È la parte centrale del corpo, a cui sono «attaccati» gli arti che gli consentono di spostarsi e di agire. È anche la parte del corpo in cui si trovano tutti gli organi che assicurano «l’intendenza».
Rappresenta la dimora dell’individuo ed è lì che sono riuniti tutti gli organi «funzionali», dal momento che l’organo «decisionale» è posto al di fuori del tronco. Costituisce l’asse del corpo, la motrice centrale che produce e distribuisce l’energia.
Nel tronco si produce l’alchimia umana.
Come il tronco dell’albero, è la parte più imponente, ma la meno mobile e flessibile. Contiene quindi tutti gli organi funzionali e la colonna vertebrale, mediante i quali si esprime e permette alle eventuali tensioni di manifestarsi. Menzioneremo il ruolo di ciascuno di questi organi e, facendolo, tenteremo di collegarlo alla sua rappresentazione psicologica.
A che cosa servono i diversi organi?
La definizione del termine organo che troviamo nel dizionario Petit Larousse è: «parte di un corpo vivente che adempie a una funzione utile alla vita».
Il corpo umano possiede un certo numero di organi che gli permettono di funzionare, di vivere, che assicurano ciò che amo definire (senza alcuna connotazione peggiorativa) «l’intendenza».
Tutti questi organi hanno una funzione ben definita e si integrano in un insieme, una catena di cui costituiscono le maglie. Sono raggruppati in sistemi tutt’intorno alla funzione globale che contribuiscono a portare a termine.
Esiste il sistema digestivo, il sistema respiratorio, il sistema urinario, il sistema circolatorio, il sistema nervoso e il sistema riproduttivo.
Analizzeremo innanzitutto ogni sistema nel contesto del suo ruolo, poi esporremo dettagliatamente ogni organo, non in un’ottica medica perché non è questo il nostro scopo, ma semplicemente per indicare la funzione adempiuta da ciascuno di essi e per presentare il significato delle malattie che li riguardano.
Per meglio comprendere ogni organo, sarà tuttavia necessario fare riferimento alla sua rappresentazione energetica, al suo meridiano e al Principio al quale quest’ultimo appartiene. In questo modo potremo sempre collegare l’organo al suo ambiente psicoenergetico.
Il sistema digestivo
Il sistema digestivo è quello che ci permette di digerire gli alimenti solidi e liquidi che consumiamo e possiamo così assimilare il nutrimento materiale che ci offre la terra e che la gastronomia elabora per il piacere del nostro palato.
Questi alimenti vengono trasformati grazie a un’alchimia estremamente elaborata che li rende utilizzabili, accettabili per il nostro organismo, diventando uno degli elementi essenziali del nostro carburante finale.
Il sistema digestivo è quello che coinvolge un maggior numero di organi. Questo ci lascia intuire fino a che punto quest’alchimia è sofisticata e che si spiega grazie al fatto che gli alimenti «solidi» costituiscono una forma di energia «pe sante»,
densa, complessa da trasformare e che proprio per questo necessita di elaborati e molteplici livelli di trasformazione.
Per questo, prima di poter «passare» nel sangue, le sostanze nutritive transitano in un certo numero di ricettacoli e ricevono un certo numero di additivi (il nostro stomaco giunge persino a produrre acido cloridrico) che le dissolvono e le riconducono ad assumere la loro forma.
Più semplice. Il sistema digestivo si compone di bocca, esofago, stomaco, fegato, cistifellea, milza, pancreas, intestino tenue e intestino crasso. Poiché la bocca ha un ruolo e un significato molto particolari, tornerò su questo argomento più avanti.
Le malattie del sistema digestivo
I problemi del sistema digestivo ci parleranno della nostra difficoltà ad inghiottire, digerire, assimilare ciò che avviene nella nostra vita.
«Non ho potuto mandar giù quello che mi ha detto» oppure «non ho ancora digerito quello che hai fatto» oppure ancora «questa cosa mi è restata sullo stomaco» sono espressioni popolari molto calzanti.
A seconda dell’organo digestivo in questione, avremo una precisazione sulla tensione avvertita o la difficoltà a digerire l’esperienza. Lo vedremo più dettagliatamente con ciascuno di essi.
Lo stomaco
Lo stomaco è l’organo che per primo riceve, attraverso l’esofago, gli alimenti grezzi che sono stati preparati grazie alla semplice masticazione avvenuta nella bocca.
È quindi il primo ricettacolo del nutrimento materiale e ha l’incarico di portare a termine il grosso dell’opera svolgendo un po’ il ruolo di «betoniera».
Impasta e mescola, oltre a dissolvere grazie all’acido cloridrico, gli alimenti ingeriti, preparandoli in tal modo al processo dell’assimilazione. Pertanto lo stomaco presiede al compito direttamente «materiale» della digestione, mette realmente «le mani in pasta» e deve occuparsi della materia alimentare e padroneggiarla.
Le malattie dello stomaco
Le malattie dello stomaco ci parlano della nostra difficoltà o delle tensioni che incontriamo nei confronti del nostro controllo o della nostra gestione del mondo materiale.
Contrarietà finanziarie o professionali, scolastiche o giudiziarie sceglieranno di esprimersi in questo modo, se provocano in noi preoccupazioni reali o immaginarie.
Per la sua funzione di impastatura degli alimenti, lo stomaco che ci crea problemi può anche indicare che abbiamo la tendenza a ruminare, a rimuginare le cose e gli eventi in maniera eccessiva. L’acidità gastrica può allora dirci di arrestare questa ruminazione.
Citerò qui come esempio i numerosi casi di ulcera allo stomaco che sono spesso alla base delle contrarietà professionali e sono stati per lungo tempo la «malattia preferita» dagli uomini d’affari.
Le cifre sono certo diminuite oggigiorno perché ora si sa come far tacere lo stomaco. I numerosi studenti che avvertono crampi o acidità di stomaco prima dell’esame sanno bene che questi sono un segno della loro inquietudine.
Acidità gastrica, ulcere o tumori sono manifestazioni la cui intensità è progressiva e che esprimono la difficoltà di digerire i colpi che la vita ci riserva o le situazioni che non ci soddisfano. Il vomito è il segnale supplementare del rigetto puro e semplice, del rifiuto.