I batteri sono eterotropici, ovvero possono mangiare qualunque cosa e da questa ricavarne energia, i sistemi (impianti) digestivi sono invece fortemente orientati al tipo di cibo ingerito dall’animale.
Quello dei carnivori è il più semplice, in qaunto i predatori mangiano carne grassa (!!!!), Sono in realtà in dieta chetogenica (rapporto grassi: carboidrati = 4:1).
Il risultato dei processi digestivi sono uguali per tutti i mammiferi, in quanto le loro cellule necessitano delle stesse cose, e sono gli acidi grassi a corta catena (SCFAs:
acido acetico, acido butirrico, trigliceridi a media catena) e ammino acidi ramificati (BCAAs), quindi per i carnivori predatori è sufficiente “tagliare” gli acidi grassi assunti come cibo.
Gli erbivori, i frugiferi e i follivori devono invece ricavarli dalla fermentazione delle fibre indigeribili, carboidrati non scindibili dall’amilasi.
Un carnivoro predatore mangia un 70% di grassi da cui ricava un 70% di SCFAs, un erbivoro, follivoro, frugifero mangia un 70% di fibre da cui ricava un 70% di SCFAs.
Il carnivoro necrofago mangia la carne magra lasciata attaccata all’osso dal predatore, dopo che questa è stata digerita (putrefatta) da altri batteri.
Quando chiediamo al macellaio di darci carne molto magra, ci facciamo molto male.
Nessun carnivoro mangerebbe questa carne. Il nostro intestino deriva da quello dei frugiferi, quindi è FATTO per processare le fibre, che non “graffiano” ne si depositano, quelle digeribili vengono attaccate dall’amilasi salivare e pancreatica, quindi in bocca e nel tenue;
per poi essere demolite a monosaccaridi nell’orletto a spazzola, da enzimi più specifici (es maltasi), quelle indigeribili arrivano al colon, dove fermentano per produrre gli SCFAs, nutriente delle cellule intestinali (quindi usate burro, aceto nelle insalate e verdure, in questo modo nutrirete il vostro intestino).
Il problema che possono arrecare le fibre digeribili è dovuto ad una ridotta produzione degli enzimi specifici, problema che NON si risolve eliminando le fibre, anzi così lo peggioriamo, in quanto, liberi di non crederci, ma anche questa produzione enzimatica è sotto il controllo dei nostri amici batteri, quelli simbiotici.
Una disbiosi riduce la produzione enzimatica, studi dimostrano come l’alfa-lattoalbumina stimoli queste sintesi, ma è un’azione indiretta dovuta alla riduzione della disbiosi.
mangiare verdure tagliate alla julienne, lasciate in frigo 3 – 4 ore con un limone spremuto e oli extra vergine, si introduce fibre pre-digerite che non necessitano (o necessitano meno) dell’amilasi salivare e pancreatica.
In questo modo, anche se produciamo poca amilasi, riusciamo ad assorbire le fibre.
È in assoluto la pagina più interessante ed utile per benessere e salute o anche solo per stare in sintonia con se stessi.
La delicatezza la grazia nonché la preparazione di Francesco Ciani è semplicemente MITICA. ❤️