Cortisolo "ormone dello stress"
Funzioni sistemiche del cortisolo: innalza la glicemia, sopprime il sistema immunitario, aumenta l’attenzione, aumenta la pressione sanguigna, diminuisce la sensibilità al dolore, sopprime il sistema immunitario, diminuisce la serotonina.
Regola lo zucchero nel sangue, controlla il peso, risposta immunitaria, regola il turnover osseo, regola il sonno, regola gli stati d’animo, influenza altri ormoni, agisce sul sistema ipofisario.
Tiroideo e surrenale, partecipa insieme all’aldosterone al riassorbimento di sodio, è un anti-infiammatorio e può avere effetti opposti.

Effetti del cortisolo: regola il metabolismo intermedio di carboidrati, proteine e lipidi. Stimola la secrezione di glucagone (effetto finale: aumento della glicemia).
Il cortisolo diminuisce anche la sintesi proteica e la captazione degli aminoacidi nei tessuti periferici. Stimola la lipolisi periferica. Regola il metabolismo intermedio di carboidrati, proteine e lipidi.
Stimola la secrezione di glucagone (effetto finale: aumento della glicemia). Il cortisolo diminuisce anche la sintesi proteica e la captazione degli aminoacidi nei tessuti periferici. Stimola la lipolisi periferica.

Il cortisolo ha azione: diretta sul metabolismo glicolipidico determinando iperglicemia e ipercolesterolemia endogena, incrementando la gluconeogenesi epatica (conversione di alanina in glucosio),
stimolando la secrezione di glucagone, riducendo l’attività dei recettori insulinici, e favorendo la mobilitazione e l’utilizzo degli acidi grassi, e stimolando in alcuni distretti la lipogenesi;
Il cortisolo ha azione: diretta sul metabolismo proteico tissutale, favorendo il catabolismo proteico (stimola la conversione delle proteine in glucosio e la glicogenosintesi), e inducendo sarcopenia e, per azione sinergica di riduzione dell’ormone della crescita (GH), incremento dell’adiposità viscerale;

Il cortisolo ha azione: diretta sul sistema nervoso centrale con azione neurocatabolica e distruzione delle cellule neuronali (in particolare dell’ippocampo con possibili effetti di psicosi cronica o perdita di memoria);
L’esposizione prolungata ad alti livelli di corticosteroidi endogeni porta ad uno stato catabolico a bilancio azotato negativo,
con debolezza dei muscoli prossimali e insulino – resistenza fino a diabete di tipo 2, ridistribuzione del grasso corporeo con obesità troncale e deplezione periferica.

Effetti dell’eccesso di cortisolo: eccitazione, euforia • eccesso di energia • desiderio di stress • facies cushingoide • perdita di capelli • assottigliamento della cute • atrofia muscolare • osteoporosi • aumento di peso • pressione alta.
Nell’obesità la produzione di cortisolo è selettivamente aumentata all’interno del tessuto adiposo. L’enzima 11hsd1 rigenera il cortisolo dal cortisone nel tessuto adiposo e nel fegato.
L’insulina normalmente inibisce l’11hsd1 ma le persone sovrappeso sono spesso insulino resistenti. Conseguentemente l’aumentata produzione di cortisolo potrebbe riflettere il fatto che l’insulino resistenza previene l’inibizione mediata dall’insulina.

Cortisolo e obesità: la normale secrezione di cortisolo è associata a un peso corporeo ottimale, viceversa negli obesi abbiamo una secrezione di cortisolo alterata con una forte associazione di alterati livelli di insulina, glicemia, trigliceridi, pressione arteriosa.
(Food Induced Cortisol Secretion In Relation To Anthropometric, Metabolic And Haemodynamic Variables In Men – R.Rosmond Et Al.)
(Increased In Vivo Re Generation Of Cortisol Adipose Tissue In Human Obesity And Effects Of The 11hsd1 – Sande Ptc Et Al.)

ipercotisolemia cronica
Attiva la gluconeogenesi: produce glucosio da altri substrati ma soprattutto distruggendo le proteine tissutali (pelle, smagliature, muscoli, organi) convertendoli nel fegato
Moderata diminuizione dell’utilizzo di glucosio da parte delle cellule causando insulino – resistenza
Parte del glucosio così ottenuto non viene utilizzato come fonte energetica e perciò viene accumulato come grasso grazie anche all’azione dell’insulina (elevata) sulla LPL

Indebolisce il sistema immunitario, favorendo le malattie autoimmuni e infettive croniche, e danneggia i neuroni dell’ippocampo (la maggior parte di quelli persi nella malattia di Alzheimer)
Gioca un ruolo essenziale nello sviluppo dell’obesità e del diabete di tipo II.
È secreto per elevare i livelli di glucosio nel sangue in chi salta frequentemente i pasti (mangia solo una volta al giorno e ingrasso), durante il digiuno o in chi è in condizioni di stress.
Rhodiola rosea questa pianta possiede proprietà adattogene ed è stato dimostrato che è particolarmente utile per gli atleti per abbreviare i tempi di recupero dopo un lungo e intenso allenamento.

Trattamento integrativo e fitoterapico nell’ipercortisolemia
I benefici di questa pianta si notano grazie alla sua capacità di aumentare i livelli di beta – endorfina e diminuire il fattore di rilascio della corticotropina (CRH), oltre ad incrementare i livelli di serotonina.
La vitamina E riduce i livelli degli ormoni dello stress potenziando al contempo il sistema immunitario. Uno studio ha appurato che i livelli di pressione arteriosa e cortisolo vengono ripristinati alla normalità più velocemente in caso di assunzione di 3000 mg di vitamina C prima di un evento stressante.
La corteccia di magnolia, ottenuta dalla magnolia officinalis, è dotata di attività ansiolitica simile alle benzodiazepine, interagisce con il recettore GABA e controlla i livelli di cortisolo.

Il beta-sitosterolo (derivato dall’olio di germe di grano) equilibra il rapporto cortisolo e DHEA (uno degli ormoni sessuali prodotti dalle surrenali) soprattutto in seguito allo stress indotto da esercizio fisico.
I BCAA (aminoacidi ramificati) sono inibitori della produzione di cortisolo. funzionano sia incrementando la sintesi della glutammina nei muscoli, che prevenendo il suo rilascio sotto l’influenza del cortisolo.
La teanina, presente soprattutto nel tè verde, favorisce il relax senza apportare sonnolenza, stimolando la produzione del neurotrasmettitore GABA nel cervello, contrastando gli effetti stimolanti della teina e della caffeina.

Withania somnifera (detta anche ashwaganda o ginseng indiano) è una pianta adattogena in grado di supportare il sistema immunitario, utile negli stati di ansia e insonnia e in grado di controllare la produzione del cortisolo e sostenere la tiroide.
Reishi è un fungo che, è “in grado di ripristinare l’equilibrio dell’organismo”. esercita un’azione di regolazione dell’asse HPA migliorando gli squilibri del sistema nervoso autonomo e inibendo l’iperattivazione del sistema simpatico,
Il tulsi (detto anche basilico sacro) è una delle principali erbe usate in india per ridurre gli effetti negativi dello stress abbassando la produzione di cortisolo. è usato nella medicina tradizionale ayurvedica per promuovere la chiarezza della concentrazione.

è molto utile in presenza di distonia neurovegetativa e la sua azione è migliorata dalla concomitante assunzione di vitamina C e magnesio che spesso è carente in situazioni di stress protratto.
La fosfatidilserina smorza la liberazione di ACTH sia in caso di stress mentale che fisico. vari studi hanno dimostrato che è particolarmente efficace per diminuire la produzione di cortisolo durante l’attività fisica intensa e che aumenta la capacità di concentrazione e attenzione migliorando la percentuale di risposte corrette in esercizi legati elaborazione di dati.
Il nutrimento, va ben oltre il semplice cibo materiale, è una necessità essenziale per qualsiasi forma vivente su questo nostro Pianeta. Il cibarsi non è mai un atto generico e univoco ma, a seconda delle specie, viene ad esser soddisfatto secondo precisi criteri di scelta, funzionali alla sopravvivenza ed alla perpetuazione dei singoli membri della specie.

Bibliografia: Medicina Nutrizionale Funzionale, Dott. Enrico Bevacqua

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