Per impostare un percorso alimentare di guarigione occorre ricondurre le eventuali positività suggerite dal test a famiglie alimentari più ampie rispetto al singolo alimento.
Le più comuni sono gruppi del frumento/glutine, dei latticini, dei prodotti fermentati, del Nichel, dei salicilati. Questi gruppi o famiglie sono conseguenza di un iperconsumo di alcuni alimenti che si è avuto negli ultimi 2-300 anni, ma in particolare negli ultimi 50.
L’uomo primitivo, infatti, consumava, è vero, anche segale e frumento, ma alternandoli con centinaia di altri semi diversi, e solo per brevi periodi dell’anno. Ciascun seme contiene un “collante” che tiene insieme le proprie scorte amilacee, ma come mai noi siamo sensibili (statisticamente parlando) solo al glutine, che è il collante di frumento, segale e orzo, e non ai collanti del sorgo, del miglio o del grano saraceno?