Disbiosi putrefattiva

La disbiosi intestinale e l’eventuale eccessiva permeabilità dell’intestino a loro volta contribuiscono al proliferare dei parassiti (vermi) sia nell’intestino che altrove

Alimentazione, disbiosi intestinale Celiachia, la diarrea e la costipazione, allergie

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Le malattie autoimmuni (comprese certe dermatiti, il lupus eritematoso e la sclerosi multipla) le patologie cosiddette psichiatriche (iperattività, disturbo dell’attenzione, mania ossessivo compulsiva, depressione, schizofrenia),

la disprassia (difficoltà a coordinare i movimenti dei muscoli), e persino autismo, dislessia ed altri “disturbi specifici dell’apprendimento” (discalculia, disgrafia, disortografia).

Tornando ai lieviti patogeni, c’è da notare che la Candida albicans, e le altre specie del medesimo genere Candida, non causano solo problemi intestinali, ma danni anche ad altri organi. Come scrive il dottor Alessandro Caporossi nel suo articolo Disbiosi intestinale :

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La candida è un micete che normalmente si insedia nell’intestino fin dalla nascita e vi rimane sempre presente per lo più in forma silente ed anzi benefica.

Infatti contribuisce con il pool batterico al lavoro metabolico dell’organismo. In alcune condizioni, quali squilibri alimentari a favore di carboidrati e lieviti, terapie chemio-antibiotiche, condizioni di stress o patologie debilitanti, la Candida si trasforma da simbionte in aggressiva.

In questa condizione cambia anche la sua struttura e diventa in grado di diffondersi ed infettare per contiguità altri organi vicini all’intestino come l’utero, la vagina e la prostata, ma anche, attraverso il circolo ematico, organi molto distanti come l’encefalo, il cuore e i polmoni.

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Lo stesso concetto viene espresso dal dottor Stefano Ciappi nel suo articolo Disbiosi: sindrome intestino irritabile , laddove conclude che la Candida in realtà può attaccare moltissimi tessuti.

L’eccessiva permeabilità della barriera intestinale causata da candida, patogeni e parassiti, a sua volta permette sia alle tossine dei patogeni e dei parassiti che a frammenti di cibo indigerito di raggiungere il sangue con tutte le conseguenze negative del caso:

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le tossine alterano molte funzioni vitali, sia fisiche che mentali, mentre i frammenti di cibo indigerito possono scatenare reazioni anomale del sistema immunitario. L’una cosa e l’altra indeboliscono il sistema immunitario e portano a reazioni autoimmuni, allergie ed intolleranze in primis (vedi anche quanto scritto da Iantorno, Lozio, Paganelli nel libro Disbiosi e immunità ).

Ma la candida non è l’unica che può migrare dall’intestino e causare diverse patologie.

Il fenomeno della cosiddetta “traslocazione batterica” è da tempo noto in medicina e consiste nel trasferimento di batteri dal tratto intestinale ad altri siti ed organi anche lontani:

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i batteri, a causa di un barriera intestinale non intatta e troppo permeabile, come accade appunto in presenza di disbiosi/parassitosi “possono finire nel circolo sanguigno, nel sistema linfatico e da lì nei linfonodi mesenterici, nel peritoneo, nel fegato, nei reni, nella prostata etc.

I fattori che contribuiscono alla permeabilità intestinale sono diversi:

la presenza di vermi parassiti, di candida e batteri patogeni (in breve disbiosi e parassitosi), l’età (la permeabilità intestinale è maggiore nella prima infanzia e nell’età anziana), i cambiamenti ormonali che si verificano nei giorni del ciclo mestruale e l’assunzione del glutine. L’articolo Gliadin, zonulin and gut permeability:

Effects on celiac and non-celiac intestinal mucosa and intestinal cell lines (“Gliadina, zonulina e la permeabilità intestinale:

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la presenza di vermi parassiti, di candida e batteri patogeni (in breve disbiosi e parassitosi), l’età (la permeabilità intestinale è maggiore nella prima infanzia e nell’età anziana), i cambiamenti ormonali che si verificano nei giorni del ciclo mestruale, e l’assunzione del glutine.

L’articolo Gliadin, zonulin and gut permeability: Effects on celiac and non-celiac intestinal mucosa and intestinal cell lines (“Gliadina, zonulina e la permeabilità intestinale:

Effetti sulla mucosa intestinale dei celiaci e dei non celiaci e sulle linee cellulari intestinali”), ci informa infatti che in presenza di gliadina (un componente del glutine) le cellule producono un eccesso di zonulina, la quale a sua volta innesca un aumento della permeabilità intestinale.

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È da notare che l’effetto è notevole nel caso dei malati di celiachia, e limitato e temporaneo nei soggetti non celiaci.

In realtà anche alla luce della correlazione tra disbiosi intestinale e celiachia è da pensare ad un’influenza del microbiota intestinale sulla corretta regolazione di tale meccanismo, come del resto indicano due studi.

Il primo è stato compiuto sui roditori, ed è quindi di parziale rilevanza, mentre il secondo è stato condotto sugli atleti che compiono un allenamento molto intenso, eccessivo, che innesca un aumento di permeabilità intestinale (e di sintomi gastrointestinali correlati, dalla diarrea all’emorragia).

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Si è scoperto infatti che l’assunzione di probiotici impedisce che si manifesti l’aumento della permeabilità intestinale (e dei sintomi correlati): i probiotici rallentano la produzione di citochine infiammatorie e contemporaneamente diminuisce anche la produzione di zonulina.

Come emerge anche dal contenuto dei capitoli successivi del libro la capacità di digerire correttamente il glutine, dopo un secolo di alimentazione sempre meno naturale e oltre 60 anni di antibiotici ed altri farmaci, sta diminuendo di generazione in generazione, di pari passo con l’aggravarsi dello squilibrio del microbiota intestinale.

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Forse anche quei soggetti “non celiaci” che mostrano un aumento di permeabilità intestinale solo lieve e temporaneo hanno una qualche forma (seppur minore) di disbiosi.

È quindi lecito ipotizzare che chi soffre di una qualsiasi delle patologie di cui si parla in questo libro potrebbe sperimentare un certo miglioramento delle proprie condizioni di salute escludendo il glutine dalla dieta (soprattutto se si esclude anche il mais e se ci si orienta verso il consumo di cibi non processati, non artefatti, non trasformati dall’industria alimentare).

Concludo questa breve digressione sul rapporto gliadina-zonulina citando l’articolo Zonulin, regulation of tight junctions, and autoimmune diseases (“Zonulina, regolazione della giunzione occludente e malattie autoimmuni”), che mostra in dettaglio i meccanismi bio-chimici che legano la zonulina alla permeabilità intestinale e quindi allo sviluppo di malattie autoimmuni,

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tra le quali viene compreso anche il diabete, e l’articolo Zonulin and its regulation of intestinal barrier function: the biological door to inflammation, autoimmunity, and cancer (“La Zonulina e la sua regolazione della funzione della barriera intestinale: la porta biologica all’infiammazione, all’autoimmunità ed al cancro”) .

Sebbene gli articoli siano alquanto tecnici e complessi, mostrano un inequivocabile nesso causale tra glutine, infiammazione, immunità e cancro, offrendo una ulteriore giustificazione alla scelta di una dieta senza glutine (e possibilmente senza caseina) quando si soffre di certe patologie.

La disbiosi intestinale e l’eventuale eccessiva permeabilità dell’intestino a loro volta contribuiscono al proliferare dei parassiti (vermi) sia nell’intestino che altrove; infatti le tossine dei microrganismi patogeni alterano la capacità del sistema digestivo e di quello immunitario di tenere a bada questi ospiti indesiderati. Come dice la dottoressa Campbell-McBride, “i parassiti seguono sempre la tossicità”.

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Del resto l’articolo Parasites in patients with malabsorption syndrome:

a clinical study in children and adults mostra che in caso di malassorbimento intestinale (tipica conseguenza di disbiosi e/o celiachia, condizione la quale a sua volta è collegata alla disbiosi come vedremo in un capitolo successivo) l’organismo è più soggetto alle infezioni da parassiti, sia unicellulari come l’ameba e la giardia, che elminti (vermi parassiti) come gli anchilostomi.

A loro volta i parassiti generano tossine che perturbano l’equilibrio del microbiota (detto a volte anche “microflora”) rendendo ancora più difficile la correzione del problema:

per farla breve la disbiosi intestinale (lo squilibrio della microflora dell’intestino) apre la strada ai parassiti, ma anche la presenza dei parassiti facilita la proliferazione di certi microrganismi patogeni come la Candida e quindi predispone alla disbiosi intestinale.

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Uno squilibrio del microbiota intestinale (il microbiota più importante e più numeroso, che arriva a pesare circa due chilogrammi in una persona adulta) corrisponde generalmente ad uno squilibrio anche degli altri microbiota

(soggetti alle stesse cause, ovvero all’effetto sistemico degli stessi farmaci, allo stesso stress, etc.), ed a volte lo influenza direttamente per semplice diffusione dovuta alla contiguità (come succede per l’apparato gastrointestinale e quello genito-urinario).

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Questa potrebbe essere una delle cause profonde di molte malattie diventate sempre più frequenti nel mondo moderno, e non solo quelle specifiche dell’intestino come la sindrome dell’intestino irritabile o le intolleranze (celiachia compresa), la diarrea e la costipazione, ma anche le allergie (alimentari e non), le malattie autoimmuni (comprese certe dermatiti, il lupus eritematoso e la sclerosi multipla),

le patologie cosiddette psichiatriche (iperattività, disturbo dell’attenzione, mania ossessivo compulsiva, depressione, schizofrenia), la disprassia (difficoltà a coordinare i movimenti dei muscoli), e persino autismo, dislessia ed altri “disturbi specifici dell’apprendimento” (discalculia, disgrafia, disortografia), nonché “disturbi a-specifici dell’apprendimento” (come per esempio l’estrema lentezza nello svolgere compiti scritti anche a causa dell’incapacità patologica di mantenersi concentrati su un qualsiasi compito per più di pochi minuti di seguito).

Bibliografia e Testo Completo 
http://scienzamarcia.altervista.org/pilastri.doc

Cristina Trittoni
Cristina Trittoni
Milano
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Ciao caro Francesco ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me la tua disponibilità e per i buonissimi consigli che mi hai sempre saputo dare … Apprezzo la tua dedizione nel fare il tuo lavoro senza interessi economici ma con tanta passione e preparazione per aiutare gli altri.. Ce ne fossero!!! Sei una bellissima persona un abbraccio Cry❤️

2 commenti

  1. Grazie mille Matilda, il mio fine è che le persone ti pongano le giuste domande, per ritornare ad essere titolari della personale Vita, Capitani della propria AnimA e Timonieri della personale salute in questo viaggio che è la vita! Grazie a TE!

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