Questo impedisce una corretta digestione, allungandone i tempi e disturbando il riposo notturno; al contrario, la cena “da poveri” agevola il lavoro al nostro apparato gastroenterico e se a ciò si aggiunge un’attività leggera come una passeggiata o il riordino della casa, da sostituire all’accasciamento sul divano post cena, il gioco è fatto e un altro aiuto al sonno è garantito.
L’attività fisica vera e propria, nei soggetti con disturbi del sonno, va invece assolutamente evitata di sera o nel tardo pomeriggio perché aumenta i livelli di endorfine, che migliorano il nostro umore ma allo stesso tempo ostacolano il relax utile a favorire il sonno notturno.
Ritornando alla cena, bisogna evitare i cibi piccanti e speziati che possono creare problemi di reflusso, bruciori di stomaco o cattiva digestione.