Relazione tra sintomo e causa
Con il suo aiuto possiamo attirare il mondo verso di noi e anche prenderlo a pugni.
È la classica leva con cui muoviamo cielo e terra, solleviamo gli altri o li attiriamo teneramente a noi.
Alcuni lavorano con tali limitazioni che sui loro gomiti crescono squame in quantità. La psoriasi si manifesta con maggiore frequenza proprio in questa zona, prediligendola come punto di partenza.
La chiazze squamose sono una sorta di fodera protettiva e combattiva dei gomiti. Quanto possano essere necessarie, lo mostrano i capi di vestiario che, se non vengono rinforzati in questo punto, si logorano.
Molto diffusa è l’espressione «sgomitare» per indicare l’atto di farsi strada, pur se cortesemente, con l’aiuto dei gomiti.
Il gomito del tennista è una malattia piuttosto diffusa ed è causata da una sollecitazione eccessiva e da un uso improprio della leva.
È un esempio classico dell’esistenza parallela dell’impulso alla spinta e della contemporanea resistenza ad essa. La racchetta come estensione del braccio, accresce enormemente la forza della leva.
Se allora si «gioca» in atteggiamento contratto, con forza eccessiva e per ambizione, l’articolazione del gomito viene costretta a un lavoro esagerato e manifesta il suo stato attraverso il dolore. Tutto ciò che viene fatto solo perché è necessario può portare a queste conseguenze.
Se l’articolazione del gomito è dolorante, è impossibile continuare a giocare e si impone immediatamente una pausa di riflessione, in cui il giocatore abbia la possibilità di esaminare le ragioni profonde dei suoi movimenti esasperati.
Il problema diventa grave solo quando i soggetti fanno finta di non udire il chiaro richiamo del corpo, continuano imperturbabili a fare sforzi e continuano a mettere gli altri al muro.
Il compito consisterebbe nel capire le regole del gioco e nel parteciparvi in modo giocoso.
Quello che deve essere fatto per prevenire il gomito del tennista vale naturalmente non solo per il tennis, ma anche per tutte le situazioni in cui si presentano problemi simili. Anche chi non ha mai tenuto in mano una racchetta può presentare gli stessi sintomi.
Domande
1. Cosa voglio veramente quando metto in movimento tutte le cose?
2. Chi voglio sollevare? Dove esagero il mio sforzo?
3. Quali sollecitazioni al riposo ho ignorato?
4. Quale opposizione si crea in me se esercito la mia leva?
5. Quali motivazioni non confessate (quale ambizione?) esistono in me?
6. Quali colpi si abbattono su di me e mi scuotono (con la mia articolazione)?
7. Per chi erano stati pensati?
2. Chi voglio sollevare? Dove esagero il mio sforzo?
3. Quali sollecitazioni al riposo ho ignorato?
4. Quale opposizione si crea in me se esercito la mia leva?
5. Quali motivazioni non confessate (quale ambizione?) esistono in me?
6. Quali colpi si abbattono su di me e mi scuotono (con la mia articolazione)?
7. Per chi erano stati pensati?
Pesaro (PU) Leggi Tutto
Un’esperienza UNICA, ed indescrivibile. Un’esplosione di emozioni e pensieri. Un vero e proprio percorso CON SÉ STESSI, e con la propria AnimA. Ho imparato a conoscermi e a parlarmi e solo così sono riuscita e vivere bene con me stessa. Una sola parola: GRAZIE ✨🦋🌼🌞