Il libro di valutazione dei farmaci della AMA (American Medical Association) (1971) dà informazioni sul valore dell’acido ascorbico che sono per lo meno 30 anni indietro rispetto alla conoscenza odierna.
I 200-500 mg di acido ascorbico, raccomandati come dose nelle 24 ore nei casi di ustioni, ne sono un tipico esempio. Dalla esperienza clinica sappiamo che l’acido ascorbico deve essere dato alle vittime di ustioni con iniezioni endovena massicce e frequenti.
La quantità appropriata da impiegare va da 30 a 100 g al giorno e questa quantità va data finchè c’è la guarigione, da 7 a 30 giorni in funzione del grado delle ustioni. Abbiamo trovato e riportato che questa massiccia terapia con vitamina C eliminerà il trapianto di pelle perché mantiene i tessuti ossigenati.
Un’ampia fornitura di ossigeno ai tessuti impedirà che il sangue diventi melmoso ed in luogo delle ustioni di terzo grado, che si sviluppano al quarto o quinto giorno, le cicatrici da ustioni cadranno via lasciando un tessuto normale.
Queste alte dosi di acido ascorbico rimuoveranno anche l’avvelenamento da fumo che si trova in molte vittime di incendi e salveranno molte vite, specialmente bambini che muoiono per effetto del gas di monossido.
L’asserzione che si trova nel libro dell’AMA, menzionato prima, che cioè studi controllati hanno mostrato che non ci sono benefici dalla assunzione di grandi dosi di acido ascorbico da parte di soggetti umani, deve essere ignorata.
Le grandi dosi a cui ci si riferisce non eccedevano mai i 5 g e, nella maggior parte dei casi, non più della quantità che si trova nel succo di un quarto d’arancia, per un periodo di 24 ore. E’ una sfortuna che lo staff editoriale dell’AMA ha mancato di controllare la letteratura mondiale.
Un esempio delle loro grandi dosi era un articolo di Dannenberg [32], che fu pubblicato in JAMA (Journal of American Medical Association), in cui l’autore, nell’avvelenamento da piombo, non trovò beneficio nel dare dosi estremamente alte di acido ascorbico ad un ragazzo.
La dose di Dannenberg estremamente alta consisteva in 25 mg 4 volte al giorno, per bocca, ed una singola iniezione intramuscolo di 250 mg. Se Dannenberg avesse usato 350 mg per kg di peso corporeo e li avesse dati, intramuscolo, ogni 2-4 ore, avrebbe avuto un paziente ristabilito in meno di 72 ore.
La quantità di acido ascorbico impiegato, in ogni caso dato, è il fattore cruciale per importanza. In 28 anni di ricerca abbiamo osservato che 30 g al giorno sono critici in termini della risposta.
Ciò sembra essere vero indipendentemente dall’età e dal peso corporeo. In certe condizioni patologiche, come l’intossicazione da barbiturici, il morsi di serpente o l’encefalite virale, in taluni individui sono richieste dosi più alte.
Abbiamo osservato, dalla nostra esperienza e da una rivista della letteratura, che il 15%-20% degli umani richiedono molto più acido ascorbico di quanto ne richiedano altri.
Approssimativamente un 15% di persone, quando vengono vaccinate, si mettono in risalto per il fatto che non producono anticorpi.
Grosso modo il 15% delle donne gravide si prevedeva, in passato, che sarebbero rimaste paralizzate se fossero state colpite dal virus della polio.
Il 15% degli oltre 3000 casi, da noi schedati, richiedevano più acido ascorbico per prevenire raffreddori o, una volta infetti, per alleviare il raffreddore.
Questa differenza percentuale è la ragione per cui un paziente muore di polmonite mentre un altro sopravvive, quando tutti gli altri fattori sono apparentemente uguali.
Da solo, questo fattore del dosaggio, ha fuorviato molti scienziati nel non tenere conto del valore dell’acido ascorbico nella patologia virale, perché sono soliti vedere i cani morire di cimurro mentre sanno che il cane può prodursi la propria vitamina C.
Quello che non apprezzavano era che anche un animale può non produrre abbastanza vitamina C in certe condizioni. Ho curato molti cani sofferenti di cimurro dando loro parecchi grammi di acido ascorbico, via ago, ogni 2 ore.
Abbiamo anche trovato, in oltre 300 casi ostetrici, che grosso modo nel 15% dei casi erano richiesti fino a 15 g supplementari di vitamina C, al giorno, giusto per restare entro limiti normali.
Dieci grammi al giorno era la richiesta più alta per l’altro 85%. Il virus dello Herpes simplex e lo adenovirus possono essere distrutti con alte dosi di acido ascorbico.
Molte infezioni possono essere prevenute con una adeguata assunzione di vitamina C, ogni giorno, per bocca: 1 g per ogni anno di vita fino all’età di 10 anni e dopo l’età di 10 anni almeno 10 g di vitamina C al giorno.
Con queste quantità il paziente ne spillerà quantità variabili nell’orina.
I reni hanno una soglia per la vitamina C molto simile agli sfioratori di una diga. Lo spillamento è necessario per assicurare quantità adeguate per i vari tessuti corporei.
Per esempio, le cellule bianche del sangue sono inutili a meno che non siano piene di acido ascorbico, dal momento che è l’acido ascorbico che rende possibile la loro fagocitosi e/o distruzione dei patogeni.
Sebbene lo Herpes simplex si manifesti usualmente come una piccola piaga e lo adenovirus come un lieve ma persistente raffreddore, entrambi possono diventare dei killer attraverso il passaggio del virus al cervello. Entrambi possono causare le morti in culla, e ne costituiscono veramente la causa reale.
Di nuovo sottolineamo che una assunzione giornaliera di grandi dosi di vitamina C può prevenire questo tragico incidente. Per questa ragione, se non altro, il National Research Council e la National Academy of Science devono rimuovere la cosiddetta richiesta minima giornaliera per questa sostanza.
Williams ha mostrato e riportato alla National Academy che persino i porcellini d’India che vivevano nel suo laboratorio erano diversi nelle loro necessità di vitamina C e che ne differivano ogni giorno, talvolta per 20 volte una data unità. I porcellini d’India, come gli uomini, non possono fabbricarsi l’acido ascorbico a causa di un difetto genetico.
Lo scorbuto, che giustifica il pensare alla quantità di vitamina C necessaria, di fatto non ha conseguenze nel problema della avitaminosi della C, la quale può determinare la propria esistenza futura. Ginter, dopo 10 anni di ricerca sulla vitamina C, concluse che lo scorbuto acuto e che la ipovitaminosi della C sono malattie metabolicamente differenti.
Antonowicz e Kodick lo hanno confermato trovando che la sintesi delle glucosamine nel porcellino d’India, con la formazione di galactosamina, era normale negli animali che ricevevano vitamina C, ma non aveva luogo in presenza dello scorbuto acuto.
L’acido ascorbico, quando è assunto in quantità sufficienti, attenuerà la pressione intraoculare negli occhi glaucomatosi, allevierà cose come la miliaria ed è una sicura inversione per il pemfigo.
La vitamina C, quando è data per ago, distruggerà tutti i virus e molti possono essere distrutti prendendo 25-30 g al giorno, per bocca. Quantità inferiori proteggeranno contro questi patogeni.
Ho curato la difterite, le infezioni da streptococco emolitico e da stafilococco usando vitamina C endovena in una dose da 500 a 700 mg per kg di peso corporeo.
Dosi inferiori a 400 mg per kg di peso corporeo possono essere date con una siringa usando il sale di sodio. Questo produrrà sempre sete.
Fluidi presi appena prima o immediatamente dopo elimineranno questo fastidio. Dosi oltre i 400 mg per kg di peso corporeo devono essere diluite con almeno 1 g ogni 18 cc di soluzione, usando destrosio al 5% in acqua, soluzione salina in acqua o soluzione di Ringer.
A queste bottiglie di flebo deve essere aggiunto 1 g di gluconato di calcio per rimpiazzare gli ioni Calcio tirati fuori dal complesso calcio-protrombina. Non c’è limite alle quantità che possono essere somministrate per vena quando sono osservate queste precauzioni
L’uso della vitamina C nel cancro proverà di essere un agente molto benefico.
Raccomandiamo dosi in bottiglia contenenti 60 g di vitamina C e frazioni del complesso B come 500 mg di tiamina HCl, piridoxina 300 mg, calcio pantotenato 400 mg, riboflavina 100 mg e niacinamide 300 mg.
Questo da darsi giornalmente o anche due volte al giorno. La vitamina C è un sicuro agente neutralizzante nel morso di serpente [53], nel morso di ragno [54] e nelle punture di insetti.
Il nostro uso dell’acido ascorbico nel morso di serpente è stato limitato al caso del mocassino delle Highland, un membro della famiglia dei testa di rame.
Altri serpenti velenosi sono più mortali, ma possiamo calcolare facilmente, con la nostra esperienza, quale dose adoperare. In un bambino di 4 anni che aveva avuto un attacco completo da parte di un maturo mocassino delle Highland, furono richiesti 12 grammi.
A differenza di un virus, che continuerà la sua produzione finché non è completamente distrutto, il veleno di un serpente è costante, per il fatto che non ci potrà essere un aumento in quantità più tardi.
Suggerirei 40-60 g, come dose iniziale, nel caso di un crotalo o di un mocassino acquatico. Vitamina C addizionale può essere data, se necessario, da quando il paziente starà bene e in via di recupero con la prima iniezione.
Il monofosfato di adenosina, dato con l’acido ascorbico, aumenterà il potenziale della vitamina.
Questo può essere dato in dosi da 25 mg nei ragazzi fino a 200 mg negli adulti. Il nostro uso di questo agente è stato limitato ai casi di orecchioni e di Herpes zooster, ma abbiamo ora sufficiente conoscenza da ritenere che il suo uso dovrebbe essere di routine.
La soluzione acquosa è più efficace del gel. Alcuni pazienti sperimentano una pesantezza di testa, un senso di malessere al petto ed una riduzione del battito cardiaco.
Spiriti aromatici di ammoniaca, come agenti da inalare, alleviano o prevengono questa sindrome.
Al momento noi usiamo più frequentemente dosi da 50 mg, finché riusciremo a stabilire un motivo per questo tipo di risposta. L’acido ascorbico può essere un salvavita negli shock. Dodici grammi del sale di sodio dati con una siringa da 50 cc invertirà lo shock entro minuti.
Nell’avvelenamento da barbiturici ed in quello da monossido di carbonio i risultati sono così spettacolari che il negare questa terapia confina con la negligenza professionale.
I chirurghi devono imparare ad adoperare l’acido ascorbico più liberamente. Da 10 a 20 g nelle soluzioni pre-operatorie e 10 g in ogni bottiglia post-operatoria elimineranno le morti chirurgiche e ridurranno le degenze ospedaliere del 50%.
Si può dire lo stesso nei casi ostetrici. Abbiamo trovato che i casi ostetrici richiedevano 4 g al giorno nel primo trimestre, 6 g nel secondo trimestre ed 8-10 g nel terzo trimestre. Il quindici percento delle pazienti richiedeva 15 g al giorno solo per restare entro limiti normali.
L’acido ascorbico è la sostanza più sicura e più valida a disposizione del medico. Parecchi mal di testa e mal di cuore saranno evitati dal suo uso appropriato.
32. Dannenberg, A. M. et al: Ascorbic acid in the treatment of chronic lead poisoning. JAMA,
114:1439-1440, 1940.
www.seanet.com/…/klenner-fr-j_int_assn_prev_med-1974-v1-n1-…