Desideri alimentari permeabilità microbiota

Attraverso il perverso meccanismo dei picchi insulinici, porta il sangue in ipoglicemia reattiva, inducendo (con la mediazione di leptina e NPY) fame frequente.

Mangiare più del dovuto

Una delle principali cause di food sensitivity è la continua assunzione degli stessi cibi, che vengono spesso consumati sia a colazione che a pranzo e a cena (latticini, glutine, lievitati, salumi, pomodoro, oli industriali).

Il fatto che l’uomo moderno abbia sempre fame è ben spiegato dall’abuso di zuccheri che, attraverso il perverso meccanismo dei picchi insulinici, porta il sangue in ipoglicemia reattiva, inducendo (con la mediazione di leptina e NPY) fame frequente.

Se a questo si aggiunge l’effetto di scarica e ricarica del cortisolo (l’ormone dello stress), generatore delle cosiddette “fami nervose” si capisce perché spesso si mangi molto più del dovuto. 

Quello che invece spesso sfugge è il motivo per cui questo “più del dovuto” sia sempre costituito dagli stessi alimenti (o non alimenti), verso i quali proviamo un’attrazione che, fino a ieri, non eravamo in grado di spiegarci.

Pizza, vino e birra, bevande gassate, creme spalmabili, formaggi, pane, gelati, cioccolato, cappuccino e brioche, esercitano su di noi un’attrazione che va al di là del potere calorico di questi alimenti. Questa attrazione però non è casuale: è mediata dalle alterazioni del nostro microbiota intestinale.

Capirne il perverso meccanismo può aiutarci a uscire dalle dipendenze da cibo. Il nostro microbiota non è nel nostro intestino per bellezza, o per servirci.

È costituito da esseri viventi che lottano per la loro sopravvivenza allo stesso modo in cui lottiamo noi organismi superiori.

I batteri sfruttano i meccanismi della selezione naturale in modo efficientissimo.

I microrganismi intestinali hanno però assoluto bisogno che quella “camera di incubazione” chiamata essere umano si comporti nella maniera a loro più consona, in ottica di sopravvivenza. I batteri non sono dunque solo passivi utilizzatori del nostro intestino: interagiscono con esso per creare le condizioni più favorevoli al proprio sviluppo e alla propria crescita.

Una generazione umana corrisponde – come tempo – a miliardi e miliardi di generazioni batteriche, con una possibilità quindi di selezione di caratteristiche genetiche atte alla sopravvivenza molto più efficienti rispetto alla lentezza di noi animali “superiori“.

Attenzione perché la comprensione di questo fatto è di primaria importanza per capire in quale misura il microbiota possa influenzare il nostro metabolismo, il nostro appetito, la nostra tendenza all’accumulo o al consumo.

In altre parole, può alterare la nostra intera vita biologica e di relazione in misura talmente potente da risultare sorprendente.

Così la comprensione, di qualsiasi esperienza ci porterà ad essere persone migliori sempre, in qualsiasi contesto  sociale e non solo  biologico, tissutale, alimentare. L’essere umano è chiamato a non identificarsi con ciò che lo separa o manifesta come disagio, bensì può diventare una risorsa per comprendere e integrare se stesso in qualsiasi contesto della vita che ha scelto di vivere.

Bibliografia: Medicina di Segnale

Maria Letizia della Fenice
Maria Letizia della Fenice
Roma
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