto ciò che la reprime nel Corpo, nello Spirito, nella Vita che Sei davvero
Pensavo una cosa che mi butta fuori di testa: se io sento di essere io e tu senti di essere io, io e te siamo la stessa cosa? Cioè, l’io vero è un io unico? Si, come l’Aria è una e l’AnimA è una in Tutti!

Mi spiego meglio: se togliamo tutte le cose non reali che ci circondano, tra le quali anche molte di quelle che ci frullano nella testa, l’io più profondo è uguale per tutti!
Esperienza di Anime come quella cosa davanti allo specchio
se ti metti davanti allo specchio e ti fissi, piano piano il tuo corpo scompare e tutto comincia a diventare luminoso… cominci a vedere tanti punti luminosi che si espandono e alla fine vedi solo luce gialla… non senti più nemmeno i suoni… poi, mano a mano che ti rilassi, cominci a sentire una forte emozione che parte all’altezza della bocca dello stomaco e sì espande ovunque.

Succede anche quando fissi una persona davanti a te: prima vedi l’aura semplice semplice, ma se continui a fissarla e poi stacchi piano piano, tutto comincia a brillare… lo faccio sempre. Prova… è carino… magari è solo un effetto ottico, ma ti distacca un po’ dai casini…
Occorre sottolineare che l’AnimA è sede dell’atto di volontà e lo può esprimere attraverso gli archetipi della Coscienza per modificare il futuro momento per momento ricreandolo a proprio piacere.

Ciò pone in risalto l’esistenza del libero arbitrio che l’Uomo con AnimA possiede, essendo egli stesso parte di Dio
Oltre a questo, spicca subito in evidenza il fatto che l’AnimA può creare l’onda che andrà a modificare drasticamente il futuro dell’essere umano anche al di fuori della sfera delle probabilità.

Nel momento in cui viene posta la questione dell’identità, l’AnimA si stacca e acquisisce Coscienza di Sé. In quell’istante si denomina e prende forma perché, archetipicamente, la forza creatrice è nel Verbo e la creazione altro non è che l’atto di volontà della Coscienza dell’AnimA.
L’AnimA si esprime per archetipi, non per fonemi. Comunica con il Corpo tramite la mediazione della Mente che fa da interprete. Va da sé che la traduzione spesso non è perfetta, tanto che a volte si riscontra l’incapacità della Mente di trasformare alcune sequenze di archetipi in semplici espressioni verbali.
Le varie fasi PNLA (programmazione Neurolinguistica Animica)

1. Si inizia ottenendo lo stato di meditazione trascendentale più profondo che mente umana possa progettare.
2. Si attiva la connessione con l’AnimA.
3. Si verifica tramite le domande di controllo se si ha di fronte la vera essenza dell’AnimA, poi si misurano la tensione delle corde vocali della Persona e la sua frequenza d’emissione vocale in Hz.

4. Si chiede all’AnimA se è d’accordo con la situazione attuale, nella quale i parassiti, arconti, spiriti, esperienze lesive di ogni genere, lesive “fisiche o emotive, che resistono o persistono spadroneggiano sull’Uomo.
5. La si riprogramma raccontandole il nostro punto di vista e facendole comprendere che il parassita mira all’eliminazione del libero arbitrio della Coscienza, cosi come i vari sistemi gerarchici sull’uomo.

6. Si verifica che abbia compreso quanto esposto.
7. Si crea un’ancora di allarme di parassitaggio da esperienze deleterie, all’interno dell’inconscio della persona.
8. Si verificano le sue intenzioni per il futuro.
9. Si chiude l’ipnosi e si verifica che la persona abbia coscienza di ciò che è stato detto.
10. Si aspetta di vedere quello che accade in seguito.

Alla domanda del punto numero quattro l’AnimA di solito risponde, come ho già accennato, in modo non interventista ed è proprio in quell’occasione che la riprogrammazione deve prendere la piega che riporto di seguito descrivendo un esempio tipico.
L’ipnologo o in meditazione trascendentale, con voce calma e pacata, dice all’AnimA: “Gli Esseri o Spiriti, a questo pianeta fanno stare male il contenitore che ti ospita e, di conseguenza, anche tu non puoi stare bene.

Dette epserienze, o meglio alcuni di loro, hanno deciso di utilizzare la tua energia per costruirsi un’immortalità che non appartiene loro, come tu ben sai.
Il loro progetto è quello di prenderti e di chiuderti in una gabbia, nella quale ti utilizzeranno sempre e solo come fonte d’energia. Tu non potrai più andare in nessun luogo, non potrai più fare nulla, non potrai più essere quello che sei.
Loro ti spegneranno quando vorranno, per sempre, e non ci sarà più l’Uomo

L’unico motivo per cui sei stata creata e l’unica attività che ti interessa è conoscere le cose dell’universo. Loro non ti faranno più conoscere nulla, ti negheranno l’unica cosa che vuoi fare, ti negheranno lo scopo per cui esisti.
Questo è quello che loro vogliono fare. Vuoi che questo accada?”

L’AnimA viene così riprogrammata nel vero senso della parola: acquisisce nuovi elementi per comprendere la Mappa che le appartiene. Allora sente il bisogno di comunicare la sua solidarietà e le difficoltà che trova nell’eliminare i vari parassiti: in parole povere dice che non lo sa fare.
Prima di quel momento, nei confronti dei parassiti si esprimeva in modo completamente diverso: sosteneva che erano negativi per l’Uomo, ma che non poteva fare di meglio che tentare di continuare ad esistere.
Alcune, per giunta, si esprimevano in tono apparentemente molto commiserevole verso i parassiti: “E se poi li mando via… loro muoiono…” Di fronte a questo nuovo dato di fatto, ha invece luogo la presa di coscienza e, di conseguenza, il tentativo di prendere una decisione.

L’AnimA interviene solo se le si fa ben comprendere che, se non lo facesse, sarebbe bloccata per sempre, schiava da questi Esseri che schiavizzano l’Uomo in ogni modalità possibile che sia fisica che mentale.
A questo punto il compito della riprogrammazione è comunicarle che, se vuole, può eliminare i parassiti. E vero che non sa come farlo, ma ciò non è importante: basta che decida e potrà fare qualunque cosa desideri.
Quando avrà compiuto quest’azione liberatoria, continuerà a non sapere come c’è riuscita. Non sarà in grado di descrivere come e perché le cose hanno funzionato, perché non c’è un meccanismo o una regola da seguire:
l’unico aspetto che conta è la volontà e, se questa è reale, la cosa semplicemente funziona

Si deve insistere molto sull’importantissima tecnica “della vibrazione”: si comunica all’AnimA che ne esiste una particolare che è in grado di produrre il distacco dei parassiti e da ogni esperienza deleteria, che porta alla separazione, alla morte e sofferenza.
Ogni tipo esperienza alienante ne ha una specifica, che pare sia lievemente differente da persona a persona e da parassita a parassita. La vibrazione che eliminano questi Esseri lse li vogliamo chiamare così sono molto differenti tra di loro.
La persona connesso alla propria AnimA, si dice che deve vibrare alla frequenza giusta (non gli si devono fornire altre indicazioni, l’AnimA sa perfettamente come si fa, anche se non sa di saperlo) e che lo deve fare quando se la sente: a casa, con calma, quando lo desidera.

Si chiarisce che la vibrazione funzionerà solo se l’AnimA lo vorrà realmente. All’uscita dallo stato meditativo interiore dove il respiro e il battito sono all’unisono “sincronici”.
Questa è un’ulteriore conferma dell’avvenuto contatto con l’AnimA: quando si è “dialogato” con lei accade quasi sempre, a testimonianza che lo stato di rilassamento interiore ha toccato profondità mai raggiunte e che l’Inconscio profondo ne è stato il vero palcoscenico.
soggetto torna a casa e, a un certo punto, mette in atto la “vibrazione”. La prima volta questa non funziona quasi mai: sembra che l’AnimA faccia una serie di prove. Da quel momento in poi a fare la differenza è l’esperienza, la voglia di ciascuna persona di liberarsi.

Chi ha deciso di liberarsi si libera; chi invece è titubante, non fa altro che prestare il fianco a tutto ciò che lo parassita, il quale fa in tempo a correre ai ripari mettendo in atto strategie differenti per rimanere fortemente legato
alla Persona.
Questo è stato riscontrato nelle ulteriori ipnosi regressive effettuate su persone nei quali il ricorso alla vibrazione non aveva avuto successo.
L’ELIMINAZIONE

“… Stasera voglio provare a fare qualcosa per staccare questo parassita. Mi metto seduta tranquilla, nella mia camera, a gambe incrociate. Chiudo gli occhi e lentamente mi concentro e respiro profondamente.
Cerco di trovare la calma, la pace interiore, di uscire dall’agitazione di questi ultimi giorni, che so non dipendere da me, ma essere indotta da lui. Seguo la reazione, rilasso il corpo completamente, entro sempre più in profondità.

Ed ecco che inizio a sentire una vibrazione che mi percorre tutta; dapprima leggera come un fremito, poi man mano più forte. È un brivido che attraversa il corpo intero e improvvisamente fa svanire ogni angoscia, ogni pesantezza.
Rimango cosi per un po’. Poi, senza cambiare posizione e quasi senza muovermi, inizio a parlare con l’AnimA, perché so che in questo momento mi sta ascoltando, può sentirmi e capire ciò che le dico.

Parlo con l’energia, parlo con la vibrazione che sento di tanto in tanto muoverti ancora; ma soprattutto, ora uso le parole: è importante emettere questi suoni e imprimerli nell’AnimA.
“Devi capire che dobbiamo fare qualcosa. E giunto il momento di fare qualcosa, dobbiamo fare qualcosa. Lo so che tu vorresti solo tornare di là, ma è difficile che accada nella situazione in cui siamo. Se vuoi farlo, e in fretta, bisogna che noi si agisca.
Lo so che per te il tempo non conta nulla, ma devi considerare che qui è importante
Più tempo guadagniamo e più possiamo fare delle cose, e diventare migliori, e passare di là, ma passarci in modo diverso, con più consapevolezza.

Dobbiamo proprio agire… ORA!” Le ho spiegato che dovevamo provare a fare qualcosa insieme, in quel momento, per mandare via quello che ci disturbava. Che si poteva farlo. Di rammentare che lei sapeva cosa doveva fare, e che era tempo di attuarlo.
Le ho spiegato che non avevamo nulla da perdere e quindi valeva la pena di provare. Provare e vedere cosa succedeva nel ritornare una cosa sola integrata, riunire la Mente, il mio Spirito e la Mia AnimA come una cosa sola capace di modificare la Virtualità esterna gustando e godendo infinitamente la Vita in ogni infinita manifestazione già presente.

(Canter PH., The therapeutic effects of meditation, BMJ, 2003, 326: 1049-1050)
Maharishi, da cui si ricaverebbero dati di tipo medico-fisiologico estremamente interessanti (nella prima immagine a seguire: Indicazioni Fisiologiche di Profondo Riposo Attraverso la Meditazione Trascendentale. American Psychologist 42 – 1987. Science 167 – 1910. American Journal of Physiology 221 – l97l) (nella seconda: Aumentata Tranquilla YigtTanza Attraverso la Meditazione Trascendentale. Science 16l – 1970. Scientific American 226 – 1972. American Journal of Physiology 221 – 191| . Electroencephalographya nd Clinical Neurophysiol ogy 35 – 1973 ) . (testo Modificato)
